Festival delle Arti. Al MACRO di Roma al via alla IV edizione

Cultura

Al via la quarta edizione del Festival delle Arti. Una proposta affinchè si possa riflettere e desiderare che mai più nessuno possa avere il dominio sull’altro. Gli artisti, per tre giorni, potranno esporre, oltre le loro opere, varie riflessioni, e saranno chiamati ad interpretare il tema non perdendo di vista il lato critico della propria personalità artistica e mettendola in relazione con gli elementi essenziali del contesto storico e culturale a cui appartengono

(UMDI UNMONDODITALIANI) Il Festsival, fondato dall’Associazione Neworld Newart verrà presentato nella conferenza stampa il 20 settembre 2019 a Roma presso l’Auditorio del MACRO di via Nizza alle ore 11.00 con la direzione artistica a cura di Antonietta Campilongo. A partecipare saranno: Antonietta Campilongo, Antonella Catini, Lara Ferrara, Cristiano Ferrari, Letizia Leone, Giorgio Linguaglossa, Eugenio Serafini. Terminata la conferenza, alle ore 15.00 si avrà l’inaugurazione della quarta edizione del Festival delle Arti “Nuvola Creativa” dal titolo: Domino / Dominio – Per gioco e per davvero. L’effetto domino consiste nell’innescare un dibattito virtuoso, una reazione a catena che trasferisca quei valori trascinanti quali la partecipazione, la competenza, l’impegno, l’onestà, la dedizione, la capacità di sognare. Gli artisti saranno chiamati ad interpretare il tema non perdendo di vista il lato critico della propria personalità artistica e mettendola in relazione con gli elementi essenziali del contesto storico e culturale a cui appartengono.

DOMINO O DOMINIO

 

Il concetto di dominio non è la parte finale di un indirizzo internet riferita all’ambito o alla località in cui opera il titolare ma il rapporto sociale di superiorità di un soggetto su un altro. È un concetto che ha un solo significato: indicare il controllo effettivo da parte di una classe sociale per cui gruppi o individui accettano di instaurare un rapporto gerarchico invece che egualitario. Il dominio è alla continua ricerca di legittimazione, attraverso il richiamo a valori che il dominatore ritiene riconosciuti e diffusi; giacché questa società, basata sulla competitività, sulla libera e sfrenata concorrenza e sull’arrivismo, esige dall’individuo una grinta aggressiva che permetta di farsi strada, a volte anche con aggressività, arroganza e prevaricazione. Alle diverse forme di dominio sono imputate diverse conseguenze sociali, quali: l’alienazione, la disgregazione del lavoro, la pauperizzazione, le disuguaglianze sociali, la violenza su ogni genere. Domino è anche un gioco, un gioco a tessere, famoso in tutto il mondo in diverse varianti che però seguono tutte una logica comune. La mostra Dominio con il gioco del Domino vuole essere un contributo creativo e una risposta critica alla prospettiva delle conseguenze sociali di un paese e delle persone. Sono necessarie riflessioni culturali che avviino una profonda revisione degli stili di vita. Passare per questo dibattito diventa fondamentale nel percorso di assunzione di consapevolezza delle conseguenza dell’uso del dominio per contribuire a rendere sempre più viva l’azione dell’arte nella vita culturale di Roma. Si tenta di combattere fanatismi e opinioni che incoraggiano, attraverso etichettazioni arbitrarie, la messa in atto di comportamenti legati al predominio, alla sfrontatezza e all’ aggressività. L’arte ha un dinamismo straordinario spesso è alimentata da umorismo e stravaganze, dunque quando incontra il gioco segue delle direttrici: quella della simulazione, quella dell’illusione e quella della creatività, comuni tanto all’arte quanto al gioco. L’artista con il suo rigore vitalissimo e ricco d’ironia, sa estendere i limiti convenzionali dell’arte in maniera indipendente, originale e ancora adoperata oggi: l’arte in gioco. L’ evento con i suoi molteplici contributi creativi costituirà, dunque, un insieme di riflessioni sulle diverse sfaccettature del problema, una proposta artistica affinché si possa riflettere e desiderare che mai più nessuno possa avere il dominio su l’altro. L’effetto domino consiste nell’innescare un dibattito virtuoso, una reazione a catena che trasferisca quei valori trascinanti quali la partecipazione, la competenza, l’impegno, l’onestà, la dedizione, la capacità di sognare. Gli artisti saranno chiamati ad interpretare il tema non perdendo di vista il lato critico della propria personalità artistica e mettendola in relazione con gli elementi essenziali del contesto storico e culturale a cui appartengono. La parte coinvolgente della manifestazione è che le opere realizzate saranno le tessere stesse del gioco del domino. I visitatori si coinvolgono nella realizzazione dell’installazione e giocano: avanzano e retrocedono seguendo i messaggi veicolati dalle opere che finalmente saranno di dominio pubblico. Quotidianamente parliamo di sostegno, regole, considerazione, onestà, rispetto dei più deboli, accoglienza, protezione, legalità, giustizia; l’Arte ha in sé la purezza, e quello che gli autori descrivono è ‘’l’inaccettabile violazione di tutto ciò. Anno dopo anno Nuvola Creativa si arricchisce di nuove tematiche, per contribuire a rendere sempre più viva e reattiva l’azione dell’arte nella vita culturale di Roma.

