Campobasso calcio dalla serie B spedito verso il futuro. Sosteniamo un secolo di storia

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U.S. Campobasso 1919 prima storica promozione in serie B nell’anno 81-82. Dalla vittoria con la Juventus negli ottanta al triplete vinto nel 2014-2015 senza subire alcuna sconfitta. La squadra rappresenta l’immagine del capoluogo del Molise e per questo si batte il presidente del consiglio comunale della città.

(UMDI – UNMONDODITALIANI) 97 anni: trionfi, gol, rinascite, pianti, abbracci, urla, emozioni a gogo. Il Campobasso calcio rappresenta, nel bene e nel male, il capoluogo di regione, con la sua lunga storia, che a breve compirà il centenario. L’appello a sostenere la squadra arriva dalle istituzioni, direttamente dal presidente del consiglio comunale. Coinvolgere sempre più i tifosi e la piazza in una passione comune, cioè la propria squadra, la propria identità; non solo una maglia o un emblema, ma uno stile di vita. A questo proposito, Michele Durante, rivolge un invito al sindaco, ai componenti dell’assise civica, a tutti gli amministratori locali interessati e ai cittadini a sottoscrivere le quote dell’associazione “Noi Siamo il Campobasso”, presieduta da Daniele Landolfi, per sostenere la società nell’imminente stagione sportiva 2016/2017. “Ritengo giusto e opportuno – ha detto – che gli amministratori, insieme ai cittadini, contribuiscano alla rinascita e alla prosecuzione del progetto e a promuovere queste forme di collaborazione e partecipazione tra la piazza e la società. La città di Campobasso lo merita e si aspetta risultati importanti per ritornare ai vecchi fasti. Per questo, voglio ringraziare chi ha operato nella società con impegno e correttezza e augurare buon lavoro ai nuovi soci che si apprestano ad affrontare la nuova stagione sportiva con la speranza che sia ricca di successi”. Il nome originario della squadra, U.S. Campobasso 1919, lascia presumere che l’anno di fondazione della squadra del capoluogo molisano sia appunto il 1919. Di fatto, però, le prime notizie che si hanno sull’attività calcistica a Campobasso risalgono al 1923. I primi campionati disputati dalla squadra erano per lo più tornei di terza e seconda divisione, che nell’organizzazione attuale sarebbero i campionati di eccellenza e serie D. La prima storica promozione (dalla seconda alla prima di seconda divisione, il Campobasso sconfisse sia all’andata che al ritorno i ciociari del Frosinone, che si erano aggiudicati lo scudetto nel girone laziale. Durante la guerra le attività sportive vengono sospese, e riprendono dal campionato di promozione campana, attorno alla seconda metà degli anni quaranta. Ma la storia fondante del Campobasso calcio è legata alla prima storica promozione in serie B nell’anno 81-82. La B fu merito del presidente Antonio Molinari e dell’allenatore Antonio Pasinato. Nella serie cadetta l’SS Campobasso è rimasto 5 anni fino alla stagione 86-87.

Nessuno dimentica la vittoria al Selvapiana (inaugurato per l’occasione) in Coppa Italia per una rete a zero, contro la Juventus di Trapattoni, Scirea, Platini, Boniek. Capitano di quel periodo fu Michele Scorrano, originario di Ururi, scomparso il 22 febbraio 2009. In quel periodo venne inoltre creato, l’inno “Forza Lupi Rossoblu”, ricordato dai più accesi sostenitori della squadra, la quale fu seguita, tra gli altri, da Riccardo Cucchi, all’epoca impiegato presso la sede RAI per il Molise, che iniziò così la sua fortunata carriera di radiocronista.

Nell’agosto del 2013 l’associazione dei tifosi “Noi siamo il Campobasso” acquista insieme ad alcuni imprenditori campobassani il titolo dell’U.S. Campobasso 1919 ripartendo così dal campionato regionale di Eccellenza . La squadra ha chiuso l’anno solare vincendo tutte le partite disputate tra Eccellenza e Coppa Italia regionale. Il 2 febbraio 2014 battendo il Fornelli per 2-divisione) avviene nella stagione 1933-1934, quando dopo il primo posto nel girone campano allo stadio “Acquasantianni” di Trivento, il Campobasso 1919 vince la Coppa Italia regionale. Nella stagione 2013-2014, il Campobasso vince consecutivamente 21 partite di campionato (un record nei campionati italiani per tale stagione) in cui trionfa con largo margine, ma la conquista della Serie D arriva come vincente della Coppa Italia Dilettanti, battendo 3-2 il Ponsacco nella finale di Scandicci, mettendo così a segno un ideale “triplete”, senza nessuna sconfitta subita.

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