Emergenza cinghiali. Coldiretti Molise avrebbe dovuto essere chiaro. La responsabilità di questo disastro è dei cacciatori e di chi gestisce da diversi anni gli Ambiti Territoriali di Caccia. Legambiente ritiene sbagliati gli emendamenti approvati dal Consiglio regionale. No al far west della caccia libera
Emergenza cinghiali: Legambiente è a conoscenza dei problemi arrecati dai cinghiali agli agricoltori, e non solo, ed è per questo che vogliono fornire un contributo alla soluzione del problema, iniziando con ristabilire la verità. Coldiretti Molise, sulla gestione dei cinghiali, pare abbia perso una buona occasione di fare chiarezza su alcune situazioni, sostiene Legambiente. Una di queste questioni potrebbe essere la responsabilità di aver taciuto per troppo tempo riguardo ad un modello di gestione della fauna, che ha provocato solo danni. Coldiretti Molise, sostiene Legambiente, avrebbe dovuto essere chiaro, e ammettere che la responsabilità di questo disastro è dei cacciatori e di chi gestisce da diversi anni gli Ambiti Territoriali di Caccia. “E’ giusto che ognuno esprima le proprie opinioni – ricorda Coldiretti Molise – ed anche il proprio dissenso ma è altrettanto importante che alla critica segua una proposta che sia però anche concreta e realizzabile”. E’ questa la richiesta rivolta a Legambiente, da parte di Coldiretti Molise. Legambiente viene inoltre accusata dalla stampa di fare critica fine a se stessa. Nel rigettare così le accuse ricevute per la gestione di questa emergenza Legambiente sottopone a Coldiretti Molise il protocollo sottoscritto con la Regione Lazio.
Emergenza cinghiali: la Coldiretti molisana non segue le orme di quella Laziale
La Coldiretti del Lazio ha sottoscritto con Legambiente un protocollo d’intesa per risolvere il problema dei cinghiali nella Regione, mediante l’intensificazione dei controlli e la semplificazione dell’iter amministrativo ma anche il coinvolgimento attivo degli agricoltori nelle attività di cattura dei cinghiali. “Piuttosto, anziché scaricare su Legambiente Molise l’accusa di non proporre soluzioni – afferma l’associazione – quella molisana dovrebbe prendere esempio dalla Coldiretti del Lazio con la quale Legambiente ha sottoscritto un protocollo d’intesa per risolvere il problema dei cinghiali nella Regione, mediante l’intensificazione dei controlli e la semplificazione dell’iter amministrativo ma anche il coinvolgimento attivo degli agricoltori nelle attività di cattura dei cinghiali”. “Perciò – continua Legambiente – rispediamo al mittente le accuse di dire no a prescindere, al pari della risibile affermazione di non proporre soluzioni al riguardo, cosa che abbiamo più volte fatto anche in Molise. Una situazione che ci imbarazza visto il solido rapporto di collaborazione che ci lega in ogni parte d’Italia con l’Associazione, ma prendiamo atto della situazione molisana e speriamo che sia la Coldiretti stessa a risolvere questo deficit di conoscenze”.
Legambiente in disaccordo
Legambiente ritiene sbagliati gli emendamenti approvati dal Consiglio regionale, perché la soluzione adeguata all’incontrollata popolazione di cinghiali non è il far west della caccia libera, oppure assegnare a ogni agricoltore la facoltà di uccidere cinghiali o altro animale che arrecano danni alle colture, con rischi elevati anche per chi frequenta il territorio, come gli escursionisti. “La soluzione – conclude Legambiente – è nella applicazione di modelli di gestione su basi scientifiche e di responsabilità da parte della politica nel fare scelte intelligenti che si basino su un approccio multisettoriale al problema che vada ad intrecciare diverse tecniche di intervento quali la prevenzione, il selecontrollo e le catture”.
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