Bojano: torna il Caffè Letterario Umdi. Canto lirico, Musica, Teatro, Danza, Lettere.

Cultura

Un soprano, un tenore, due attori, una scrittrice, un esperto d’arte, una giornalista, un counselor psicosomatico, il dramma de La Tosca di Puccini, l’esaltazione de La Traviata di Verdi. Mercoledì 27 dicembre 2017 alle 18.30 a Palazzo Colagrosso il Caffè Turchese del giornale quotidiano Un Mondo d’Italiani che intende riportare in auge i Salotti Letterari che ruotavano attorno a donne di cultura. Un caleidoscopio di emozioni con i brani tratti dal romanzo della promettente scrittrice di Torella, Sabrina Izzi, e per finire il tango dedicato agli Italiani in Argentina. E il giorno seguente, 28 dicembre, altri due eventi: la Tombolata alla Casa di Riposo e il Natale Turchese al Centro Polifunzionale della Terza Età con la zampogna del Maestro Scioli.

(UMDI – UNMONDODITALIANI) Appuntamento da non perdere a Bojano, dove la Cultura diventa momento ludico-ricreativo con un Caffè Letterario Turchese che si fa spettacolo: teatro, danza, bel canto lirico, musica, lettere in un caleidoscopio di emozioni. La metafora della pioggia, che viene giù trasportando il grigio del cielo sugli uomini, è spunto per descrivere l’animo umano. Tristezza, solitudine, ma anche  voglia di lottare, di credere in se stessi. Il romanzo di Sabrina Izzi, “Anche la pioggia nelle scarpe”, sarà protagonista dell’evento che si terrà Mercoledì 27 dicembre 2017 nell’aula universitaria di Palazzo Colagrosso alle ore  18.30, organizzato dal quotidiano internazionale Un mondo d’italiani, con il Centro studi Agorà, Servizio Civile Nazionale, Ippocrates, Casa Molise, Molise Noblesse, Aitef, Matese Arcobaleno e il Comune di Bojano, Regione Molise-Patto per lo Sviluppo del Molise associazioni e istituzioni insieme per siglare il Natale 2017. La lettura drammatizzata dei brani letterari sarà intervallata da esecuzioni dal  vivo. Tra gli altri “Libiamo ne’ lieti calici” dalla scena del brindisi de “La traviata”, opera in tre atti di Giuseppe Verdi, basata su “La Signora delle Camelie”, opera teatrale di Alexandre Dumas (figlio); “Vissi d’arte” dall’opera “Tosca” di Giacomo Puccini, “E lucevan le stelle”, sempre da “Tosca” di Puccini, opera liricarappresentata per la prima volta il 24 novembre 1887 a Parigi, il cui successo fu legato soprattutto  all’interpretazione di Sarah Bernhardt.

I RELATORI, ATTORI, CANTANTI LIRICI

Il Caffè Letterario Turchese nasce negli anni da un’idea di Mina Cappussi e rappresenta un connubio interessante, che lega istituzioni, organizzazioni di volontariato presenti sul territorio e un quotidiano internazionale, UMDI UN MONDO D’ITALIANI, che si è votato a quell’emigrazione italiana nel mondo pronta oggi a riprendersi il ruolo di  motore economico e sociale che gli compete. I protagonisti dell’evento saranno: Angela Vitullo, relatore; Manuela Forte, counselor psicosomatico con un intervento dal titolo “Io sono acqua, io sono Emozioni”, l’esperto d’arte Gennaro Petrecca in qualità di conduttore della serata; Mariagrazia Petti, narratrice; Vittorio Del Cioppo, attore; Giuseppe Pirro, tenore e Lucrezia Ciamarra, soprano. La grafica è di Valentina Lancellotti.

IL TANGO PORTA LA FIRMA ITALIANA

Il Caffè si chiuderà con un carosello di Tango argentino, in onore di tutti i molisani lontani. Tra gli  anni ’30 dell’Ottocento e gli anni ’50 del Novecento, 4 milioni di italiani emigrarono nella sola Argentina. Nel corso di questa lunga ondata migratoria, gli italiani, e gli argentini e uruguaiani di origine italiana furono tra i principali protagonisti della nascita del tango, miscuglio di tante culture e strumenti musicali. Il sentimento di malinconia, così forte nel tango è legato alla storia dell’emigrazione: chi arrivava sognava di tornare a casa. Gli italiani emigrati in Argentina non hanno solo contribuito alla costruzione del Paese ma anche a quella di un ballo che è diventato sinonimo mondiale di seduzione e d’incanto, siglato da brani celebri di autori di origine italiana come Ignacio Corsini, Osvaldo Pugliese, Roberto Firpo, Anibal Carlmelo Troilo, Juan D’Arienzo fino a Astor Piazzolla.

IL COMUNE DI BOJANO, LA REGIONE MOLISE

Introdotto da Mina Cappussi, giornalista e direttore del  quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani, il convegno si aprirà con i saluti del sindaco di Bojano, Marco di Biase, e del consigliere delegato della cultura della Regione Molise, Nico Ioffredi.

