Notti Turchese UMDI al Matese Friend Festival 2018: chi si fa tatuare i simboli celtici

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Celtagram e la gara sui Social con premiazione della foto più cliccata, un tema affascinante che sa di druidi, pozioni magiche, osservatori astronomici, complessi megalitici, rune, con un cineforum speciale dedicato ai più piccoli, dibattito, giochi e momenti esperienziali legati al film celtico “Ribelle – The Brave” e un trucco particolare, con uno dei magnifici simboli celtici ci sentiremo sicuramente più a tema per partecipare agli attesissimi concerti del Matese Friend Festival 2018. Attraverso i simboli, i celti raccontavano storie o trasmettevano credenze religiose, ricevevano forza, fertilità o protezione. Awen, Crann Bethadh, Triskele, la croce di Brigid, il Claddagh, il Trifoglio, l’uomo verde. E tu che scegli?

(UMDI – UNMONDODITALIANI)  Sono Turchese le Notti al Matese Friend Festival 2018, il festival più atteso dell’estate molisana con un respiro  internazionale e una connotazione celtica si veste di turchese con un partner come Un Mondo d’Italiani diretto da Mina Cappussi e il Centro Studi Agorà che hanno allineato i ragazzi e le ragazze del Servizio Civile Nazionale, progetto Turchese, pronti a ripetere il successo dell’anno scorso, quando il Molise Friend Festival ha fatto riecheggiare di sé le strade della borgata Monteverde di Bojano. Questa volta i  volontari che fanno capo alla redazione del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani e delle associazioni partner hanno deciso di dare un tocco esclusivo alla grandiosa manifestazione musicale giunta ormai alla sua IX edizione, con una produzione delle Notti Turchese UMDI che scorre sul filo conduttore di tutte le attività artistiche e sociali della kermesse: la cultura e la tradizione celtica. I Celti sono probabilmente l’insieme di popoli di origine comune più antico in cui ogni europeo possa riconoscere la propria origine. Tra il 900 ed il 400 a.C., il loro dominio si estendeva dal Ponto alla Britannia e dal Mare del Nord alla penisola iberica, testimoniato dalle costruzioni megalitiche dei menhir della Bretagna (Carnac), dell’Irlanda, del Galles e dell’Inghilterra (Stonehenge). Eppure, su questo grande insieme di genti accomunate da simili strutture sociali, da una religione pressoché comune e da lingue dello stesso ceppo, il silenzio dei libri di scuola è inspiegabilmente quasi totale. Sicuramente gioca molto l’immagine di barbarie attribuita a tutte le popolazioni estranee alle civiltà ellenico-romane del Mediterraneo. Solo in tempi recenti si è cominciato ad effettuare seri studi antropo-storici sulle popolazioni celtiche, anche, sull’onda di mode culturali quali quella della Next Age, che hanno isolato nella cultura celtica una sorta di antesignana dell’ecologismo e dello spiritualismo naturalistico al quale stiamo finalmente tornando, con la cartina al tornasole rappresentata dall’aumento esponenziale di gruppi vegetariani, vegani e ambientalisti in generale.

1 SPECIALE NOTTI TURCHESE: CELTAGRAM  PREMIA IL PIU’ SOCIAL

Motore e cuore delle Notti Turchese sarà il Celtagram, un servizio ideato dai ragazzi per dare continuità all’Instagram frame dell’edizione 2017. Per questa edizione i giovani se ne andranno in giro con una gigantesca cornice nata dal connubio tra i termini “Celtic” e “Instagram”, per scattare foto professionali a tutti coloro che lo desiderano. Le foto saranno postate “quasi” in tempo reale sui social e la foto più cliccata sarà premiata sul palco in chiusura del Festival. Al vincitore andrà una piacevole sorpresa a ricordo del Festival.

