Alimentazione anti Covid: limitiamo infiammazione. La biologa Lav

Alimentazione anti Covid: limitiamo infiammazione. La biologa Lav

Notizie Internazionali

Alimentazione anti Covid. Gli studi epidemiologici hanno permesso di capire che esiste una relazione diretta e profonda tra ciò che si mangia, il proprio profilo alimentare, e le citochine eventualmente prodotte in risposta alla assunzione ripetuta di alcuni alimenti

Alimentazione anti Covid. Michela Kuan biologa, responsabile Area Ricerca senza animali della LAV, Lega Antivivisezione, spiega che le  citochine sono proteine di piccole dimensioni che si legano a specifici recettori presenti sulla membrana cellulare. Le citochine, infatti, prodotte dalle cellule del sistema immunitario svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione e nell’attivazione dei nostri meccanismi difensivi e nei processi infiammatori. Nel COVID-19 esse determinano un aumento della coagulazione e la produzione di microcoaguli e microtrombi polmonari, dovuti all’infiammazione dei vasi, che alterano il flusso di sangue e la distribuzione del rapporto tra sangue e aria nei tessuti coinvolti. Di conseguenza, gli effetti patologici gravi e le complicanze letali sono dovuti principalmente all’azione infiammatoria del virus e agli effetti delle citochine coinvolte. Se in una polmonite classica alcune zone polmonari, o l’intero organo, si riempiono di secrezioni purulente e si riduce la porzione di polmone sano che può respirare, con il Covid-19, invece, si attiva un processo infiammatorio immunologico che modifica la funzione dei vasi. Tra le terapie farmacologiche più promettenti, infatti, c’è l’inositolo, una molecola naturale, senza effetti collaterali, che blocca alla base il rilascio della Interleuchina-6  mediata e inibisce, quindi, la tempesta citochinica che è alla radice della polmonite da Covid-19. Un eccesso di IL-6 impedisce la normale diffusione dell’ossigeno dagli alveoli al sangue provocando un collasso della circolazione a livello dei tessuti con fenomeni di micro-trombosi. L’associazione di Inositolo con anti-infiammatori e anti-coagulanti è stata direttamente sperimentata su pazienti, e ha dato subito effetti positivi evitando ai malati l’evoluzione della malattia in una fase più pericolosa, che comporta il ricovero ospedaliero.

Alimentazione anti Covid. Come mangiare meglio?

Gli studi epidemiologici hanno permesso di capire che esiste una relazione diretta e profonda tra ciò che si mangia, il proprio profilo alimentare, e le citochine eventualmente prodotte in risposta alla assunzione ripetuta di alcuni alimenti. Nelle concitate settimane che stiamo vivendo, praticamente dall’inizio della pandemia, sono stati raccolti dei dati importanti che rilevano che le persone diabetiche, o con condizioni di resistenza insulinica rilevante, o in sovrappeso, a parità di livello di infezione sono molto più portate a sviluppare la “tempesta infiammatoria” che crea il vero aggravamento della malattia. Quali sono, allora, gli alimenti che dobbiamo limitare? La regola è semplice, ricordarci che siamo dei primati (Hominidae) e rispettare la lunga storia evolutiva che ci ha condizionato, senza abusare di farine raffinate, zuccheri (comprese bevande gassate, succhi di frutta confezionati e alcolici), alimenti già pronti, anche ricchi di sale (sughi, piatti da rosticceria nel banco frigo) e fare attenzione alla qualità delle proteine che ingeriamo. Quindi via libera a frutta, verdura, semi oleaginosi, legumi e farine di vari cereali integrali.

Leggi qui: www.molisenoblesse.com

 

Ilaria Sabbatino

Studentessa di Informatica all'Università del Molise, 22 anni, maturità tecnico economica (ragioneria). Attualmente presto Servizio per l'Italia come volontaria del Servizio Civile Universale progetto Molise Noblesse e sono stagista per il Corso di Giornalismo della Scuola di Giornalismo UMDI. Amo gli animali, in particolare i cani, mi piace l'estate e il mare. Adoro la danza Classica, attività che ho svolto per nove anni.

Lascia un commento