I SALOTTI CULTURALI DELLE DONNE NELLA STORIA

“I nostri Caffè Letterari – sottolinea la Cappussi, che è Counselor e Mediatore familiare, oltre che giornalista – sono dei veri e propri Salotti Culturali, come quelli che la storia ci racconta, tenuti essenzialmente da donne, spesso appartenenti all’alta borghesia. Il primo celebre salotto letterario parigino fu quello aperto da Catherine de Vivonne de Rambouillet marchesa de Rambouilet (1588-1665), e il salotto di Madame Geoffrin che invitava celebrità letterarie e filosofiche come Diderot, Marivaux, Grimm, Helvétius. Ma la storia pullula di decine e decine di donne “salottiere” che hanno indirizzato e diretto la cultura. Si ricordano quelle in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Gran Bretagna, e in Italia, quelle di Firenze, Milano, Napoli, Roma e Venezia”. Chiudiamo in bellezza questo 2017 denso di eventi stupendi e partecipati, con un appuntamento speciale a Palazzo Colagrosso, un Caffè Letterario Turchese che si veste di emozioni. L’atmosfera è quella natalizia, con un brano sull’arrivo del momento clou della cristianità, tra vetrine scintillanti, alberi decorati, regali, auguri, e la semplicità e povertà di un bimbo nato in una mangiatoria. Partiremo da quello per scavare dentro e tirare fuori le emozioni più profonde!”

E IL GIORNO SUCCESSIVO BE DUE TOMBOLATE CON GLI ANZIANI

Appuntamento, dunque, giovedì 27 dicembre 2017, dalle 18.30, a Palazzo Colagrosso a Bojano. Ingresso libero. Il giorno successivo, 28 dicembre, altri due eventi Umdi: la Tombolata di Natale alla Casa di Riposo alle  10.30 e la Tombolata di Natale al Centro Polifunzionale della Terza Età alle 16.00. Arriverà Babbo Natale e a sorpresa la zampogna del Maestro Scioli. Due giorni da non perdere!

LA TRAMA DEL ROMANZO “ANCHE LA PIOGGIA NELLE SCARPE”

È dagli immensi vigneti di Borgo dei Carpini che si diramano le storie di tre generazioni a confronto, appartenenti al nobile casato dei Ludovisi Belfiore. Tre generazioni che vivono vite completamente diverse, seppure unite dallo stesso desiderio di amare ed essere amate. Il capostipite della famiglia, don Armando, è a capo di un enorme impero economico nel mondo della produzione vinicola. E tra i filari d’uva della California, del Messico e della Toscana, si svolge la storia della famiglia, strettamente legata alle tre tenute La Soledad, El Paraiso e Borgo dei Carpini. I Ludovisi  Belfiore si ritrovano in ogni momento a fare i conti con il proprio passato e, mentre Perla, la giovane intraprendente che, presto, col fratello Ari, prenderà le redini dell’importante azienda di famiglia, è stanca di una relazione noiosa e statica con un giovane avvocato fiorentino, si troverà costretta a scontrarsi con il proprio destino, legato a uno strano orologio, che romperà il legame stabile soffocato dalla quotidianità e dalle regole effimere imposte dall’aristocrazia e la porterà a continui viaggi nel passato, in cui appassionanti storie d’amore si alterneranno a eventi misteriosi e drammatici.

BIOGRAFIA DI SABRINA IZZI

Nasce a Campobasso ma vive a Torella del Sannio. Già da bambina mostra spiccate attitudini verso l’arte, la poesia e la letteratura e, dopo aver conseguito la maturità classica, si iscrive alla facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi del Molise, dove frequenta il corso di Laurea in Scienze dei Beni Culturali e consegue la laurea con una tesi in Storia dell’Arte Moderna. Collabora con diversi quotidiani, non solo locali, per i quali redige articoli di cultura, attualità, ma anche di politica e cronaca. Per un periodo più o meno lungo, cura una rubrica d’arte sul quotidiano locale “I fatti del Nuovo Molise”, che  va sotto il titolo “Finestre sull’arte”. Partecipa al Convegno Scientifico in occasione dei cinquant’anni dell’attività dell’Istituto Italiano dei Castelli (1964-2014), intitolato “Fortificazioni, Memoria, Paesaggio”, con un contributo notevole sotto il punto di vista della memoria culturale, in un territorio marginale e spesso dimenticato. Inizia a scrivere racconti dal 2009, quando, spinta dalla passione per l’arte e la scrittura, indaga nelle vite di quegli artisti che, pur facendo parte a pieno titolo della storia dell’arte, sono sempre rimasti nascosti al clamore pubblicitario della nostra epoca, e vi si accosta con piglio romantico, pubblicando le loro storie su diversi quotidiani locali. Nel 2015 inizia a scrivere i racconti raccolti nel suo primo libro L’ombra dei ricordi, pubblicato nel luglio del 2016.

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