EVENTI

 

AUDITORIUM – 20 settembre

Ore 11.00/12.30 Conferenza stampa

Interverranno: Antonietta Campilongo, Antonella Catini, Lara Ferrara, Cristiano Ferrari, Letizia Leone, Giorgio Linguaglossa, Eugenia Serafini

Ore 12.30 /13.30 proiezione video Dominante il Sentimento – 60’:00”

Rassegna di VideoArt di Loredana Raciti – Introducono Domenica Giaco, Marialuisa Sales

Ore 13.30/14.00 Giusy Lauriola Cambialamore – 3’:43

 

BLACK ROOM – Installazioni – ore 15.00/20.00 – 20/21/22 settembre

Artisti: Ombretta Iardino – Special Guest: Pino de’ Notariis, Fabrizio Loiacono

 

CORTILE – Installazioni ore 15.00/ 20.00 – 20/21/22 settembre

Special guest: Marco Billeri, Adriana Pignataro, Eugenia Serafini

Museo temporaneo delle arti: Alessandro Angeletti, Liliana Avvantaggiato, Francesco Maria Bonifazi, Antonella Bosio, Juna Cappilli, Stefania Casadei, Antonella Catini, Antonio Ceccarelli, Federica Cecchi, Silvano Corno, Vincenza Costantini, Silvano Debernardi, Alexander Luigi Di Meglio, Simonetta Enei, Valentina Lo Faro, Marco Loddo, Luciano Lombardi, Maria Carla Mancinelli, Tina Milazzo, Sandro Perrelli, Flaviana Pesce, Gerardo Rosato, Loredana Salzano, Eugenia Serafini, Stefania Scala, Giovanna Silvestri, Anna Tonelli, Jach Tuand, Valter Vari, Emre Yusufi

 

SALA CIMEMA – 21/22 settembre

 

Marco Billeri

Tessere – Documentario

Daniela de Paulis – Video art

History of Doing, Rotterdam 2010, durata 2′:40, MiniDV

History of Doing mostra il decadimento di un inceneritore dismesso nel 2010, situato vicino al porto di Rotterdam. Il video mostra l’edifico, ora divenuto monumento industriale, dall’esterno all’interno, fino ai sotterranei invasi dall’acqua e restituiti all’entropia. Il suono ambientale segue lo stesso percorso delle immagini, divenendo sempre più sordo nelle viscere del ‘gigante’. Il viaggio attraverso l’edifico è anche simbolico, un viaggio nell’inconscio dunque, in cui stati di ombra sono schiariti da finestre irragiungibili o fasci di luce astratta.

Massimo Ivan Falsetta

Virgo I piedi freddi delle donne 27’:00

Cortometraggio diretto da Massimo Ivan Falsetta, con Roberto Herlitzka e Anna Falchi. Futuro. Pianeta Terra. Un anziano signore (Roberto Herlitzka) riceve un pacco dal Governo Globale, all’interno troverà un affascinante ologramma (Anna Falchi) che lo accompagnerà nel suo ultimo giorno di vita. Assisteremo alla sua triste festa di compleanno attendendo l’arrivo della figlia Margot. Cast & Crew: Roberto Herlitzka, Anna Falchi, Costantino Comito, Susy Stefanizzi, Joe Filippi, Giulia Iannaccone, Chona Bacaoco, Ilaria Gallotti, Antonio Palombi, Daysi Mendoza Drake, Jordan Trey, Naomi Momsen.

