E-cig quadruplicano in Italia, fanno meno male delle sigarette tradizionali

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Popolarità in crescita in Italia: il rapporto annuale dell’Osservatorio fumo, Alcol e Droga dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel 2016 ha infatti registrato un sensibile incremento dell’uso della sigaretta elettronica. E-cig sviluppano meno composti tossici delle tradizionali sigarette.

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Le sigarette elettroniche fanno meno male delle tradizionali. E’ quanto emerge da uno studio scientifico inglese appena pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, che ha seguito 180 tabagisti per circa un anno e mezzo e i cui esiti dimostrano che sostituire completamente il tabacco standard con le e-cig ha notevolmente ridotto l’inspirazione di sostanze cancerogene e tossine.

Popolarità in crescita

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità le e-cig non possono a oggi essere dichiarate né efficaci per la  disassuefazione né sicuramente innocue, sia che il loro vapore contenga o meno nicotina. Bisogna poi sempre tenere presente che ci sono in commercio decine di tipi diversi di sigarette elettroniche, con contenuti e miscele differenti. La loro popolarità è però in crescita, anche in Italia: il rapporto annuale dell’Osservatorio fumo, Alcol e Droga (Ossfad) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel 2016 ha infatti registrato, per la prima volta dopo tre anni, un sensibile incremento dell’uso della sigaretta elettronica. Nel nostro Paese gli utilizzatori di e-cig sono infatti passati dall’1,1 per cento della popolazione del 2015 al 3,9 per cento del 2016, ma otto utilizzatori di e-cig nostrani su dieci sono duali, ovvero fumano sia sigarette normali che elettroniche, mentre tra gli utilizzatori esclusivi di sigaretta elettronica (18,4 per cento degli utilizzatori di e-cig) ci sono sia fumatori che hanno smesso di fumare (7,7 per cento) sia persone che si sono avvicinate per la prima volta alla sigaretta elettronica ma non erano fumatori (10,7).

Il commento del centro antifumo

In questa indagine, sostenuta principalmente con il contributo del Cancer Research UK, i ricercatori londinesi dello University College e del King’s College hanno concluso che chi passa definitivamente dalla sigarette tradizionali alle elettroniche ha un consumo di sostanze chimiche cancerogene praticamente uguale a quello di chi utilizza i cerotti sostitutivi della nicotina, riconosciuti come un metodo efficace per smettere di fumare. “Si può senz’altro dire che le sigarette elettroniche sono molto meno dannose delle sigarette convenzionali – commenta Roberto Boffi, pneumologo responsabile del Centro antifumo dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano – anche se dev’essere ben chiaro che l’esposizione nociva non è pari a zero per quanto concerne le sostanze tossiche analizzate, come precisano gli stessi autori britannici, in quanto quello che è ormai matematicamente sicuro è che sviluppano meno composti tossici delle tradizionali sigarette. Inoltre appare evidente che l’uso delle e-cig o del cerotto alla nicotina per limitare l’esposizione ai carcinogeni del tabacco porta a simili risultati. Se insieme si continua a fumare, come fanno i cosiddetti fumatori “duali”, invece, non è affatto risolutivo: quindi ci si può attendere un reale beneficio solo se si eliminano del tutto le sigarette convenzionali. In ogni caso, gli effetti definitivi sulla salute delle sigarette elettroniche si potranno leggere solo con una futura osservazione epidemiologica a lungo termine”.

 

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