Task-force per far ripartire l’Italia dopo Covid. C’è anche il molisano Franco Focareta

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Task-force per ricostruire l’Italia del dopo coronavirus istituita dalla Presidenza del Consiglio. Nel lavoro sono stati coinvolti 17 esperti, tra cui il professore universitario, molisano, Franco Focareta, a cui il Presidente Onorario dell’Associazione Tedeschi ha voluto fare un augurio speciale

(UMDI-UNMONDODITLIANI) Task-forceper far ripartire l’Italia dopo Covid. La Presidenza del Consiglio, ha istituito una task-force per pensare all’Italia del dopo coronavirus e per scrivere il cronoprogramma che farà ripartire in sicurezza il sistema produttivo. Nel gruppo di lavoro saranno coinvolti 17 esperti scelti per lo più tra docenti universitari impegnati in Italia e all’estero, manager, il Presidente della Cassa Depositi e Prestiti, professionistieconomisti scienziati, tra cui anche Angelo Borrelli e Domenico Arcuri, anche il molisano Franco Focareta, docente presso l’Università di Bologna e tra i principali studiosi italiani di diritto del lavoro, a cui Il Presidente Onorario dell’Associazione Giuseppe TedeschiMichele Petraroia, dedica una nota “al Prof. Franco Focareta che ha dedicato una vita alla difesa dei diritti dei lavoratori vincendo cause memorabili va l’augurio del nostro e del suo Sud, quello di Melfi, dove impugnò i licenziamenti ingiusti della più grande azienda italiana e quello del Molise, dove è più volte intervenuto sia in veste professionale che in seminari pubblici, come quello in cui si discusse delle prime tracce storiche del divieto di licenziare senza una giusta causa (Statuto di San Bartolomeo in Galdo redatto nel 1333 dai monaci dell’Abbazia di Santa Maria del Gualdo fondata nel 1156 da San Giovanni Eremita da Tufara)”. Non sarà semplice approcciare nel breve volgere di qualche settimana una pandemia che ha paralizzato e stravolto il mondo. Nulla sarà come prima e l’obbligatorietà di convivere col contagio per un periodo di medio termine non ha paradigmi di riferimento per l’umanità. Sarà necessario inventarsi un modello economico cooperativo più che competitivo che tuteli prioritariamente la vita delle persone senza lasciar indietro nessuno.

COME SARA’ IL FUTURO DEL NOSTRO PAESE

Il tema non sarà solo su come far riaprire in sicurezza gli stabilimenti Fiat-Fca a MelfiCassinoTermoli o Val di Sangro, ma su chi potrà comprare un’automobile in un pianeta impietrito dove tutto si è fermato? L’innovazione digitale, la didattica a distanza, il sistema dei trasporti e della logistica, la tipologia dei contratti di lavoro, la tracciabilità degli spostamenti con un App o un braccialetto elettronico, i dispositivi di protezione individuale, le relazioni interpersonali e non da ultimo il funzionamento delle istituzioni democratiche, visto che in 7 regioni e centinaia di comuni si dovrà, prima o poi, tornare al voto. Una sfida senza precedenti per la quale non ci sono esperienze del passato a cui attingere né esempi di paesi stranieri già consolidate. L’Italia è la prima democrazia al mondo che tenta di coniugare un sistema sanitario universale con la protezione sociale delle persone e la tutela della propria economia. Lo scontro in sede europea, la contrapposizione tra Stato e Regioni, e tra Regioni e Comuni, il ruolo pervasivo della criminalità organizzata che dispone di liquidità impressionanti, la scarsa lungimiranza di fazioni politiche che non smettono di alimentare i contrasti anziché operare per il bene comune e la diffidenza dei cittadini nei confronti delle istituzioni, accentuano i timori per il futuro del nostro paese. In un simile scenario merita massimo apprezzamento la scelta del Governo di avvalersi per gli aspetti sanitari dell’apporto determinanti degli scienziati dell’Istituto Superiore di SanitàOMS e altri, così come va appoggiata la decisione di dar vita ad una task-force di esperti per condividere tempi e modi per la ripartenza.

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