Le popolazioni che parteciparono alla Lega Italiaca, oggi potrebbero costituire una macro-regione con: la provincia di ASCOLI PICENO + l’Abruzzo + il MOLISE + la provincia di BENEVENTO + la provincia di AVELLINO + la LUCANIA + la provincia di FOGGIA.
Cicerone (De Oratore 2.36): La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell’antichità.
L’esigenza di migliorare l’economia del Molise con la riduzione delle spese amministrative/politiche e per vincere la crisi globale di questo secolo, ha originato l’ipotesi di una unione amministrativa e politica della “piccola” regione con una o più regioni limitrofe.
La regione Molise è divisa amministrativamente in 136 comuni per un totale di poco più di 300.000 abitanti; le sue dimensioni ed il numero degli abitanti sono sempre state un ottimo “bacino di utenza elettorale” per la casta dei politici, pertanto il loro potere verrebbe ridotto se si realizzasse l’ unione amministrativa e politica con una o più delle regioni limitrofe.
La storia insegna che l’unione amministrativa e politica tra una o più regioni nelle varie epoche non è stata mai la causa della perdita della loro identità, nè delle loro tradizioni.
La storia testimonia che i confini territoriali dei piccoli e grandi centri urbani, rispettati in ogni epoca, seppero custodire gelosamente le loro identità e le loro tradizioni a dispetto dei frequenti mutamenti amministrativi e politici.
Le ipotesi che vorrebbero creare una macroregione costituita dal Molise e da una o più regioni o province limitrofe, senza tenere in debito conto la loro storia, rappresenterebbero una perdita di tempo, utile solo per non fare nulla.
E’ stato ipotizzato il Molisannio, ovvero il Molise + la provincia di Benevento e la Moldaunia, il Molise + la provincia di Foggia.
Lasciando parlare la storia, si può giustificare l’unione amministrativa e politica del Molise con la provincia di Benevento, ma non il Molise con la provincia di Foggia; è la storia passata che indica le soluzioni più idonee per battere la crisi economica.
Alla casta dei politici affidiamo la scelta di creare e fare sviluppare una macroregione basata su quanto la storia ha tramandato:
1) si potrebbe creare una regione più estesa, prendendo come esempio l’antica Lega Sannitica che comprendeva i CARECINInegli attuali territori pertinenti ai comuni di Casoli (Cluviae) e Montenerodomo (Juvanum) della provincia di Chieti ed i comuni di Castiglione M. M., Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna e probabilmente altri centri della diocesi di Trivento in territorio abruzzese inclusi nel territorio dei PENTRI, dove erano anche Alfedena (Aufidena italica) e Castel di Sangro (Aufidena romana): vi erano i CAUDINI con capitale Montesarchio (Caudium) e gli IRPINI che comprendevano le attuali province di Benevento ed Avellino, più la regione MOLISE con il territorio dei FRENTANI di Larino che non faceva parte della Lega Sannitica.
2) Le popolazioni che parteciparono alla Lega Italiaca, oggi potrebbero costituire una macro-regione con: la provincia di ASCOLI PICENO + l’Abruzzo + il MOLISE + la provincia di BENEVENTO + la provincia di AVELLINO + la LUCANIA + la provincia di FOGGIA.
La IV regione augustea potrebbe diventare una moderna macro-regione costituita dalla provincia di RIETI ed altri territori laziali + l’ABRUZZO + il MOLISE.
4) Una macro regione potrebbe essere formata con i territori della antica provincia Campania et Samnium: LAZIO + ABRUZZO + CAMPANIA + MOLISE.
5) Una nuova regione amministrativa potrebbe prendere in considerazione la provincia SAMNIUM che comprendeva i territori dei MARRUCCINI della provincia di CHIETI, il territorio dei CARECINI con i centri più importanti di Casoli e Montenedoromo, i FRENTANI di Lanciano, la regione MOLISE ed i territori pertinenti alle città di ALIFE e di San Salvatore Telesino (TELESIA).
6) Una macro-regione potrebbe istituirsi con i territori del ducato, poi principato di BENEVENTO, con le popolazioni dell’ABRUZZO, il MOLISE, parte della CIOCIARIA, la CAMPANIA e parte della provincia di FOGGIA.
7) L’ultima proposta, in ordine cronologico, si basa sulla storia dello Justitiariato Terra/ae Laboris et Comitatus Molisii istituito dagli Angioini: la nuova regione dovrebbe amministrare il territorio dell’odierno MOLISE e quello appartenuto al principato di CAPUA che comprendeva l’attuale provincia di Caserta, l’ agro nolano, la valle del Garigliano, la media valle del Liri ed il territorio dell’Alifano e del Telesino.
Le 7 proposte per creare l’amministrazione di una macroregione istituita per “salvare” l’economia del piccolo MOLISE si basano su quanto tramanda la storia e senza annientare, come è stato dimostrato nel corso dei millenni, il nome, le identità e le tradizioni delle singole comunità.
* Oreste Gentile, studioso, autore di numerose pubblicazioni sui Sanniti, esperto e storico d’elezione di Papa Celestino V
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