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Nativi, due Italiani progettano la rinascita delle foreste in Cile

Ambiente

Nativi, due italiani progettano la rinascita delle foreste del Cile. Una grande percentuale di esse è andata bruciata in quanto sono stati piantati alberi non autoctoni. A gestire il progetto 2 italiani

Nativi, il progetto dedicato al Cile. Qui in media bruciano 50.000 ettari di foreste e boschi in un anno, questo dato porta la flora locale a impoverirsi. Il 2017 è stato il momento peggiore per il Paese perché in una sola stagione sono andati in fiamme 600.000 ettari di boschi.

Adesso però, con l’impegno e la dedizione, il Cile pian piano prova a riprendersi e a guidare uno dei progetti di riforestazione del Paese ci sono due italiani, Andrea e Chiara.

Con il progetto Piantando, Andrea Evangelista e Chiara Riente, in collaborazione con il movimento cittadino senza scopo di lucro Fundación Reforestemos puntano a far rifiorire la Patagonia Cilena, messa in ginocchio dalle fiamme degli ultimi anni.

Nativi due italiani progettano la rinascita foreste in Cile

I due ragazzi, Andrea e Chiara hanno deciso di lasciare il proprio Paese e le proprie vite per dedicarsi alla riforestazione della Patagonia Cilena. Il progetto in collaborazione con Fundación Reforestemos si chiama Nativi, e mira a ricreare la flora andata distrutta con gli incendi che hanno devastato il Cile nel 2017.

Ripopolare le zone distrutte con alberi nativi, è il grande obbiettivo del progetto. Esso verrà fatto con specie di alberi che, hanno caratteristiche specifiche per il luogo in cui si sono sviluppati. Riforestare in questo modo permette di evitare l’erosione del suolo, di far proliferare la biodiversità e soprattutto permette di evitare la propagazione maggiore di incendi e malattie.

Piantare specie differenti da quelle non autoctone porta infatti a creare una vera e propria bomba ad orologeria, dal momento che questi alberi, scelti dall’uomo, non sono adatti per sopravvivere in ogni luogo. Spesso queste specie possono portare ad avere un impatto disastroso anche sull’ecosistema del luogo, attirando fauna diversa da quella autoctona che spesso entra in conflitto con le specie animali tipiche della località.

Gli incendi che si sono sviluppati in questo Paese sono stati nel 90% dei casi frutto dell’azione dell’uomo. Sono esplosi soprattutto a causa di specie non autoctone. Pini importati dal Canada ed eucalipto importanti dall’Australia, alberi molto secchi, hanno permesso alle fiamme di propagarsi in modo incontrollabile. Queste foreste sono state create dall’uomo in modo del tutto arbitrario.

Oggi tagliare un albero nativo in Cile è reato, un segno di come la mentalità del governo sta pian piano cambiando, ma soprattutto di come le persone si siano mosse per riuscire a riavere le proprie foreste.

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Redazione Umdi Luana

sono di San Polo Matese ed ho 28 anni. Nella vita sono mamma a tempo pieno di un bambino di 3 anni e mezzo! Sono diplomata in Scienze Sociali, e iscritta al terzo anno di Lettere e Beni Culturali. Amo la natura, e il periodo primaverile è il mio preferito. Ho molti hobby, di fatti lavoro ad uncinetto, punto croce e pannolenci! Sono appassionata di arte, e ammiro in particolar modo Canova.