90 anni in agosto nino amoroso

90 anni in agosto. Ma se ne è andato via prima Nino Amoroso. Il giornalista molisano era stato capo ufficio stampa del ministro Sedati.

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È morto Nino Amoroso,protagonista per oltre mezzo secolo di attività giornalistica,dirigente del settore informazione, stampa e pubbliche relazioni della Regione Molise. Insignito di diverse onorificenze grazie alle sue molteplici attività, dedite soprattutto al popolo italiano

È morto Nino Amoroso, il 13 aprile 2019, poco prima delle 20. Nato a Montelongo 90 anni fa. Protagonista per oltre mezzo secolo di attività giornalistica, culturale, sociale ed amministrativa. Era iscritto all’ordine dei giornalisti del Lazio da 67 anni, giornalista in trincea, è stato anche per circa 25 anni dirigente del settore informazione, stampa e pubbliche relazioni della Regione Molise. Capo ufficio stampa dell’allora ministro Giacomo Sedati, ha poi lavorato per la tutela e la salvaguardia della professione ricoprendo diversi incarichi all’interno degli organismi di categoria. Negli anni cinquanta ha fattivamente contribuito alla riforma del sistema agricolo. Insignito, infatti, di diverse onorificenze: Commendatore del Presidente della Repubblica per meriti giornalistici, ricevette il premio “Francesco Jovine” per le inchieste condotte sui problemi del Meridione come anche il premio per la cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha fondato l’associazione stampa di cui a Campobasso è stato anche presidente. È stato corrispondente Ansa e per il Corriere della Sera. Ha lavorato con “Il Giorno”, “Il Momento”, “Il Messaggero”, “Il Globo”, “The associated press” e molti altri. Diversi gli incarichi che ha ricoperto all’interno dell’Ordine dei giornalisti: Consigliere di amministrazione dell’Istituto nazionale per la previdenza dei giornalisti (Inpgi), Collegio dei revisori, Presidente dell’Associazione della stampa di Campobasso di cui è stato uno dei fondatori nel 1948, vice Presidente dell’Associazione dei Giornalisti europei e dell’Associazione nazionale della stampa agricola. Insomma del giornalismo ha fatto la sua vita. Lascia la moglie, Barbara Bertolini, iscritta anche lei all’Ordine di Giornalisti del Molise, e tutti il popolo molisano con un vuoto da colmare.

LE OPERE

Tra le pubblicazioni più importanti ricordiamo: Colonne di Piombo (1963), l’agricoltura molisana oggi (1964), Storia del Giornalismo (1967), il Pubblicista e le nuove frontiere dell’informazione (1988), in collaborazione con altri autori, tra cui Giovanni Spadolini e Giuseppe Morello.

Di Samuele Doganiero

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Manuela Canzona

23 anni, laureanda in Scienze del Servizio Sociale presso l'Università degli Studi del Molise, diploma in Liceo delle Scienze Umane economico-sociale, impegnata come volontaria nel Servizio Civile Universale, ho abbracciato il progetto Molise Noblesse Movimento per la Grande Bellezza. Sono una persona empatica e paziente. Mi piace viaggiare ed amo la natura.