Mina Cappussi Biennale Internazionale di Santa Severina. e-MOVO Mirr or Art al castello del Guiscardo

Ambiente

Mina Cappussi Biennale Internazionale. La giornalista-artista molisana che ha dato vita al Movimento Artistico e-MOVO Mirr or Art, ospite fuori catalogo della mostra ideata e curata da Mohammad Sazesh, critico e artista lui stesso, molto noto nel panorama artistico scultoreo mondiale del marmo e del bronzo. E’ stato Mohammad Sazesh in persona a volere la Cappussi al castello fatto realizzare da Roberto il Guiscardo intorno al XI secolo.

Mina Cappussi Biennale Internazionale di Santa Severina come ospite fuori catalogo nela terra degli Enotri, ricca di testimonianze di storia e di arte. Ne è un esempio il castello di Santa Severina detto anche Carafa o di Roberto il Guiscardo, il re normanno che ne ordinò la costruzione nel XI secolo nel luogo dove sorgeva l’acropoli della vecchia Siberene. Il maniero ospita la Quarta Biennale Internazionale d’Arte voluta dal sindaco di Santa Severina, Salvatore Giordano, dal 10 luglio al 30 settembre 2023.
Per la quarta edizione 2023, dopo lo stop di due anni imposto dalla cosiddetta pandemia, la mostra internazionale è ancora sotto la grande direzione artistica di Mohammad Sazesh, noto scultore ebraico iraniano persiano che ha scelto di vivere a Carrara, dove lo stesso Michelangelo aveva preso in affitto, nel 1497, una casa di proprietà del cavatore Francesco Pelliccia, per scegliere personalmente il marmo per la Pietà, monumento commissionatogli dal cardinale di San Dionigi (Jean de Bilheres de Lagraulas), per 450 ducati d’oro.
Ed è stato proprio Mohammad Sazesh a volere Mina Cappussi tra gli artisti internazionali che stanno arrivando in provincia di Crotone da tutto il mondo per le sezioni di scultura, pittura, fotografia, poesia, musica, architettura.

Gli artisti provenienti da tutto il mondo:
Oltre a Mina Cappussi, Manola Andreani, Arne Maeland, Abrahim Bajalanluo, Vidar Bratlund-Maeland, Abramo Cantiello, Anna Divan, Mesi List, Gabriele Lucarini, Daniela Marchetti, Rocco Marotta, Lili Marsiglia, Mariella Menichini, Anna Paola Micheli Pellegrini, Giovanni Orlando, Susann ⁶-Ohlendorf, Patrizia Pelù, Giuseppe Pezzica, Renate Polzer, Ania Sabet, Silvio Santini, Inna Shvets, Ali Soltani, Talari Tabriz, Avetis Vighen, Mir Hosein Zenozi, A&V Albertivaira
“Si sente un respiro europeo – le dichiarazioni del Sindaco Salvatore Giordano -nell’apertura di questa Mostra Internazionale. Si percepisce la possibilità di un punto d’incontro tra uomini liberi, uniti dal linguaggio dell’arte. La Mostra Internazionale di Santa Severina inventata ed allestita dall’eclettica personalità del Professor Mohammad Sazesh, ha un ruolo fondamentale nel servire queste particolari esigenze: l’interazione artistica sotto uno sguardo attento ai contesti capace di facilitare la lettura delle opere”.
“L’idea suggerita dal creativo Mohammad Sazesh conferma la capacità di coinvolgimento della nostra gente, – la nota di Bruno Cortese (Direttivo Nazionale di Borghi più Belli d’Italia) – che si è abituata a condividere e interagire con gli artisti, provenienti da più parti del mondo. Il progetto fin dall’inizio ha seguito una fondamentale strategia culturale costruita, soprattutto per valorizzare il territorio con le sue bellezze interiori e magiche, con le sue tradizioni, e i suoni, le parole, testimonianze di quella radice primordiale che ci appartiene da secoli”.
“Quest’anno, ancora più delle altre edizioni, la Mostra Internazionale assume, oltre alla valenza culturale già consolidata, un’importanza notevole dal punto di vista della ripresa sociale, dopo una pausa dovuta alla pandemia che ha impedito all’arte, nel senso più generale, di rendersi parte attiva con presenze, incontri, mostre, esposizioni. Santa Severina – spiega l’Avv. Silvano Cavarretta – è uno dei borghi più belli d’Italia: una terra d’arte e di cultura, dove il presente si intreccia mirabilmente con il passato, e che oggi torna a farsi cornice di questa manifestazione, ospitando artisti provenienti da varie città italiane ed estere”.
“Reale e creativo – la nota del curatore, maestro Mohammad Sazesh – molte volte si specchiano e, spesso, si intrecciano. Vibrante e inteso è il dialogo – in altre parole – che si crea con chi guarda, con chi non può rimanere impassibile davanti alle emozioni-sollecitate e che ne resta toccato per avviarsi, di conseguenza dentro il linguaggio dell’artista, nelle pieghe nascoste-segrete dell’opera”.


