Kurdistan, il paese che NON esiste. Il popolo curdo si racconta agli studenti del Liceo Galanti

Italiani Nel Mondo

Giovedì 28 novembre 2019, h. 10.00 Liceo G. M. Galanti Via Trieste, 1 Campobasso. Akam, Akar, Hama, Fatma, Indira racconteranno il “loro” Kurdistan, assieme a Hikmet e ai responsabili ASSeL dello Sprar Integramondo

(UMDI UNMONDODITALIANI) Quante vite, quante storie racconta la nostra Terra. Esistenze che si susseguono, alternandosi nello spazio infinito del tempo, poi s’intrecciano e si perdono, a volte rimanendo anonime… Mentre altre volte qualcuno dà voce. “Caos in Siria, bombe turche sui villaggi curdi: 60mila civili in fuga”. Agli inizi di ottobre i giornali e le Tv di tutto il mondo hanno raccontato di decine di migliaia di civili costretti a lasciare le loro case, in seguito all’attacco che la Turchia ha sferrato contro le forze curde in Siria. 60 mila persone che sono fuggite su furgoncini strapieni o a piedi dopo i raid aerei e gli attacchi via terra ordinati dal Presidente Recep Tayip Ergogan contro le milizie curde di protezione popolare (YPG) che erano state decisive nella lotta contro l’Isis. Ma la contemporaneità, si sa, non è facile da comprendere, anche in un mondo globalizzato come il nostro. Ed è per questo che al Liceo Statale Galanti di Campobasso  gli studenti avranno l’opportunità di ascoltare dai diretti interessati la narrazione di un Paese martoriato, una delle più grandi etnie senza stato del mondo, in maggioranza musulmani. “Kurdistan, il Paese che “non” esiste. La vicenda kurda nelle parole dei protagonisti, perché la storia contemporanea non è solo quella che racconta la TV” è il titolo dell’iniziativa della coop. Soc. ASSeL, gruppo AWA, che gestisce lo Sprar Integramondo del comune di Campobasso, oltre allo Sprar Karibu dell’Ambito Territoriale Sociale, in collaborazione con il Liceo Galanti. L’appuntamento è per giovedì 28 novembre 2019, alle 10.00 presso la sede dell’istituto scolastico, in via Trieste, 1.

IL PROGRAMMA

Il programma prevede i saluti istituzionali da parte del Dirigente scolastico Massimo Di Tullio, del Vicepresidente Consiglio Regionale del Molise, Gianluca Cefaratti. In apertura la proiezione del video sul reportage girato dalla delegazione italiana dal 15 al 23 marzo 2019 al campo profughi in Iraq. Interverranno Hikmet Aslan, curdo da 17 anni in Italia, giornalista per la Tv curda, con la relazione su “Il Kurdistan: una storia gloriosa, la situazione oggi”, Salvatore Dell’Oglio, direttore dei progetti Sprar del gruppo AWA, che parlerà della rete SIPROIMI in Molise, Annarita Fagnano, Responsabile Team progetti  Karibu e Integramondo, che parlerà del “Percorso di accoglienza, dall’inserimento all’inclusione”, Antonello Sannino, attivista per i diritti civili, sui temi della diversità e dell’inclusione. Il cuore dell’incontro, il primo di un ciclo con le scuole di Campobasso e provincia, sarà il momento dedicato a Akam, Akar, Hama, Fatma, Indira. Il loro intervento si intitola “Vi raccontiamo il nostro Kurdistan” e si preannuncia come una vera e propria full immersion nella storia, nella tradizione, nella cultura del Kurdistan, nel racconto della vita di ogni giorni, dei sogni, delle aspettative, della rabbia di una famiglia costretta a lasciare la propria terra, esattamente come hanno fatto tanti italiani nel passato, spinti dalla fame e dalla mancanza di prospettive. L’organizzazione è affidata a Mina Cappussi, giornalista direttore del quotidiano Un Mondo d’Italiani e responsabile dell’Area Eventi del gruppo Awa.

 

KURDISTAN

Il Kurdistan è un vasto altopiano situato nella parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia, che include l’alto bacino dell’Eufrate e del Tigri, il lago di Van e il lago di Urmia e le catene dei monti Zagros e Tauro, politicamente diviso fra gli attuali stati di Turchia, Iran, Iraq e, in minor misura, Siria e Armenia. Sono 40, forse 50 milioni i curdi, ma i dati ufficiali non sono univoci, sebbene essi stiano lì da almeno 4.000 anni, spazzati dal disfacimento dell’Impero ottomano. Il Trattato di Sèvres del 10 agosto 1920 è l’unico documento giuridico-politico internazionale che prevede la creazione di uno Stato curdo indipendente. Ma, nonostante questo, la popolazione curda all’inizio del XX secolo ha subito una politica di discriminazione culturale, soprattutto nel Kurdistan turco, volta a negare persino l’identità e l’esistenza stessa del popolo curdo; utilizzando tutti i mezzi a disposizione: televisione, radio, stampa, esercito, polizia e istituzioni scolastiche,  subendo azioni di disconoscimento della lingua, cancellazione dei nomi, deportazioni. La lingua curda, ufficialmente, non gode di alcun riconoscimento legislativo nelle scuole pubbliche, nei canali televisivi e nelle stazioni radiofoniche, né esistono ufficialmente giornali in lingua curda. Negli anni ’70, migliaia di curdi siriani vennero arrestati e torturati per essere stati trovati in possesso di opere scritte in lingua curda, o accusati di far parte di organizzazioni clandestine curde. Sebbene non riconosciuta dalla FIFA, esiste una nazionale di calcio curda che disputa le partite di VIVA World Cup (il mondiale delle nazioni senza stato) con ottimi risultati. Nell’edizione 2009 il Kurdistan è stato finalista e così nell’edizione 2010 a Gozo. L’edizione 2012, tenutasi proprio in Kurdistan, ha permesso ai curdi di laurearsi campioni, battendo in finale 2-1. E per comprendere il livello della cultura curda, basta dire che le donne del Rojava, così si chiama il “Kurdistan siriano”, sono il simbolo del “Contratto sociale”, una sorta di Costituzione che regola la vita politica della regione dal 2014: sono diritti inviolabili l’uguaglianza fra i sessi, la libertà di culto e la partecipazione delle donne nella vita politica.

 

SCHEDA SINTETICA

Chi: Liceo Statale Galanti, Gruppo Awa, Sprar Karibu e Integramondo, ASSeL coop soc

Cosa: Kurdistan, il Paese che “non” esiste. Incontro con i protagonisti della storia contemporanea

Dove: Liceo G. M. Galanti Via Trieste, 1 Campobasso

Quando: giovedì 28 novembre 2019, ore 10.00 Aula Magna

Perché: Per dare agli studenti l’opportunità di ascoltare dai diretti interessati la narrazione di un Paese martoriato, una delle più grandi etnie senza stato del mondo, con le parole dei protagonisti Akam, Akar, Hama, Fatma, Indira, Hikmet, perché la storia contemporanea non è solo quella che racconta la TV” è il titolo

Referente: Mina Cappussi, Resp. Area Eventi gruppo AWA

Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI

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