2 SPECIALE NOTTI TURCHESE: IL CINEFORUM “RIBELLE – THE BRAVE”

Le Notti Turchese UMDI siinnestano su questo tema affascinante che sa di druidi, pozioni magiche, osservatori astronomici, complessi megalitici, rune, con un cineforum speciale dedicato ai più piccoli, dibattito, giochi e momenti esperienziali legati al film celtico “Ribelle – The Brave” prodotto dalla Pixar Animation Studios, vincitore del premio Oscar 2013 come Miglior film d’animazione. L’appuntamento è alle 17.00 di venerdì 17 agosto. I bambini sono invitati ad arrivare con qualche accessorio in tema e saranno truccati dalle volontarie e dai volontari del Servizio Civile per essere trasformati tutti in piccoli druidi e in fanciulle dai capelli rossi come la protagonista di The Brave, Merida, una coraggiosa e fiera principessa scozzese che scombussolerà le tradizioni del suo clan. Si tratta di uno dei personaggi più anticonvenzionali del cinema d’animazione di casa Disney-Pixar, che cresce tra le valli scozzesi in maniera libera e selvaggia, non separandosi mai dal suo arco, con il sogno di crearsi un giorno il proprio destino.

LA MAZZAMAURO, ENZO IACCHETTI, GIOBBE COVATTA

Inizialmente diretto dalla Chapman, il film è poi passato ad Andrews, collaboratore di Brad Bird e già autore del corto One Man Band. le principali canzoni che accompagnano il film nella versione italiana sono cantate da Noemi. Tra i doppiatori italiani dei personaggi ci sono: Anna Mazzamauro (Strega), Shel Shapiro (Lord MacGuffin), Enzo Iacchetti (Lord Macintosh), Giobbe Covatta (Lord Dingwall), mentre la voce (non per la parte cantata) di Merida è della celebre e giovanissima doppiatrice Rossa Caputo.

QUALCHE CURIOSITA’. GRAZIE A STEVE JOBS,

Nei titoli di coda del film è presente un ringraziamento a Steve Jobs. Nel film i personaggi spesso mangiano mele rosse tipo Macintosh e uno dei clan è chiamato Macintosh, cognome storico in Scozia ma che al pubblico dei giorni nostri ricorda soprattutto i computer Macintosh (quindi ancora un omaggio alla Apple e al suo cofondatore nonché ex proprietario della Pixar, Steve Jobs). Un altro clan è chiamato MacGuffin, come lo stratagemma spesso applicato da Alfred Hitchcock per arricchire le sceneggiature. Nella casa della strega si può notare una scultura in legno del furgone Pizza Planet che compare in quasi tutti i film Pixar.

IMPRECISIONE STORICA

All’inizio del film, Re Fergus parla di un immaginario “folletto delle patate”. Tuttavia il film si svolge nell’epoca tardo-antica alto medievale e comunque prima del 1492, ovvero prima della scoperta dell’America, e perciò è impossibile che le popolazioni scozzesi dell’epoca conoscessero le patate, tubero originario del Sudamerica. Vengono anche fatti riferimenti a scontri con i vichinghi che, però, fecero la loro prima incursione su suolo Britannico solo nel 793 a Lindisfarne, molti secoli dopo la partenza dei romani dalla Britannia. Inoltre, nel film, gli scozzesi indossano il kilt, che in realtà venne introdotto solo a partire dal XVIII secolo.

3 SPECIALE NOTTI TURCHESE: TRUCCO CELTICO CON I SIMBOLI DEI DRUIDI

A tutti coloro che visiteranno lo stand Turchese sarà offerto un trucco particolare. Con uno dei magnifici simboli celtici rinvenuti nei giorni preparatori, ci sentiremo sicuramente più a tema per partecipare agli attesissimi concerti del Matese Friend Festival 2018. Attraverso i simboli, i celti raccontavano storie o trasmettevano credenze religiose, ricevevano forza, fertilità o protezione. Grazie ai racconti di bardi e cantastorie, le origini di questi simboli sono arrivati fino ai nostri giorni.