 

Maria Korporal

Reynard the Fox 2018 Germania 8’:19

Regia e sceneggiatura: Maria Korporal

 – Musiche: “The Screaming Jungle” (estratto) di Fearless Super Pictures
e “The Labyrinth” (estratto) di The New York Underground Orchestra, condotta da Assif Tsahar. Sinossi:
Il video presentato è una ripresa della prima presentazione dell’installazione, presso la galleria VBK a Berlino dal 2 al 18 febbraio 2018. L’opera è composta da 12 tele triangolari (stampe digitali con interventi manuali) e una proiezione video, che racconta la storia medievale di Reynard, una volpe antropomorfa rossa e una figura da imbroglione. Le sue avventure solitamente lo coinvolgono ingannando altri animali antropomorfi a proprio vantaggio o cercando di evitare ritorsioni da loro. Le 12 tele triangolari rappresentano 12 ritratti di animali, alcuni dei quali principali nemici e vittime di Reynard. La stessa volpe appare in varie scene del video, proiettate in uno spazio centrale, circondato dalle tele. Il triangolo è una caratteristica importante del video, si riferisce alla forma triangolare della testa della volpe ed è fondamentale anche per la struttura narrativa. Ciascuna delle tre scene principali viene introdotta con il lancio di un dado triangolare, il risultato sembra determinare cosa accadrà. Le superfici dei dadi diventano l’ambientazione in cui si svolge la storia, mentre le linee animate emergono dai lati e dagli angoli, coprendo e connettendo le tele circostanti. I risultati dei dadi sono 3, 6 e 7, numeri altamente simbolici che formano il punto di partenza per ciascuna delle tre parti scelte della storia.

Giusi Lauriola

Cambialamore di Giusy Lauriola – 3:43 In questo videoart, il dolore umano è contaminato dall’edonismo di una società che non soffre. Ne risulta un luogo unispaziale di coesistenza paradossale fra la tragedia di un’umanità martoriata e l’indifferenza di chi ha imparato a chiudere gli occhi davanti alla sofferenza degli altri…

 

Marcantonio Lunardi

Aesthetics of pain, 2018 – 03’:27” – Autore: Marcantonio Lunardi – DOP: Ilaria Sabbatini – Music: Tania Gannouli – Produzione: OXOcollection (private collection) Sinossi: L’ormai comune rappresentazione della sofferenza e limite della nostra tolleranza. Il pensiero di Karl Popper, citato all’inizio del video, è una chiave fondamentale per la comprensione di questo lavoro. In una intervista del 13 aprile 1993, il filosofo austriaco affermava che c’è abbastanza violenza nel mondo senza bisogno di inventarne ancora per desensibilizzare le persone. Questo, nella sua concezione, è un inevitabile fattore di distruzione della civiltà. La soglia della nausea e del disgusto si è alzata e allora ecco che all’etica viene sostituita l’estetica del dolore come forma di godimento voyeuristico autorizzato. La riduzione dell’esercizio dell’etica nel processo di percezione sensoriale ci conduce all’affermazione di estetiche anestetizzanti dove i soggetti sono monitorati, fotografati, teletrasmessi al di fuori di qualsiasi empatia o contatto fisico. Uno strumento di osservazione si frappone costantemente tra la sofferenza rappresentata e la carne viva, innalzando una barriera invisibile tra la vita di chi osserva e la morte di chi è rappresentato. Al morente non rimane che rivolgere lo sguardo a noi spettatori nella consapevolezza di una distanza temporale, culturale e fisica che inibisce qualsiasi intervento. Quella che viene messa in scena è l’entropia della comunicazione, il cortocircuito tra la realtà e la sua rappresentazione tanto più indifferente quanto più ostentata e partecipe. I trucchi di scena e gli interventi in postproduzione spingono la fotografia di quest’opera verso una dimensione spiccatamente simbolica. Sono metafora delle immagini che vengono proposte agli spettatori in un gioco di reciproca gratificazione. Rappresentazioni delle rappresentazioni in cui si perde la percezione della realtà. Post verità: immagini costruite che possono essere più autentiche di un evento autentico. La trasmissione televisiva raccontata in questo lavoro si chiude prima nell’apparecchio di sala e poi dentro il nostro stesso monitor segnando l’identificazione dei due strumenti. È la fine della rappresentazione ma anche la fine della sofferenza e dell’umanità stessa che non si manifestano se non all’interno della nostra artificiale visione degli eventi.

