Fase 2 del Governo: Italia divisa in tre macroaree Nord, Centro e Sud. Ulteriore differenziazione all’interno delle zone selezionate in base alla possibile diffusione dei contagi. Allentamento delle restrizioni con monitoraggio costante: SI alle riaperture differenziate.
Programmata la Fase 2 del Governo, l’Italia si prepara a tornare alla normalità, infatti l’ipotesi a cui stanno lavorando gli esperti è che una volta superato il picco dei contagi da Covid-19, si potrebbe giungere alla fine del lockdown. All’allentamento delle restrizioni, che sarà seguito da un costante monitoraggio della situazione. Qualora la riapertura delle attività e la ripresa graduale della vita sociale faccia registrare un aumento dei contagi, difatti, le autorità sarebbero tenute a rimettere i divieti imposti prima della fine del lockdown.
Fase 2 del governo: ecco la suddivisione
Il Bel Paese verrà suddiviso in tre macroaree Nord, Centro e Sud per dare il via a riaperture differenziate. All’interno delle stesse macroaree, sempre secondo gli esperti, sarebbe opportuno fare ulteriori distinzioni tra territori più a rischio e meno a rischio. Da cosa dipenderà questa differenziazione? Dalla possibile diffusione dei contagi. Questo permetterebbe aperture più ampie nelle zone meno colpite dal Covid-19, e al contrario misure più stringenti, soprattutto per la mobilità tra una zona e l’altra, e sia all’interno delle stesse macroaree, per le aree che invece hanno registrato più casi. Un periodo di prova a cui dopo 15 giorni, farebbe seguito un monitoraggio sanitario per verificare la tenuta del contenimento. Quindi nella macroarea Nord, ad esempio, si potrebbero mantenere ancora alcune chiusure per Piemonte, Lombardia e Veneto, dove la diffusione del Coronavirus è stata maggiore, mentre possibili riaperture sarebbero possibili per regioni come Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. In ogni caso non si può immaginare una fine dell’epidemia in un tempo particolarmente ristretto. Concetto sostenuto anche dal rappresentante italiano OMS e consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi, che durante l’intervista, al giornale ilcaffeonline.it, è stato categorico. “Una seconda ondata di epidemia in autunno – afferma Ricciardi – più che un’ipotesi è una certezza. Fino a quando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate. O, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno contenuti”. “Per questo – conclude il rappresentate italiano OMS – è molto importante non accelerare le riaperture: in caso contrario la seconda ondata invece di averla più avanti rischiamo di subirla prima dell’estate”.
Cosa accadrà per gli spostamenti?
Per quanto riguarda invece gli spostamenti, è probabile che venga concesso di muoversi da un’area all’altra anche da un comune all’altro, o da provincia a provincia e da regione a regione, ma solo se si tratta di zone che hanno registrato, e continueranno a registrare, una bassa diffusione del virus. Laddove la diffusione è stata e sarà maggiore, invece, potrebbero essere vietati persino gli spostamenti da un comune all’altro.
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