Coronavirus: Marzo 2020 il mese peggiore per le vendite auto

Scuola/Università/Sanità

L’emergenza Covid–19 ha causato la chiusura delle principali attività. Si aggiunge un forte calo della fiducia delle aziende e dei privati verso un futuro che sembra, al momento, molto incerto. I grandi players stanno già mettendo in campo una serie di strategie per contrastare questa emorragia di ordini e gli operatori del settore sono confidenti in una buona ripresa del mercato a partire da maggio.

(UMDI – UNMONDODITALIANI) Il calo delle vendite è logicamente derivato dall’emergenza Covid-19 e dalla conseguente chiusura delle principali attività. Marzo 2020 sarà ricordato come uno dei mesi peggiori per l’automotive in Italia. A questa, già importante, congiuntura negativa, si aggiunge un forte calo della fiducia delle aziende e dei privati verso un futuro che sembra, al momento, molto incerto. Il calo delle immatricolazioni si attesta all’85 per cento rispetto allo stesso mese del 2019, mentre nel confronto sul I trimestre la perdita è del 35 per cento. Nei primi 2 mesi dell’anno, infatti, i risultati di vendita erano alquanto lusinghieri e facevano presagire un’ottima annata per il comparto auto. Concentrandoci sul mercato del noleggio a lungo termine, secondo uno studio di Noleggiosemplice troviamo una situazione parimenti complicata, ma sicuramente meno grave. Le società di noleggio scontano una perdita del 79 per cento del mese di marzo 2020 rispetto al 2019 e nel I trimestre si attestano su un meno 22 per cento, lasciando a casa fermi circa 16 mila veicoli. Uno scenario, quindi, molto preoccupante che avrà sicuramente un impatto decisivo sui budget annuali di tutte le aziende del settore. I grandi players stanno già mettendo in campo una serie di strategie per contrastare questa emorragia di ordini e gli operatori del settore sono confidenti in una buona ripresa del mercato a partire da maggio.

INTERVENTO NEL MONDO AUTOMOTIVE PER SALVARE LE AZIENDE

Vista l’enorme liquidità messa in campo dal Governo in questa emergenza si attende con fiducia un intervento dedicato al mondo automotive, che possa “salvare” migliaia di aziende e centinaia di migliaia di posti di lavoro. L’impatto di questa emergenza sanitaria avrà effetti perduranti per tutto l’anno in corso. Alcune previsioni stimano perdite in volumi di circa il 40 per cento, con un consuntivo di circa 1,2 milioni di veicoli nuovi immatricolati. Significherebbe assistere alla peggiore performance dal 1980 ad oggi, un risultato impensabile solo 2 mesi fa. Il settore confida in un serio intervento statale, atteso ormai da molti anni, che possa spingere gli italiani a dotarsi di vetture più ecologiche e sicure, un’ iniziativa che, come già dimostrato dai maggiori esperti economici, può essere considerato a costo zero, venendo compensata dal maggiore gettito fiscale. In questo periodo, in cui vengono accordati sostegni alle imprese in modo massivo, uno strumento economicamente sostenibile sarebbe quantomeno auspicabile se non addirittura obbligatorio per la tenuta dell’intero settore.

Lascia un commento