Worn out, 7’:11” – 2019 – Autore: Marcantonio Lunardi – DOP: Ilaria Sabbatini – Music: Tania Gannouli – OXOcollection (private collection) Sinossi: I lavoratori, a causa delle leggi e della crisi economica, sono costretti a lavorare fino a tarda età in un processo di lenta spremitura psicologica e fisica. I locali che accolgono questi “spremuti” sono spazi lavorativi completamente devastati, rimaneggiati per continuare a resistere alla crisi sistemica che li cancellerà lentamente dal sistema globale e dalla società che li ospita.

Sanctuary, 07′:00”– 2019 – Autore: Marcantonio Lunardi – DOP Ilaria Sabbatini – Music Tania Gannouli OXOcollection (private collection) Sinossi: Gli antichi mestieri sono delle enclave nel flusso della storia che le circonda e proprio questa caratteristica le identifica come realtà isolate. Bolle temporali in cui il movimento e il gesto assumono una dimensione ancestrale che recupera tradizioni scomparse rimaste solo nelle mani e negli occhi di quelli che ancora le praticano. L’unica cosa che rimane di queste tradizioni sono teche dove i lavoratori, conservati come oggetti rari, sono in attesa della completa dissoluzione.

Loredana Raciti

Dominante il Sentimento – 60’:00” – Rassegna di VideoArt di Loredana Raciti Tutti i video sono i collage dei racconti girati nei diversi anni del suo percorso artistico. Il tema principale conduttore è sempre il dominio come stato naturale della vita sia nel bene che nel male. Uno spirito bianco “WHITE TALE” introduce la rassegna come fosse l’oracolo narratore dei racconti. Le tematiche di dominio vengono successivamente rappresentate nel primo racconto, dalla nostra scissione dall’anima ed i conflitti che ne derivano dato che siamo costantemente governati da sentimenti contrastanti. Al patto con i sette demoni per amore, allo stress che ci divora nel nostro vivere e al rapporto ormai estraneo tra noi, la natura e l’ambiente. Dalle nuove generazioni in bilico, in pericolo per il clima, dai disboscamenti, all’inquinamento, all’acqua, all’aria e al cibo e in queste condizioni culturali di degrado le nostre future generazioni sono dominate dall’impotenza di ribellione e da un cinismo che li soffoca emotivamente. Il penultimo racconto evidenzia come noi tutti siamo dominati dall’assenza di fatti concreti per cambiare una società che ci ha resi estranei l’uno all’altro, soprattutto relegandoci in un mondo virtuale dove il Dio denaro è l’unico filo conduttore tra di noi. Il racconto finale ci pone delle domande: Siamo a rischio di una guerra? Una nuova dominazione che ci potrebbe portare ad una morte interior con l’arrivo di una nuova terrificante dittatura?”. La rassegna video vuol essere una riflessione che possa portare ad un lato positivo del nostro quotidiano. Per cambiare il mondo dobbiamo cambiare noi!

 

 

PERFORMANCE SALONE DEI FORUM – 22 settembre

 

Mauro Tiberi

Traiettorie con Mauro Tiberi: basso – Antonia D’amore : voce – Giorgia Alma Vicenti e Tiziana Cesarini:danza durata 45’,00. Un concerto in cui la voce e la musica si rincorrono senza sosta, a disegnare traiettorie che invadono gli spazi e li travalicano. Un suono che sembra provenire da uno spaziot/empo altro raggiunge il cuore degli spettatori e anima il corpo delle danzatrici. I loro movimenti sembrano rendere visibile il percorso delle onde sonore e il moto interiore che esse generano. Musica, voce e danza si influenzano a vicenda, cambiando forma incessantemente, come in uno psichedelico caleidoscopio.

 

Lara Ferrara – Paola Beatrice Frati

In Corpus Domini – durata 10’,00 (in forma solenne “Questo è il mio corpo” ) performance di pole dance, ombre e video in simultanea. Interpretato e ideato da Lara Ferrara, Paola Beatrice Frati (Campionessa italiana PoleSport IPSF 2017- 2019, con la collaborazione di Titty Tamantini. Una ideazione espressiva, concatenante dove due estremità artistico esistenziali si sovrappongono e si “agganciano” come fossero le tessere di un Domino vivente.

