Dopo le segnalazioni dovute ai surriscaldamenti ed esplosioni della batteria del Galaxy Note 7, il dispositivo che avrebbe dovuto trainare le vendite durante le feste di Natale, ha fatto cambiare idea al team della Samsung che ha deciso di rimandare l’uscita del Galaxy S8.
Samsung ritarda l’uscita dello nuovo dispositivo mobile, il Samsung Galaxy S8. L’esordio del nuovo smartphone non avverà al Mobile World Congress, in programma a Barcellona, dal 27 febbraio al 2 marzo, ma bensì sarà in arrivo ad aprile il prossimo anno, durante un evento a New York. Probabilmente il lancio è stato rinviato per colpa dei richiami dovuti alla segnalazioni negative del Galaxy Note 7, il principale concorrente dei nuovi iPhone 7, relative a surriscaldamenti ed esplosioni della batteria integrata nel phablet. Samsung ha dovuto dastricamente decidere di fermare le vendite dei Galaxy Note 7 e anche la produzione per correre ai ripari.
Il Note 7 avrebbe dovuto trainare le vendite durante le feste di Natale. Nonostante il successo del Galaxy S7, il bilancio di
Samsung ne ha risentito per il terzo trimestre 2016 e, con tutta probabilità, anche nell’ultimo quarto dell’annata. Lanciare un prodotto a fine febbraio avrebbe permesso di risollevare il primo trimestre del 2017, mentre rimandare le vendite potrebbe quindi avere un impatto finanziario perché creerebbe aspettative negative sul prossimo bilancio.
Non è un caso che molti marchi decidano di esibirsi durante l’evento mondiale di punta, il Mobile World Congress, dove parteciperanno gli addetti ai lavori e dal pubblico. Con i riflettori già puntati su Barcellona, il lancio ha già un suo pubblico e non deve crearlo. Dopo lo sfacelo del Note 7, Samsung non può permettersi un altro passo falso. Rimandare il Galaxy S8 ad aprile potrebbe però premiare la cautela 
del gruppo, che ha deciso di prendersi il tempo necessario. Il ritardo di otto settimane, per far abbandonare al pubblico il ricordo delle batterie che si fondono e anche per un altro motivo, più legato al marketing che al prodotto: non avere l’appoggio mediatico del Mobile World Congress costringerebbe a rivedere le modalità del lancio perché il pubblico, in questo caso, va creato.
di Davide Colacci
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