LA CROCE DI BRIGID

Questa croce fatta di giunchi intrecciati è assai più antica di quella cristiana, e forse proprio a causa di questo simbolo, oltre al fatto di essere una dea dispensatrice di luce e benevolenza, Brigid è chiamata anche la Maria Gaelica. Oltre a un’antica dea pagana, vi è anche una santa che porta questo nome, Santa Brigida, che fondò il monastero di Kildare in Irlanda.

IL CLADDAGH

Questo cuore incoronato stretto tra due mani è associato alla leggenda di Claddagh, un piccolo villaggio di pescatori situato nei pressi di Galway. Si racconta che un giovane nato a Claddagh di nome Richard Joyce. Il cuore simboleggia l’amore, mentre la corona rappresenta la lealtà e le due mani che si stringono sono amicizia e affetto: colonne portanti del vero amore.

IL TRIFOGLIO

Nelle verdi colline irlandesi il trifoglio è una pianta molto diffusa. Fu San Patrizio a renderlo famoso e ora infatti è divenuto uno dei simboli maggiormente legati all’Irlanda. Il trifoglio però celebrata sin dal tempo dei druidi a simbolo dei tre regni: terra, cieli, mari; che tre sono le fasi della vita così come gli aspetti della dea madre.

L’ARPA CELTICA

Si dice che l’arpa rappresenti l’immortalità dell’anima, ed è lo strumento del Dagda, dio in grado di placare chiunque con il dolce suono delle corde pizzicate con la sua mano sapiente. Strumento musicale molto popolare nell’antica Irlanda, venne introdotta dai navigatori fenici, che la portarono sin lì dall’Egitto. Nel XVI secolo i reali inglesi, che cercavano di sottomettere l’Irlanda e di placare l’ardente e ribelle spirito irlandese, ordinarono di bruciare tutte le arpe e i loro suonatori. Trascorsero 200 anni prima che la musica dell’arpa potesse nuovamente allietare liberamente i cuori irlandesi.

CRANN BETHADH: L’ALBERO DELLA VITA

Anche i celti avevano la loro versione dell’Albero della Vita. Gli alberi avevano inoltre per loro una simbologia speciale grazie all’alfabeto oghamico. La quercia era l’albero più importante di tutti, una pianta considerata sacra. Non è un caso se i druidi, i sacerdoti celtici, devono il loro nome proprio alla quercia, che si chiamava duir. I rami più anti del Crann Bethadh toccano il cielo, mentre le sue radici affondano nella terra, portando avanti l’antichissima alleanza tra ciò che sta sopra e ciò che sta sotto. Il suo tronco è inoltre l’asse cosmico che mette in comunicazione tutto il creato.

L’UOMO VERDE

Chiamato anche Derg Corra, Viridios o Jack o’ the Green, l’Uomo Verde è portatore di fiori, frutti e quindi di abbondanza. Rappresenta la ciclicità del regno naturale, che sembra morire per poi rinascere. Una versione maschile della più conosciuta Madre Natura.

TRISKELE

Uno dei più antichi simboli celtici, i cui primi esemplari sono datati intorno al 3000 a.C. e rappresenta l’unità ma anche la trinità. Il tre era un numero importante nella cultura celtica e troviamo triadi sia nella mitologia che nell’arte e nella letteratura. Il motivo decorativo della Triskele è nato prima dei celti e venne poi assorbito nella loro tradizione. Appare nella Grecia antica ed è anche il simbolo della Sicilia, che un tempo era chiamata Trinacria a causa della sua forma triangolare. Oltre a simboleggiare il concetto di trinità (in senso pagano), la Triskele è anche il movimento e il continuo e ciclico scorrere del tempo.

LA CROCE CELTICA

Molto più antico del simbolo cristiano. Il cerchio con i quattro segmenti rappresenta il sole in molte culture, anche orientali.

