Henri De Toulouse-Lautrec post impressionista dei manifesti pubblicitari in mostra a Palazzo Roverella, Rovigo

Henri De Toulouse-Lautrec post impressionista dei manifesti pubblicitari in mostra a Palazzo Roverella, Rovigo

Arte Attualità

Henri De Toulouse-Lautrec, artista francese tra i maggiori del post-impressionismo, (Albi, 1864 – Saint-André-du-Bois, 1901) è stato una delle più importanti figure di transizione tra l’impressionismo e l’espressionismo, e uno dei più importanti disegnatori del suo tempo, frequentatore dei bassifondi di Parigi, intuì le connessioni che l’arte poteva stabilire con la pubblicità (fu infatti uno dei primi artisti-pubblicitari). Famosi i suoi numerosi manifesti, realizzati per aziende e locali, Henri fu molto altro che un disegnatore. La mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, è curata da Jean-David Jumeau-Lafond, Francesco Parisi e Fanny Girard, con la collaborazione di Nicholas Zmelty (Manifesti e Incisioni)e accompagnata da un ricco catalogo pubblicato da Dario Cimorelli Editore.

Henri De Toulouse-Lautrec  e la Picnodisostosi

Henri soffriva, sin da bambino, di fragilità ossea causata dalla sua malattia (la Picnodisostosi). Nel 1878, a soli 14 anni, si frattura il femore sinistro e l’anno successivo, quello destro. Tali fratture non guarirono mai e gli impedirono un corretto sviluppo scheletrico: le sue gambe smisero infatti di crescere, così che da adulto, pur non essendo affetto da vero nanismo, rimase alto solo 1,52 m, con un busto normale e le gambe di un bambino.

Henri De Toulouse-Lautrec assieme ad altri grandi

Di origini aristocratiche, fu una delle figure di riferimento della Parigi di fine Ottocento, tra i maggiori artisti della generazione che seguì quella degli impressionisti, assieme ad altri grandi come Paul Gauguin, Vincent van Gogh, Paul Cézanne.

I manifesti pubblicitari

Particolarmente importante è l’opera grafica di Toulouse-Lautrec, essendo stato uno dei più grandi e apprezzati disegnatori del suo tempo, oltre che uno dei primi artisti a intuire il potenziale che l’arte poteva offrire alla pubblicità. Disegnò manifesti per i caffè che frequentava. La novità introdotta da Toulouse-Lautrec fu il modo di raffigurare gli artisti e le ballerine attraverso un’affiche, un manifesto, un poster, quelli che oggi chiamiamo locandine. Inventò, infatti, un nuovo ‘stile’ personale e interessante. Attingendo allo stile delle stampe giapponesi, Lautrec impiegò stilizzazioni estreme, primi piani, pose inconsuete, tagli compositivi audaci, colori intensi, piatti, forti, applicati su superfici estese, per rendere il manifesto visibile anche da lontano, facilmente riconoscibile a colpo d’occhio e, dunque, attraente per il potenziale acquirente.

I manifesti più famosi

Ricordiamo manifesti celebri come quello del noto cabarettista Aristide Bruant, dove l’artista appare come una massa di colore blu sormontata dalla sciarpa e dal suo ritratto reso con poche linee, o Jane Avril, dove la cantante assume un aspetto quasi filiforme. Tutti abbiamo visto uno dei suoi manifesti più famosi, Divan Japonais del 1893, realizzato per l’omonimo locale caratterizzato dall’arredamento in stile orientale.

Ricoverato in sanatorio, colpito da ictus a 36 anni

Di lui sappiamo che nel 1899 fu ricoverato in un sanatorio, nel marzo del 1901 fu colpito da un ictus, che lo lasciò paralizzato costringendolo sulla sedia a rotelle. Un nuovo ictus lo colpì il 15 agosto del 1901: andò a vivere con la madre nel castello di Malromè, nel territorio di Saint-André-du-Bois, dove morì il 9 settembre del 1901, all’età di 36 anni.

Henri De Toulouse-Lautrec: non solo manifesti

A Palazzo Roverella a Rovigo, dunque, la grande mostra su Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901), artista francese tra i più rappresentativi della Parigi di fine secolo, arcinoto per i suoi manifesti che hanno fatto storia. Ma Henri de Toulouse-Lautrec non è solo autore di manifesti e la mostra restituisce la figura dell’artista a tutto tondo, con dipinti e pastelli provenienti da importanti musei americani ed europei, oltre che francesi.

E ci immergiamo nell’ambiente parigino di fine ‘800

La mostra ricostruisce l’ambiente parigino in cui operava l’artista mettendolo a confronto con realisti, impressionisti e simbolisti con cui condivideva esperienze e momenti di vita quotidiana. 60 opere dell’artista, su più di 200 opere complessive, evocano la vivacità della scena artistica parigina.

Oltre alle celebri Affiches, dipinti e disegni preparatori dell’artista, infatti, sono affiancati ai lavori dei numerosi artisti attivi contemporaneamente negli stessi ambienti e che spesso affrontano le stesse tematiche.

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E ancora

Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI