Gatti meno intelligenti dei cani? Ce lo spiega uno studio giapponese

Gatti meno intelligenti dei cani? Ce lo spiega uno studio giapponese

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Esemplari felini coinvolti in grado di manifestare segni evidenti della cosiddetta memoria episodica, cioè il ricordo unico di un evento specifico. Riuscivano a riportare alla memoria esperienze positive.

Qualè l’animale domestico il più intelligente, il gatto o il cane? Uno studio giapponese vuole porre fine a questo dubbio. L’Università di Kyoto si è spesa in una ricerca, pubblicata sulla rivista Behavioural Processes. Il test si è svolto su 49 gatti domestici, gli studiosi giapponesi hanno provato che gli esemplari coinvolti erano in grado di manifestare segni evidenti della cosiddetta memoria episodica, cioè il ricordo unico di un evento specifico. In altre parole riuscivano a riportare alla memoria esperienze positive, tipo quando e dove avevano consumato qualcosa di loro gradimento.

Ovviamente si tratta di una caratteristica tipica degli esseri umani, che utilizzano il bagaglio di ricordi creato negli anni e che è esclusivo di ogni singola persona. Memorie autobiografiche che consentono di “viaggiare indietro nel tempo” e che si sapeva essere una peculiarità propria anche dei cani, ma non dei gatti. Per questo motivo, durante il test, il gruppo di ricercatori ha cercato di capire se i felini fossero in grado di ricordare, dopo un intervallo di quindici minuti, in quale ciotola avevano mangiato. Ebbene, la risposta è stata positiva e, anche se il lasso di tempo osservato è breve, il team si spinge oltre e dichiara che probabilmente il risultato sarebbe stato altrettanto incoraggiante anche in caso di periodi molto più lunghi.

Gli studiosi sono altresì convinti della capacità dei gatti di rivaleggiare con i cani in diversi test mentali, tra cui il riconoscimento delle espressioni facciali, o risposte ai gesti. In fondo, la memoria episodica analizzata nel corso dell’esperimento è correlata alla funzione introspettiva della mente, come ricorda Saho Takagi, la psicologa autrice della ricerca. L’esperta dichiara anche che forse i gatti hanno persino una sorta di coscienza e capire questi aspetti della loro natura può aiutare a instaurare un rapporto sempre più solido con loro.

di Davide Colacci

Redazione Umdi Luana

sono di San Polo Matese ed ho 28 anni. Nella vita sono mamma a tempo pieno di un bambino di 3 anni e mezzo! Sono diplomata in Scienze Sociali, e iscritta al terzo anno di Lettere e Beni Culturali. Amo la natura, e il periodo primaverile è il mio preferito. Ho molti hobby, di fatti lavoro ad uncinetto, punto croce e pannolenci! Sono appassionata di arte, e ammiro in particolar modo Canova.