Luca Montersino è considerato il re dei pasticceri nostrani, noto in Italia e nel mondo grazie all’Accademia di pasticceria I Cook, in onda sul programma Alice di Sky. Montersino gestisce con Francesca Maggio una rinomata scuola di cucina a Chieri (Torino), che sforna abili pasticceri, richiesti dal settore di ristorazione.
Abbiamo intervistato uno dei discendenti di Nicola Priolo, 5^ generazione di maestri fornai con una tradizione più che centenaria. Stefano Priolo ha 19 anni, domenica scorsa è tornato da Chieri.
Come sei venuto a conoscenza di questa scuola?
“In famiglia, soprattutto con mia madre, Carmela, seguivamo il programma di Montersino. Ci colpiva la sua bravura e la sua capacità di spiegare nei minimi dettagli il procedimento di realizzazione dei dolci. Poiché i Priolo hanno una lunga tradizione nel settore, ho avviato una ricerca su internet per individuare una scuola che potesse fare a caso mio. Certo non pensavo di poter arrivare al maestro delle torte in tv! Invece sono capitato sul suo fan club Facebook dove Francesca Maggio mi ha contattato e fornito tutte le informazioni.”
Quanto tempo hai impiegato per decidere?
“Dopo tre giorni ero già partito per Chieri.”
Com’è la vita nell’Accademia di pasticceria?
“Le lezioni si svolgono dalle 9.00 alle 18.00, teoria di mattina e pratica nel pomeriggio. Ogni settimana si affronta un tema diverso: basi, ingredienti vari, torte moderne, torte monumentali, torte da cerimonia, torte da forno, semifreddi, bavaresi, pasticceria salutistica, i grandi lievitati (panettoni, colombe), vienneserie, cioccolato.”
L’Accademia dispone di nomi di fama internazionale.
“Si, tra gli altri Stefano LAGHI, leggenda della pasticceria, Pino SCARINCELLA, maestro gelatiere, Piergiorgio GIORILLI, maestro panificatore di fama mondiale, Gianluca ARESU, maestro cioccolataio”.
A te piacciono i dolci?
“Ne facevamo grandi scorpacciate. La mattina studiavamo teoria, il pomeriggio veniva il bello, con la realizzazione pratica delle prelibatezze. Così il venerdì si apparecchiava il buffet con tutte le preparazioni della settimana”.
E ai compagni di corso?
“Uno dei lati più gradevoli di questa avventura è il fatto di gustare i dolci che realizzavamo. Tutti i pasticcieri e gli aspiranti pasticceri non potrebbero non amare i dolci”.
Che ti porti di questa esperienza?
“ Un bagaglio prezioso costituito da tutto ciò che ho imparato e che non vedo l’ora di mettere in pratica. Il fatto di stare tre mesi lontano da casa mi ha fatto crescere enormemente, ho visto cose nuove, ho apprezzato anche la vita frenetica che si svolge lì”.
Quanto pesa il nome Priolo per un ragazzo di 19 anni?
“Tenere fede ad un nome di cosi lunga tradizione non è facile. Io sono la 5° generazione cominciando dal mio trisavolo Nicola Priolo, attraverso il bisnonno Alfredo, il nonno Nino e mio padre Alfredo ”.
Ti rapporti con i tuoi coetanei 19-20enni: come ti poni nei loro confronti tu che arrivi da un esperienza cosi particolare?
“Come tutte le cose non si può mai dare un giudizio o unanime, ci sono miei coetanei con tanta voglia di fare, ma ce ne sono anche altri che passano giornate al bar. ”
Che effetto ti ha fatto tornare a Bojano?
“Tanta nostalgia dei compagni di corso, dei maestri, della città.”
Che ruolo ha avuta la famiglia in questa tua avventura?
“Importantissimo. La stessa decisione di fare il corso è stata presa di comune accordo. D‘altronde già lavoravo nel forno di mio nonno, nella sede originaria di Corso Amatuzio”.
Da dove arrivano gli aspiranti pasticcieri dell’Accademia?
“I miei compagni provenivano da tutta Italia e dal sud Africa, da Trofarello, dalla Sicilia, da Latina (Sezze), da Pavia e da Milano”
C’è qualcosa che non ti è piaciuto?
“Si, il fatto che sia terminata. ”
Come ti ha cambiato questa esperienza?
“Mi sento più serio e responsabile.”
Che emozione hai provato nel conoscere dal vivo Luca Montersino?
“Lo avevo visto tante volte, ma solo in tv, vederlo dal vivo è stato molto emozionante. Nel corso delle settimane si è instaurato un rapporto di confidenza e complicità”.
Luca Montersino in tv Vs Luca Montersino in carne e ossa, chi vince?
“Luca è esattamente come appare in Tv, ma molto più simpatico ”.
Qualche altro corso in vista?
“Si, più in là, probabilmente un corso di panetteria”.
Un sogno nel cassetto.
“Aprire una catena di pasticcerie in Italia o all’estero nelle maggiori capitali, specialmente in Australia e in Nuova Zelanda, ma lasciare a Bojano una sede centrale, un punto di riferimento affinché non vada persa una tradizione che risale al 1900”.
E nell’immediato?
“Un salto a Campobasso a comprare gli strumenti del mestiere: cerchi per fare le torte, anelli, spatole per cioccolato.”
Che consiglieresti ad un ragazzo della tue età?
“Di mettercela tutta per seguire le proprie passioni.”
di Mina Cappussi e Bartolomeo Alberico
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