Con Roberto Lipari, Giovanni Cultrera e Ignazio Ingrao torna il Premio Aci e Galatea

Cultura

Torna in piazza Duomo ad Acireale (CT) il gran galà del Premio Aci e Galatea giunto alla sua 58ª edizione. Sabato 15 luglio alle ore 20.30, nello splendido scenario barocco del centro storico, Giovanni Cultrera, Ignazio Ingrao e Roberto Lipari saranno tra i prestigiosi ospiti.

Un evento organizzato dalla NoèComTraining e patrocinato dal Comune di Acireale e dalla Fondazione Carnevale di Acireale.Come nella migliore tradizione, padrone di casa Ruggero Sardo, il gentleman della conduzione siciliana.

Il Premio

Il Premio Aci e Galatea si distingue, tra i tanti che affollano i palcoscenici estivi dell’Isola, per le idee che diventano patrimonio comune. Sta proprio qui la chiave del successo della manifestazione organizzata per la prima volta nel 1965 dal presidente del Cine foto club “Galatea” Salvatore Consoli. In seguito la gestione è passata al Dott. Salvo Noè. Il noto psicologo si è posto come obiettivo quello di incentivare i giovani a credere maggiormente nelle proprie capacità, focalizzandosi sull’aspetto educativo della nuova generazione. A tal proposito, è stato istituito un riconoscimento ad hoc proprio per i ragazzi più promettenti. A sottolineare come l’evento acese possa diventare anche una formidabile occasione per coltivare al meglio le loro passioni e il loro talento.

Molte le sue peculiarità, come il rifuggire dalle banalità e il non avere padrini o secondi fini, se non quelli di enfatizzare le eccellenze siciliane. E non solo. In quasi sei decenni, sono transitati sul palco del Premio innumerevoli personaggi di spicco. Eminenti personalità della letteratura, del giornalismo, del cinema, del teatro, della musica, dello sport, che figurano e impreziosiscono l’Albo d’oro. Un significativo elenco di oltre duecentocinquanta nominativi, che ricorda come la Sicilia sia anche e soprattutto una terra di spiriti eccelsi che la promuovono. Figure carismatiche, alle quali Acireale esprime il suo più sincero tributo di riconoscenza.

I premiati

Anche nella 58ª edizione del Premio Aci e Galatea lo spettacolo che farà da contorno ai premiati sarà in linea con il prestigio della kermesse. Con la direzione artistica di Giulio Vasta, nel teatro urbano di piazza Duomo in scena Roberto Lipari. Attore e comico palermitano, è alla guida della trasmissione satirica Striscia la notizia in coppia con Sergio Friscia. Giovanni Cultrera di Montesano, musicista di fama internazionale, è il sovrintendente del teatro Bellini di Catania; Ignazio Ingrao, autore televisivo, è giornalista vaticanista del Tg1. E ancora lo scultore Salvatore Chiarenza, maestro del carretto siciliano, è iscritto nel Registro patrimoniale dell’Unesco e Orazio Bella della premiata pasticceria omonima. Premiata anche Digital Atom, una start-up che sviluppa applicazioni per la realtà virtuale, con sede a Siracusa nei locali della Struttura didattica speciale di Architettura. Si conclude con i Bellamorèa, duo di musica pop world composto dai fratelli Emanuele e Francesco Bunetto, e Catania Philharmonic Orchestra.

L’appuntamento con la 58ª edizione del Premio Aci e Galatea è per sabato 15 luglio alle ore 20.30 in piazza Duomo ad Acireale. La serata sarà ripresa televisivamente nella sua interezza e trasmessa in differita su Etna Channel e sui social network ad essa collegati.

Gino Morabito

Di umili origini letterarie, cresciuto a pane e Thoreau e strizzando l’occhio a Paperino, impara presto a usare la penna e diversifica la sua scrittura: ora pubblicando un libro di giochi, ora un racconto, ora “Smorfia”, un romanzo che ti fa volare, e perfino una raccolta di poesie giovanili. Nuovo acquisto di Un mondo d’italiani, collabora attivamente con diverse testate nazionali (Agenzia Stampa, Corriere dello Spettacolo, Il Corriere Nazionale solo per citarne alcune) e si occupa di ufficio stampa. Già direttore editoriale di Musica Intorno, diventa caporedattore di Red Carpet traghettando il magazine nella sua nuova era. Habitué della scrittura creativa, approfondisce le strategie di comunicazione per imparare che alla fine bisogna scrivere in profondità, non in lunghezza. Facendo bene i conti, quarantasette anni in poche righe. È un buon inizio.