MotoGp Mir quasi campione

MotoGP Mir quasi campione. Mondiale 2020 storico

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MotoGP Mir quasi campione. Il giovane pilota della Suzuki vince il Gp di Valencia e consolida il primo posto nel mondiale più incerto degli ultimi anni. Delusione per le Yamaha satelliti e per Dovizioso

MotoGP Mir quasi campione. Il verdetto che viene fuori dal Gp d’Europa svoltosi a Valencia nella scorsa domenica lascia ben poche speranze ai suoi avversari. Lo spagnolo, 23 anni appena, è riuscito a conquistare la prima vittoria stagionale, legittimando il primo posto nel mondiale. Gli inseguitori, da Quartararo a Dovizioso, passando per Morbidelli, steccano la gara, e ora vedono volare le due Suzuki in testa al mondiale. La casa giapponese, infatti, monopolizza le prime due posizioni del mondiale piloti, con Alex Rins secondo a 37 punti dal compagno di squadra. Domenica, sempre a Valencia, il primo match point per Mir.

MotoGP Mir quasi campione. Un altro spagnolo dopo Marquez

Joan Mir da Palma di Maiorca sta per coronare un sogno alla vigilia impronosticabile. Il talentino della Suzuki, infatti, sta per vincere il mondiale della MotoGP alla sua seconda stagione in top class. Nella stagione più pazza degli ultimi anni la sua costanza e l’affidabilità della sua moto hanno pagato. Stagione pazza per almeno due variabili: il Covid e l’assenza di Marquez. La pandemia ha causato uno slittamento della stagione nella seconda parte del 2020, con conseguente compressione di molte gare in pochi mesi. Il forfait causa infortunio dell’otto volte campione del mondo ha regalato chance praticamente a tutti, consegnando ai tifosi un mondiale difficile da decifrare. Alla prima gara, infatti, il 93 si è infortunato gravemente, dando addio alla stagione dopo appena poche curve. Il mondiale si è trovato all’improvviso senza padrone e tutti i protagonisti sono apparsi in lizza per il titolo. Ma davvero in pochi avrebbero scommesso sul giovane maiorchino del team giapponese. Che nella sua Spagna, domenica prossima, potrebbe laurearsi campione.

Dopo Marquez chi?

C’erano molti pretendenti al trono lasciato vacante da Marquez. Il vice-campione del mondo Dovizioso con la Ducati, l’eterno Valentino Rossi con la Yamaha ufficiale, il suo compagno di squadra Maverick Vinales, l’italiano Morbidelli, il baby fenomeno Quartararo con la Yamaha Petronas. Proprio il francese di Nizza è sembrato all’inizio il più serio candidato al titolo: due vittorie nelle prime due, manico da gran pilota e risultati incoraggianti.  Dovizioso, per tre volte vice-campione del mondo negli ultimi cinque anni, sembrava aver svoltato dopo la vittoria in Austria, ma qualcosa si è inceppato. La causa è probabilmente da far risalire alla brusca interruzione del suo rapporto con la Ducati. Il team italiano, infatti, ha scelto di non rinnovare il contratto di Dovi, rovinando probabilmente una stagione molto promettente. Vinales, vincitore a Misano, è apparso un fuoco fatuo, ingabbiato in una stagione troppo altalenante. Rossi, invece, ha pagato errori e Covid: tre cadute e lo stop imposto dalla positività al Coronavirus hanno pregiudicato il mondiale del 46.

MotoGP Mir quasi campione. Parola d’ordine: costanza

Il mondiale sembrava quindi prendere la strada della Francia, grazie alla supremazia di Quartararo. Ma anche nella stagione del nizzardo qualcosa è andato storto. Arrivato al momento di imprimere la frustrata decisiva, il numero 20 della Yamaha Petronas ha sempre fallito. Fino alla caduta di domenica a Valencia, che ha messo probabilmente la parola fine ai suoi sogni iridati. Sarà sicuramente uno dei protagonisti del mondo delle due ruote per i prossimi anni, ma il 2020 avrà un altro re. Il re che non ti aspetti. Joan Mir è infatti partito in sordina. Prime quattro gare difficili: un quinto posto in gara è il massimo che è riuscito a portare a casa. Ma è nella seconda parte della stagione che si è trasformato: sette podi nelle ultime nove gare, con la ciliegina della vittoria sul circuito valenciano. Una costanza strepitosa. Ha sfruttato una Suzuki performante su ogni tracciato ed in ogni condizione. La casa giapponese, guidata dal team manager italiano Davide Brivio, ha spiazzato la concorrenza, letteralmente incapace di reagire. Male la Honda senza Marquez, male la Yamaha con una moto apparsa troppo in difficoltà. Incompiuta la Ducati con i problemi interni legati alla vicenda Dovizioso. La strada verso un titolo storico si è fatta via via realtà.

Mir a 14 passi dalla gloria

Sono 14 i punti che separano Joan Mir dalla vittoria del mondiale di MotoGP. A due gare dalla fine, infatti, sono al massimo 50 i punti che i suoi avversari possono sperare di conquistare, sperando in un harakiri del pilota col 36 sulla carena. Il maiorchino ha 37 punti sul compagno di squadra Rins, altra sorpresa di stagione, e su Quartararo. Se Mir salirà sul podio del GP della Comunità Valenciana sarà campione. Ma potrebbe essere campione anche finendo nelle posizioni di rincalzo, se uno dei due diretti avversari non dovesse trionfare. Che sia a Valencia o tra due settimane in Portogallo poco cambia: Mir è ad un passo dalla storia, e vuole mettere il sigillo su una stagione unica. Per lui e per tutta la MotoGP.

Francesco Simone

Francesco, 28 anni, laureato alla magistrale di Lettere. Appassionato di scrittura fin da bambino, seguo con passione lo sport e la politica, dedicando ad essi gran parte del mio tempo libero. Due motti mi ispirano: "Duc in altum" e "La Verità vi farà liberi".