Pasqua: lascia la sofferenza fuori dal piatto. Stop alla mattanza degli agnelli. Covid docet

Ambiente

La Pasqua è un momento di festa per noi, perché non può esserlo anche per loro? Fermare l’uccisione di questi cuccioli terrorizzati e strappati alle proprie madri è possibile. Non si tratta di un’utopia, dipende solo da noi. Anche se i consumi sono in calo, la cosiddetta tradizione rimane

(UMDI – UNMONDODITALIANI) La Pasqua è alle porte e anche se i consumi sono in calo, la cosiddetta tradizione rimane, ogni anno, infatti, arriva il momento cruciale per migliaia di agnellini che vengono macellati in occasione della festività. La Pasqua è un momento di festa per noiperché non può esserlo anche per loro? Fermare l’uccisione di questi cuccioli terrorizzati e strappati alle proprie madri è possibile. Non si tratta di un’utopia, dipende solo da noi. Effettivamente in numeri sono in calo, molto incoraggianti, ma non basta. Si tratta di una pratica ingiustificata e brutale considerata, ormai da molti, decisamente anacronistica. Il cambio di prospettiva nell’opinione pubblica è avvenuto sia per merito delle associazioni animaliste che da tempo si occupano di documentare questa crudeltà, sia per la sensibilità e l’empatia, sempre maggiori, che i consumatori hanno sviluppato nei confronti di questo animale, ucciso ancora cucciolo per una triste tradizione.

Uccisioni finalmente in calo

Dal 2010 ad oggi, le uccisioni degli agnellini sono diminuite drasticamente. Tuttavianonostante una diminuzione netta e progressivagli ultimi dati mostrano una situazione pressoché stabile. Sono dati di cui dobbiamo certamente tener conto, ma senza scoraggiarci. Negli ultimi anni abbiamo svolto, tutti insieme, un lavoro che ha portato grossi risultati. Per questo abbiamo il dovere di continuare su questa strada, documentando le condizioni di questi animali e cercando di sensibilizzare più persone possibili.