Animali si adattano al cambiamento climatico. Alcune specie mutano per disperdere il calore

Animali e cambiamento climatico. Alcune specie mutano per disperdere il calore

Ambiente Scienza

Animali e cambiamento climatico è la correlazione studiata dalla biologa Sara Ryding. La maggior parte della natura si sta trasformando per poter continuare a vivere sul pianeta Terra, mentre alcune rischiano di andare incontro all’estinzione, a causa delle temperature più elevate potrebbero non sopravvivere nei loro habitat

Animali e cambiamento climatico: le specie si adattano e modificano la loro fisiologia, in particolare le loro appendici diventano più grandi con l’aumento delle temperature. Lo studio è pubblicato su Trends In Ecology&Evolution. Molti tra uccelli e mammiferi devono disperdere il calore per regolare la loro temperatura corporea, e utilizzano il becco o le orecchie.

Animali e cambiamento climatico

La biologa Sara Ryding della Deakin University, in Australia, in uno studio ha analizzato uccelli e mammiferi e ha evidenziato come alcune specie stiano mutando in maniera lenta proprio la loro conformazione fisica per adattarsi a un clima più caldo. Con l’aumento delle temperature molti animali non riescono ad attarsi e quindi vanno incontro all’estinzione. Diversi ricercatori hanno notato che il becco dei pappagalli australiani è cresciuto del 4-10% rispetto a 150 anni fa. Nei conigli è stato riscontrato un ingrandimento nelle orecchie. Il toporagno mascherato, diffuso nel Nord America, ha incrementato le dimensioni di zampe e coda.

Lo studio di Ryding

“L’aumento delle dimensioni delle appendici che abbiamo osservato fin qui è piuttosto ridotto – spiega la biologa – per questo è improbabile che i cambiamenti siano immediatamente apprezzabili. Ma appendici importanti come le orecchie tenderanno a crescere e potremmo ritrovarci in un Dumbo in live-action in un futuro non così lontano.” Ryding riesce a mettere insieme dei risultati di ricerche fatte su diversi animali, per lunghi periodi di tempo, consultando anche campioni preservati nei musei. Oltre ai pappagalli anche all’uccello conosciuto come junco occhiscuri, negli anni, sembra essersi allargato il becco. Anche le code dei maiali e dei topi sono diventate più grandi. Il prossimo studio della biologa interesserà i mutamenti degli uccelli australiani attraverso la scansione 3D sui fossili conservati nei musei, risalenti agli ultimi 100 anni. Così da raccogliere informazioni più dettagliate sui meccanismi di adattamento delle specie animali.

Regola di Allen

In biologia viene chiamata la Regola di Allen il processo secondo cui le appendici animali come code, becchi, orecchie e gambe variano al variare del clima. Secondo Allen, le specie che vivono in regioni più fredde tendono ad avere le appendici più piccole, mentre per quelle che vivono in ambienti più caldi sono più grandi. Essendo più grandi, il disperdere del calore risulterebbe più semplice, mentre vivendo in territori più freddi gli animali riescono a trattenere e conservare il calore.

Animali e cambiamento climatico

Gli esperti dell’Ipcc, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, continuano a ricordarci che la crisi climatica sia la minaccia più grave per l’umanità. Bisogna intervenire subito per contenere le emissioni di gas serra ovvero il riscaldamento globale. Se non si prendono dei veri provvedimenti si rischia di andare oltre il limite dei 2° centigradi sopra la media dell’era pre-industriale che fu stabilita nel 2015 dagli Accordi di Parigi.

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Lisa Iacovantuono

Lisa Iacovantuono, studentessa di Lingue e Culture Comparate all’università Orientale di Napoli, 21 anni, studio cinese e inglese (lingua che parlo da quando ero piccola). Amo gli animali, soprattutto cani e gatti. Adoro andare a sciare sulle montagne del Molise e nuotare nel mare. La mia passione è la danza,in particolare la danza classica. Sono innamorata dell’arte e della creatività. Trascorrere del tempo con i bambini mi rende felice e spensierata. Un Mondo d'Italiani è la mia prima esperienza di scrittura giornalistica