AWEN

è una parola gallese che significa “ispirazione”, anche se letteralmente vuol dire soffio, ovvero una benevola brezza capace di parlare al cuore del poeta. Il Mabinogion, una serie di racconti provenienti dalla tradizione celtica e gallese, narra di bardi, druidi ed eroi che non sono altro che la versione originaria delle leggende arturiane e delle gesta dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Il simbolo è diventato di uso comune nel neo druidismo.

Le Notti Turchese si inseriscono nella IX edizione del Matese Friend Festival 2018: oltre 70 artisti, dislocati in 10 aree. Attualità, storia e tradizioni, società, costume…un leitmotiv guiderà le giornate del Festival, cercando di lasciare spunti diriflessione duraturi e “positivi”.Quest’anno il discorso prescelto è quello della cultura e tradizione celtica.Ci saranno: allestimento a cura della Compagnia d’Arme FORTE BRACCIO VEREGRENSE e della Compagnia ARCIERI FIRMUM, nell’accampamento il pubblico potrà partecipare alle lezioni di scherma antica e arcieria. La compagnia d’arme inoltre si esibirà in vari momentidella giornata in spettacoli di combattimento con vere spade ed armi da taglio;L’INCASTYLE DEFILE’ FANTASY, gli Hobbit, i Celti e la Moda; MATRIMONIO CELTICO (l’unione di due sposi del matrimonio, l’unione di due anime e due corpi in uno, era presso gli Antichi Celti benedetta dallo spirito della Terra); ACCADEMIA MONTELAGO Laboratori musicali. Corsi di Chitarra Celtica, Bodhran, Flauto Irlandese, Arpa Celtica, Zampogna.

Tanti i concerti ad opera di artisti nazionali e  internazionali e attività musicali di vario genere, in un’ottica di qualità e originalità delle proposte, sia riguardo ai contenuti musicali, che culturali: Almamegretta – Apres La Classe – Mortimer Mc Grave – Lennon Kelly – Blues Ash Of Manhattan – Uttern (5 donne, un grande rituale musicale, dove gli elementi acqua-fuoco-terra-aria si uniscono al quinto, lo Spirito, ritmi forti e momenti mistici, canti sussurrati invocando le benedizioni del Cielo e della Terra, nella potenza delle antiche tradizioni pagane d’Europa) – Hurry Up – Lumacorni – The Dub Master – D(–)B – Forte Braccio Veregrense – Arcieri Firmum…e molti altri ancora. 17, 18 e 19 agosto 2018. – I Suoni Del Matese – Villaggio dei Bambini – Area Ristoro – Area Dogs – Incanstyle Fashion Fantasy – Matrimonio Celtico – Area Dogs – Accampamento Celtico – Laboratori Musicali – Mercatino – Notti Turchese (UMDI del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani) – Dj Zone Beltaine.

UN MONDO D’ITALIANI PER MOLISE NOBLESSE: MOVIMENTO PER LA GRANDE BELLEZZA DI UNA PICCOLA REGIONE

Un Mondo d’Italiani e Matese Friend Festival, una partnership convinta e maturata che si chiama “Notti Turchese”, nella considerazione che Un Mondo d’Italiani può e deve diventare Un Mondo di persone di buona volontà, pronte a mettere insieme le forze per migliorare la terra sulla quale viviamo, nella consapevolezza che siamo tutti ugualmente ospiti del pianeta e abbiamo gli stessi diritti e la  stessa dignità, uomini e animali, per coinvolgere genti e paesi in quello che è il leitmotiv di Centro Studi Agorà, il Movimento per la Grande Bellezza di una piccola regione. Con UMDI i partner di  sempre: Centro Studi Agorà, Ippocrates, Casa Molise, Molise Noblesse, Servizio Civile Nazionale.

Unmondoditaliani con molisenoblessefestival casamolise per Matesefriendfestival hashtag èstatobello: Il festival più atteso dell’estate molisana.

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