Luca Battista a Sepino, un tiburon da sale da ballo, un “piccolo mondo moderno”, un ossimoro musicale?
Luca Battista a Sepino in una serata d’agosto, nella splendida e unica area archeologica de l’Altilia, ha portato l’organetto ad altissimi livelli performanti prendendo a piene mani dalla tradizione contadina una sonorità che si fa futurista, nel ritmo incalzante che interpreta e reinventa la “velocità” della contemporaneità.
Il “fermo immagine emozionale” è a cura di Giulio Capone, medico, originario di Sepino (un paese gioiello all’ombra del Matese, in Molise) e privilegiato cultore (assieme alla cugina Anna Zuppa Covelli) della storia del nonno, Vincenzo Tiberio, mancato premio Nobel per la Medicina e unico e primo scopritore delle proprietà antibatteriche delle muffe (penicillina).
Luca Battista a Sepino non la solita tarantella
“Nell’occasione del compleanno di un’amica, all’Altilia – la nota di Giulio Capone – ho avuto di apprezzare e vivere una nuova realtà musicale, tramite uno strumento dalle sonorità antiche: l’organetto! Non nascondo un senso di insofferenza quando ho visto che il ragazzo che presiedeva all’ intrattenimento musicale, imbracciava questa strumento. “Oh, no! Ancora tarantelle, musiche paesane, ripetitive, tutte uguali“, mi sono detto.
Quanto sbagliavo! Quell’ organetto si è animato, effondendo una musica allegra, moderna. Le sonorità antiche dei cortili di campagna hanno lasciato il posto a quelle del “Tiburon“, delle sale da ballo, scivolandomi dentro in un crescendo trascinante. Quei ritmi del passato accompagnavano le danze sull’ aia, favorendo nuovi incontri, nuovi sorrisi. Galeotto fu l’organetto…”
Organetto tra passato e futuro
“Le intense, nuove, sottili armonie, sprigionate da quel piccolo mantice, – prosegue Capone – sapientemente maneggiato dall’ abile, sensibile Luca Battista, mi hanno proiettato in un “piccolo mondo moderno“, senza negare le sue origini contadine. L’antico e l’attuale si fondevano, convivevano armoniosamente. Un ossimoro musicale? Forse.
Il fascino del Passato si era spogliato delle sue ripetitività, delle sue monotonie, diventando brillante, vivo, suadente, alternandosi in musicalità diametralmente opposte, diventando magico. Le alternanze secolari dei ritmi della Natura si proponevano ora con una musicalità elegante, non negando, per questo, le loro origini”
©Molise Noblesse, Movimento per la Grande Bellezza
A noi di UN MONDO D’ITALIANI il “reportage” emozionale è piaciuto per la sua immediatezza, in linea con il Molise Noblesse Festival, Festival culturale per la promozione del Molise, divenuto brand e Movimento per la Grande Bellezza, che ha fatto il giro del mondo facendo conoscere, al “mondo”, la nobiltà di una regione unica, incastonata tra monti e mare; nobiltà dell’Emigrazione che è orgoglio della Storia, Cultura, Arte, Tradizione, Genio, Forza, Coraggio del popolo molisano.
Un progetto che mette al centro le peculiarità storiche, architettoniche, ambientali, per farle conoscere all’esterno e sostenere una economia turistica che può fare la differenza. Una “piccola regione” come il Molise, insomma, può tenere a battesimo la nascita di un Movimento per la “Grande Bellezza”, che ha cominciato la sua lenta azione di espansione per costruire il brand.
“Molise Noblesse, Movimento per al Grande Bellezza non è solo il titolo di un progetto, è una filosofia di vita, un principio, una linea di pensiero, una condotta. Un credo, una bandiera, una medaglia apposta sul petto di chi torna ad inorgoglirsi della terra dei Padri Sanniti. Perché Molise Noblesse è diventato oggi un “modo di essere”, un brand, un logo, un marchio registrato, un riferimento su centinaia di eventi e di appuntamenti in Molise, in Italia, nel Mondo.
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