Intellettuali no greenpass Torino per veicolare il pensiero libero. La prima capitale d’Italia tiene a battesimo il primo coordinamento dei pensatori dello stivale: Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Carlo Freccero, assieme ai coordinamenti delle maggiori università d’Italia
Intellettuali no greenpass Torino: Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Carlo Freccero. Il capoluogo piemontese ha accolto i principali intellettuali italiani contemporanei. Nononostante la narrazione mainstream che ha monopolizzato, con rare eccezioni, i media, le teste pensanti (assieme ai tanti collettivi studenteschi che stanno nascendo in tutta Italia) non si fanno mettere il bavaglio e contestano le politiche del Governo e la gestione fantasiosa della pandemia.
Il giurista Ugo Mattei raduna l’intellighenzia
Presso l’International University College of Turin di piazza Paleocapa l’incontro che passerà alla storia, probabilmente, come il momento del risveglio della nazione ipnotizzata da una narrazione monopolizzata e asservita al potere. A riunirli attorno allo stesso tavolo ci ha pensato Ugo Mattei, giurista ed ex candidato sindaco per la città di Torino.
Green pass di regime al centro
Al centro del dibattito l’obbligo del green pass e le misure che il Governo ha deciso di mettere in atto nei confronti di chi non ha la carta verde. Ma soprattutto il divieto di discutere, di dibattere, di manifestare, di porsi dei dubbi, di avanzare domande, insomma, il divieto di pensare.
Il lasciapassare di Stato per neutralizzare il dissenso
“La prospettiva non è di un’emergenza che finisce, ma di trasformare il green pass in una forma di sorveglianza permanente sempre più pervasiva“, ha detto in apertura Massimo Cacciari. Il filosofo ha ipotizzato che l’emergenza pandemica non avrà mai fine davvero.
“Il virus muta, impongono la terza dose, poi sarà necessaria la quarta e la quinta. Bisognerà che ognuno di noi abbia in mano una carta o un documento che testimoni del suo stato di salute o di essersi sottoposto all’ultimo vaccino.
“Mi pare di capire – aggiunge – che si passerà da una situazione di emergenza a una in cui si va strutturando un sistema di governo tecnico politico che usa, volente o no, questa situazione per neutralizzare anche preventivamente le ragioni del dissenso”.
Intellettuali no greenpass
Intellettuali no greenpass, filosofi, pensatori, cervelli risvegliati non ci stanno alle indicazioni del mainstream perchè non si parli del vaccino, si taccia sul green pass. Proprio Cacciari ha lanciato l’idea di creare una sorta di coordinamento nazionale per riunire tutte le menti pensanti dando voce alle ragioni di chi contesta le misure volute ad oltranza dal Governo Draghi, nonostante le proteste che ogni sabato decine di migliaia di cittadini mettono in atto nelle maggiori città dello stivale: “Bisogna che ci organizziamo – ha detto Cacciari – in modo che i dati, le informazioni, le tesi e le prospettive circolino liberamente e con continuità. Non possono emergere a spot. È un discorso di sistema“.
Torino prima capitale d’Italia contro il regime
Torino, insomma, potrebbe passare alla storia per aver tenuto a battesimo la nascita del primo coordinamento degli intellettuali che si schierano contro il senso comune ottenebrato dalla narrazione di regime. Ad esso si affiancano i coordinamenti di studenti e docenti universitari che stanno nascendo nelle maggiori università d’Italia.
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