I lavoratori transfrontalieri potranno detrarre i costi delle ristrutturazioni delle loro case dall’Irpef

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Transfrontalieri, abitanti della terra di nessuno. Se fanno ristrutturare la casa non gli è concessa la detrazione Irpef riservata agli italiani. Ma perché non sono italiani? E il Governo ha accolto la mozione dell’on. Narducci restituendo a queste persone un diritto negato.

(UMDI – UNMONDODITALIANI) – Vivono in una sorta di limbo normativo i lavoratori transfrontalieri che ogni giorno dall’Italia raggiungono la Svizzera, la Francia, le terre di confine, a pochi chilometri dal suolo italico. Per loro, chissà perché, c’è sempre bisogno di leggi speciali, interventi diretti, battaglie di democrazia. E’ accaduto di nuovo l’altro giorno a Montecitorio, nel corso della discussione sul Disegno di legge delega al Governo, recante disposizioni per un sistema fiscale che, in teoria dovrebbe essere più equo, trasparente e orientato alla crescita. Il Governo, dunque, ha accolto l’Ordine del  iorno presentato dall’on. Franco Narducci (PD), assieme ai colleghi Braga e Marantelli, inerente l’estensione applicativa, in favore dei lavoratori transfrontalieri, della detrazione di imposta per le spese di ristrutturazione edilizia. Attualmente il lavoratore transfrontaliero è impossibilitato ad effettuare detrazioni sull’ammontare Irpef per le spese di ristrutturazione edilizia e ciò, se da un lato lede il diritto del lavoratore frontaliero che vive in Italia e spende in Italia, dall’altro finisce per comportare ingenti danni per l’erario del nostro Paese, in quanto può favorire l’accrescersi del fenomeno di lavori edilizi non fatturati, con conseguenti mancate entrate nel bilancio dello Stato. Pertanto l’on. Narducci, nell’Ordine del Giorno in questione, ha impegnato il Governo “a valutare la possibilità di prevedere, in sede di esercizio della delega legislativa del presente provvedimento, disposizioni volte a riconoscere anche ai lavoratori italiani transfrontalieri l’applicazione estensiva delle disposizioni vigenti in materia di detrazione di imposta IRPEF per le spese di ristrutturazione edilizia, individuando nell’attribuzione dei suddetti contributi fiscali un importante incentivo per far emergere potenziali attività non fatturate, dalle quali far derivare un maggiore gettito fiscale per le entrate dello Stato”.