Ragusani nel Mondo, un Premio al passo con i tempi

Cultura

Sabato 29 luglio 2023 in piazza Libertà a Ragusa andrà in scena la celebrazione dell’eccellenza. Torna il Premio Ragusani nel Mondo giunto alla sua XXVIII edizione. Come nella migliore tradizione, lo spettacolo che farà da contorno ai premiati sarà in linea con il prestigio della manifestazione, annoverando artisti di caratura internazionale.

La ragusanità

È una ragusanità bella, positiva, vincente, quella che emerge dalle oltre duecento personalità di spicco che dal 1995 sono transitate sul palco del Premio. Testimonianze di straordinaria laboriosità, fantasia, intraprendenza, vivacità, inventiva, che si propongono come un modello virtuoso per le giovani generazioni, stimolo ed esempio per tutti. Ma diventano anche formidabile occasione per consolidare l’orgoglio della comune identità iblea in quanti coltivano l’amore e la passione per le tradizioni e il territorio. Con uno sguardo vigile rivolto al futuro. Protagonisti del mondo delle imprese, della tecnologia, della cultura, dello sport, che hanno preferito scommettere sulla loro permanenza nella terra di origine. Storie umane e professionali di successo declinate in un Premio che si rinnova nella continuità.

«Vogliamo rendere un pubblico omaggio, in modo semplice e spontaneo, a tutti quegli iblei che, al di là del concetto tecnico e classico di emigrazione, si sono affermati in Italia e all’estero.» spiega Sebastiano D’Angelo, organizzatore del Premio Ragusani nel Mondo e direttore dell’Associazione omonima «Una straordinaria affermazione nel campo delle proprie attività imprenditoriali, professionali ed artistiche, dando lustro alla provincia di origine e contribuendo ad esaltare nel mondo le doti tipiche della nostra popolazione.»

Il Premio

Dopo oltre un quarto di secolo di ininterrotta crescita, l’obiettivo primario è e rimane ricreare nuovi spunti di interesse nel Premio. Ridare lustro e ulteriore vitalità a un evento oramai entrato nel cuore e nelle attese dei ragusani e non solo. Una manifestazione che, inserita nella più vasta attività istituzionale dell’Associazione Ragusani nel Mondo, promuove importanti e significativi flussi turistici. Soprattutto nel segmento del “turismo di ritorno”, nel quale il gruppo da anni è attivamente impegnato.

Un evento al passo con i tempi, uno spazio di riconosciuta rilevanza in campo nazionale e internazionale. Una festa collettiva che è anche veicolo di promozione del patrimonio ragusano e della Sicilia tutta, scandaglio di percorsi per prospettive di sviluppo economico. Un ponte virtuoso con il mondo.

Le personalità

Anche la XXVIII edizione del Premio proporrà personaggi che si inseriscono in questo filone di grande idealità. Uomini di notevole spessore culturale e sociale, con significativi meriti accademici, fieri del loro lavoro ma non travolti dal successo ottenuto. Il loro esempio di vita arricchirà ulteriormente la galleria di straordinarie personalità che onorano la manifestazione e l’intera provincia. Fiera e orgogliosa di avere dato i natali ai suoi illustri figli. Appuntamento dunque al 29 luglio in piazza Libertà a Ragusa, per un’entusiasmante serata di cultura, promozione e innovazione che si fanno spettacolo.

Gino Morabito

Di umili origini letterarie, cresciuto a pane e Thoreau e strizzando l’occhio a Paperino, impara presto a usare la penna e diversifica la sua scrittura: ora pubblicando un libro di giochi, ora un racconto, ora “Smorfia”, un romanzo che ti fa volare, e perfino una raccolta di poesie giovanili. Nuovo acquisto di Un mondo d’italiani, collabora attivamente con diverse testate nazionali (Agenzia Stampa, Corriere dello Spettacolo, Il Corriere Nazionale solo per citarne alcune) e si occupa di ufficio stampa. Già direttore editoriale di Musica Intorno, diventa caporedattore di Red Carpet traghettando il magazine nella sua nuova era. Habitué della scrittura creativa, approfondisce le strategie di comunicazione per imparare che alla fine bisogna scrivere in profondità, non in lunghezza. Facendo bene i conti, quarantasette anni in poche righe. È un buon inizio.