 

PERFORMANCE CORTILE – 20 settembre

 

Artisti Innocenti – Domino di quadri

Eugenia Serafini – Fossili di PETROLIO nel GIARDINO inCANTATO

Performance vivente di Teleri raffiguranti il “Giardino Incantato”.Ogni telerio sarà indossato da un poeta performer che si trattiene nell’area del cortile, coinvolgendo il pubblico; successivamente verranno deposti a terra I teleri, sui quali il pubblico e i poeti potranno gettare i “fossili di petrolio”, ossia piccoli oggetti di plastica . La plastica: gli unici reperti archeologici di un mondo autodistruttosi. Interverranno i poeti: Anna Manna, Anna Avelli, Fabia Baldi, Iole Chessa Olivares, Antonella Pagano, Candida Camarca, Alessandra Carnovale. Musica e canzoni, Amedeo Morrone.

 

PERFORMANCE FOYER – 20 settembre

Letizia Girolami

Tamburo ri-generativo – Natura la forza che genera – Performance di Letizia Girolami. durata 15’,00

READING SALA LETTURA – 21 settembre

Eugenia Serafini

Lettura scenica Il Preside che camminava sui rami di pino e i Racconti della Luna,

Ediz. Artecom-onlus – Relatori: dr.ssa Anna Manna, Università della Sapienza, prof. Marcello Carlino, Docente dell’Università La Sapienza di Roma, prof. Nicolò Giuseppe Brancato, Storico dell’Arte, Archeologo e presidente dell’Accademia in Europa di Studi Superiori ARTECOM-onlus. Fabia Baldi, Intervento critico di Duccio Trombadori Antonella Catini, Letizia Leone, Giorgio Linguaglossa. Poemetto mitologico su Apollo e Marsia – Estasi della macellazione.. Lettura scenica di Letizia Leone, con Antonella Catini, Giorgio Linguaglossa.

PERFORMANCE FOYER 22 settembre

Antonio Irre

Membrana II – Performance di Antonio Irre – durata 15’,00. Il dominato: nello spazio pubblico sottostante l’auditorium, una performance fisica mette in mostra la limitazione della libertà, ma allo stesso tempo la dolce inerzia della mancanza di responsabilità. Durata circa 15 minuti, scenografia assente o minima, utilizzo di musica o percussioni se possibile.

SALA DELLE PAROLE – 22 settembre

Federico D’angelo

Comando a catenaSistemati i poeti in cerchio saranno declamate alcune poesie di autori classici incentrate sul tema del potere. Prendendo come riferimento il testo di Elias Canetti, “Massa e Potere” l’incontro di poeti itineranti, che usa come strumento l’aleatorietà di domande a sorteggio, incoraggerà i presenti a intavolare una discussione sul tema del dominio e il comando, le due componenti del potere. Come esempio sarà realizzato un gioco, nel quale attraverso il passaparola tutti i presenti verranno a conoscenza di un comando che verrà eseguito simultaneamente da tutti. Sì ripeterà il processo finché non sarà disobbedito tale comando. I comandi saranno di diversa natura passa da gradualmente da quelli necessari, come respirare, poi a quelli di aggregazione, come applaudire, infine a quelli di assoggettamento, come osannare qualcuno. Terminato il gioco, a seconda del tempo ancora a disposizione, saranno chiamati a declamare i poeti partecipanti i propri versi. Poeti invitati: Silvano Agosti, Giuseppe Cataldi, Davide Cortese, Fernando Della Posta, Gabriella Giuliani, Yolanda La Carrubba, Giulia Ripandelli, Alessandro D’Alessandro, Giovan Bartolo Botta, Nadia Puglielli, Claudio Comandini

Eugenia Serafini

Fossili di PETROLIO nel GIARDINO inCANTATO

Lettura scenica e analisi della parola dominio – Performance “l’onda dell’haiku”, realizzata dai poeti, guidati da Eugenia Serafini, con letture a schema di haiku. I poeti invitati leggono e scrivono sulla grande lavagna gli Hahiki – Stacchi musicali di violino. Partecipano: Anna Manna, Anna Avelli, Fabia Baldi, Iole Chessa Olivares, Antonella Pagano, Candida Camarca, Alessandra Carnovale, Amedeo Morrone.

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