“IL CAVALIERE DELL’UMANITA’”. IL TRIBUTO DI SALMERI A GARIBALDI

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La figura di uno scrittore siciliano, che nella vita come nell’arte, testimoniò la sua fedeltà agli ideali più grandiEdoardo Salmeri, vede Garibaldi come “il Cavaliere dell’umanità”. Molti sono stati i riconoscimenti tributati all’opera paterna da parte di illustri critici e di esponenti del mondo della cultura e della politica.
(UNMONDODITALIANI) Edoardo Salmeri, scomparso a Palermo all’età di sessantotto anni è l’autore del poema storico epico, ispirato al Risorgimento italiano, “Il Cavaliere dell’Umanità”, avente come protagonista Giuseppe Garibaldi. Dall’opera si evince la personalità di uno scrittore, che fu un grande idealista e un artista puro, che nel rappresentare la figura di Garibaldi e nel dedicargli tutta la sua arte in un poema di ventisette mila versi in ottave, condensati in tre diverse edizioni, non ha inteso soltanto esaltare il grande condottiero, artefice dell’unità e dell’indipendenza della nostra nazione, ma anche l’uomo dotato di tanta umanità, campione e assertore degli ideali di giustizia e di fratellanza universale, difensore dei deboli e degli oppressi. Edoardo Salmeri, vede davvero Garibaldi come “il Cavaliere dell’umanità”. Molti sono stati i riconoscimenti tributati all’opera paterna da parte di illustri critici e di esponenti del mondo della cultura e della politica.
Nel 1970, G. Saragat, allora Capo dello Stato, fece pervenire allo scrittore le sue congratulazioni dopo la presentazione del libro in Campidoglio in occasione delle manifestazioni celebrative del centenario di Roma Capitale. Erano presenti alla cerimonia, il Sindaco di Roma ed eminenti personalità del mondo della cultura. Lo stesso G. Spadolini, da capo del governo, in una lettera elogiativa, ha riconosciuto il valore e l’importanza dell’ opera. Tra i critici italiani e stranieri che si sono interessati al libro e l’hanno vivamente apprezzato, ricordiamo prima di tutto Benedetto Croce, che nella lettera inviata al poeta dopo che questi era stato suo ospite a Villa del Tritone, a Sorrento, attribuisce al poema una efficace funzione educativa soprattutto per le giovani generazioni. All’ottimo parere del Croce, si aggiungono autorevoli giudizi di critici come: S.Comes, M. Santoro, A. Pellegrinetti, C. Cappuccio, U. Panozzo, L. Russo, Fr. Flora, il polacco Stanislao Bilinski, i francesi F. Berriot dell’Università di Ajaccio e Marie Jean Vinciguerra, ispettore generale dell’Educazione Nazionale francese.
Fra i più recenti apprezzamenti, annoveriamo anche quelli dei Presidenti C .A .Ciampi, G. Napolitano. È bello ricordare, anche in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la figura di questo scrittore siciliano, che nella vita come nell’arte, testimoniò la sua fedeltà agli ideali più grandi, lottando eroicamente anche contro la mafia a Palermo che lo avversava tenacemente negli anni successivi alla seconda guerra mondiale.
* Articolo di Stefania Paradiso