Mina Cappussi chi è l’artista


“We call aswitness the Keepers of Time to sing the Infinite Beauty, from the depths of HimSelf to the immensity of the Universe, in the boundless Feel facets”.
Mina Cappussi è scrittrice, giornalista, fotografa, poeta e counselor, nonché esperta di Comunicazione, che insegna all’Università Roma Tre. Le descrizioni dei suoi quadri, che scrive lei stessa, sono un ulteriore livello di lettura, un altro, non l’unico. Le persone hanno cominciato a comprare i quadri e a pretendere le spiegazioni, che vengono “calate” sulla personalità dell’acquirente. 57^Biennale di Venezia Pad. Armenia, CAM Mondadori 53 e CAM Mondadori 54, Rubbettino dal 2016 al 2019, “1917-2017 Verità e menzogna. L’arte Contemporanea da Marc Chagall (recensione a pag. 169 del n. 534 del mensile ARTE Mondadori – Cairo Editore); copertina dedicata sul mensile Milano Arte & Quotazioni, XVIII anno 2016; tra i Poeti d’Azione, Manifesto Metateismo, Artisti Contemporanei Mondadori, fonda la corrente artistica “e-MOVO Project Mirr or Art”: quadri specchio nei quali riconoscersi.
Personali
Importante mostra personale al Mibac, ​Ministero dei Beni Culturali in via del Collegio Romano e allo Stadio Domiziano piazza Navona per la Soprintendenza Archeologica.
E a New York, Washington, Dubai, Abu Dhabi, Barcellona, Parigi, Roma, Milano, Bologna, Monreale, Padova, Palermo, Nettuno, Bojano, Bologna Expo con P. Daverio,Milano, Padova, Cervia con Vittorio Sgarbi, Dave Brown Project, Fabbrica del Vapore e Banca Mediolanum Milano, VI Biennale Monreale, Premio Lucio Pudente 2018 come Ambasciatrice della Cultura, Donna dell’Anno a Ercolano, Premio Rino Zandonai.
LA CRITICA. HANNO DETTO DI LEI:
“Arte visionaria originale e originaria, che solletica il senso di un vecchio esteta appassionato quale sono per lasciar intravvedere scintille che definirei filosofali”                                                                 (Philippe DAVERIO)
“Celebra la donna, ma intanto sonda nuovi percorsi intrattenendo l’attenzione con spunti estetici che grondano rimandi inscritti nel codice genetico”                                                                                        (Vittorio SGARBI)
“Interessante e innovativa                                                                                                                         (Giorgio GRASSO)
“Tortili Preziosità alla Klimt, incanti fiabeschi, orditi antropologici, affioramenti mitologici, vibrazioni simboliche …”                                                                                                                                                  (Marcello CARLINO)
“Opere che sono “canti dell’anima”, poesie emozionali raffinate ed oniriche dal vago sapore espressionista”
(Genny DI BERT)
“Scandaglio psicologico, dove l’io dell’artista è sempre preponderante, in una metamorfosi continua, che scandaglia, sbaraglia, sconquassa…”                                                                                            (Massimo PASQUALONE)
“Ci invita a muovere i primi passi sul sentiero che segnerà nuova storia…”                           (Dante FASCIOLO)
“Un’artista che trasfonde il suo mondo interiore in immagini in cui l’osservatore precipita, attirato da un universo dai continui rimandi”                                                                                                                         (Egidio ELEUTERI)
“I quadri di Mina ci aiutano a leggere la realtà. Come ha ricordato Paolo VI, il mestiere dell’arte è quello di tradurre il messaggio divino”                                                                                                      (Mons. Giancarlo PEREGO)
“Vitalismo creativo, sperimentalismi del surrealismo, ivi compresa la scrittura automatica, alla Klimt o ambigui alla Max Ernst, tensione che sposta dal surrealismo verso l’espressivismo” (Giulio de Jorio FRISARI)
“Arte visionaria impregnata di positività e un pizzico di follia”                                                        (Gioia CATIVA)
“Femminea e naif”                                                                                                                                        (Mattea MICELLO)


