Coronavirus: ecco chi è più a rischio

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L’Istituto Superiore di Sanità ha reso pubblico l’identikit delle persone più a rischio di contrarre in forme molto gravi il Covid-19. L’infezione aumenta il pericolo di mortalità in base alla fascia d’età, le patologie pregresse e il sesso.

L’emergenza coronavirus continua ad estendersi in tutta Italia , ormai in tutte le regioni ci sono persone contagiate e sono quasi 4000 i casi positivi al tampone. I guariti sono 414 e le morti sono 148. L’Istituto Superiore di Sanità ha reso pubblico l’identikit delle persone decedute e le fasce più colpite in base all’età media, le patologie pregresse e il sesso. Ed è un identikit molto interessante, che spiega quali siano le persone più esposte al rischio di contrarre in forme molto gravi il CoVid-2019. Scrive l’ISS che l’età media dei pazienti deceduti è 81 anni: e che ci sono 20 anni di differenza tra l’età media dei deceduti e quella dei pazienti positivi al virus. La maggior parte dei decessi si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni, alcuni dei decessi erano tra 70 e 79, altri, invece, tra 60 e 69 e in minoranza tra i 50, 59 e 90 anni. Le donne decedute dopo aver contratto il virus hanno un’età più alta degli uomini. L’età mediana per le donne è 83.4 anni, mentre per gli uomini è 79.9 anni. Per questo i pazienti morti a causa dell’infezione da coronavirus sono in maggioranza uomini. Le patologie preesistenti aumentano il rischio di mortalità, infatti più di due terzi dei casi deceduti avevano tre o più patologie e le più frequenti sono cardiopatia ischemica e diabete mellito. Il coronavirus scatena nel paziente una polmonite interstiziale con grande danno respiratorio, contribuendo all’indebolimento di un organismo già particolarmente fragile a causa di una malattia esistente. Secondo gli studi epidemiologici condotti finora, aumenta il rischio di morte con l’età e le condizioni mediche preesistenti, come il tumore, il diabete, malattie cardiologiche, malattie respiratorie croniche.

ECCO COME PROTEGGERSI

Se si hanno più di 75 anni o 65 (ma non si è in buona salute) meglio rimanere a casa, come indicato dal governo. Per difendersi dal contagio ancora oggi la precauzione più efficace è quella individuale, con comportamenti di igiene personale: non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani sporche; allontanarsi da chi starnutisce o tossisce; starnutire o tossire in un fazzoletto usa e getta e gettare subito il fazzoletto; mantenere una buona igiene delle superfici. La raccomandazione sulla quale insistono tutte le agenzie sanitarie del mondo è un gesto semplice, a costo quasi zero, ma molto efficace, che limita in misura significativa il passaggio dell’infezione: lavarsi spesso (e bene) le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, intrecciando le dita e frizionando palmo contro palmo. In mancanza di acqua e sapone possono essere utilizzate soluzioni alcoliche che sono altrettanto efficaci. Le mascherine servono solo agli operatori sanitari che sono a stretto contatto con i pazienti malati e alle persone contagiate per proteggere quelle sane. Chi sospetta di avere il Coronavirus, può telefonare al proprio medico di base segnalando i sintomi. Tutti i medici di famiglia hanno a disposizione una scheda di triage telefonico da utilizzare per porre ai pazienti, sospetti di un contagio da Covid-19, domande con le quali dare una prima diagnosi. Sarà sempre il medico di famiglia a consigliare ogni ulteriore step da seguire, compresa la possibilità

Fabiana Carbone

20 anni, diplomata al Liceo delle Scienze Umane- economico sociale. Impegnata come volontaria nel Servizio Civile Universale, progetto Molise Noblesse. Ho seguito un corso da giornalista presso la Scuola di Giornalismo UMDI. Amo gli animali. Ho un cane e un gatto. Sono molto paziente, sempre allegra e positiva. E mi cimento con curiosità nella scrittura!

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