“Sono onorata della “chiamata diretta” da parte del maestro Sazesh – le dichiarazioni dell’artista di Bojano che è stata tra i fondatori del Manifesto dell’e-MOVO Mirr or Art. – perché è il riconoscimento di un lungo lavoro investigativo nei meandri della psiche umana. I mei “quadri-specchio” sono infatti caratterizzati da diversi livelli di lettura e di interpretazione, nei quali ognuno “vede” il proprio riflesso, risuonando all’unisono con quella particolare vibrazione. E’ lo specchio di Alice che si nasconde dietro ogni mio quadro – ha spiegato l’artista – il varco nel mondo “altro” che capovolge la visuale, la deforma, ribalta, muta e mette sottosopra ciò che si è minuziosamente costruito. Quadri, dunque, come veri e propri strumenti di indagine, per guardarsi dentro e riconoscersi, per vedere quelle paure e quelle parti di noi che non vogliamo o non possiamo accettare. Ma c’è dell’altro. Quello che chiamiamo “caso” non è nient’altro che la manifestazione di un sincronismo spazio temporale. E’ stupefacente questo approdo al castello di Roberto il Guiscardo, intimamente legato alla mia città, Bojano, capitale dei Sanniti. Roberto fu compagno d’armi di Rodolfo de’ Moulins, conte di Bojano che diede il suo nome alla regione Molise e la cui figlia, Beatrice, sposò il nipote di Roberto il Guiscardo, il giovane cavaliere Serlo, proprio nell’antica cattedrale di Bojano nell’anno 1072″
“Noi chiamiamo a testimoni i Custodi del Tempo per cantare la Bellezza Infinita, dagli abissi del Sé all’immensità dell’Universo, declinata nei colori della Vita, nelle sconfinate sfaccettature del Sentire“. E’ il primo articolo del Manifesto e-MOVO Mirr or Art, che si presenta fuori catalogo alla Biennale.
Motivo di vanto dell’importante appuntamento artistico, l’ubicazione presso la splendida Fortezza Normanna di Santa Severina, che raccoglie artisti da tutto il mondo su invito del curatore. Inoltre, il territorio di Crotone è legato a Pitagora, il grande filosofo del VI secolo a.C. che abbiamo conosciuto per il noto teorema appreso a scuola e che fondò proprio a Crotone la sua scuola attraverso cui matura la sua intuizione sulla matematica come chiave per descrivere il mondo.
La mostra sarà inaugurata il prossimo 10 luglio alle 17.00. Orari 9.30-12.30 15.00-19.00

Mohammad Sazesh (IT) bio
Mohammad SAZESH e nato in Iran, ad Abadan, da una famiglia persiana proveniente dall’antica città di Persepoli. Si è diplomato nel 1978 all’Accademia delle Belli Arti di Bologna in scultura sotto la guida dei professori Quinto Ghermandi e Dante Carpgani, nel 1983 in pittura e disegno sotto la guida del professor Venturelli. Nello stesso anno ha realizzato il busto di Papa Wojtyla Giovanni Paolo II, permanentemente esposto nella cattedrale di Santa Maria a Norcia.
Oltre in Italia e Germania ha eseguito dei lavori in vari altri paesi dell’ Europa. Ha partecipato a simposi di scultura e mostre internazionali. Le sue opere, alcune monumentali, si trovano in piazze e musei di diverse città e in collezioni private. Ha una profonda conoscenza delle antiche culture sumeriche, egiziane e persiane.
Nel 2011 e nel 2013 è stato curatore della Biennale Internazionale a Borgo di Montone in Umbria, Italia.

Mohammad Sazesh (ENG) bio
Mohammad SAZESH, was born in Iran, Abadan, from a persian family who cames from the ancient city of Persopolis. At 1978 at the Accademia delle Belle Arti di Bologna he obtined at first a diploma in sculpture under the guide of professor Quinto Ghermandi and Dante Carpignani. At 1983 in a second time he obtained a diploma in painting and design under guide of professor Venturelli. In 1983 he realized the murble bust of Pope Wojtyla Gianni Paolo II, permanently exhipited in the Cathedral of Santa Maria in the city of Norcia in Umbria, Italy.
He performed his works in Italy, Germany and other europien countries. Many times he has participated on international exhibitions und symposiums of sculpture.
His sculpturs, someone monumental, are located in squares and musemus of different cities and in private collections.
He has also a profound knowledge of the ancient culture from Sumeria, Egypt and Persia.
At 2011 and 2013 he has been nominated curator of the International Biennale in the city of Borgo di Montone, Umbria, Italy.

Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI

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