Coronavirus, una guerra che riscrive la storia. E ferma i Misteri a Campobasso: era dal 1946 che non succedeva

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Nel capoluogo del Molise, a Campobasso, quest’anno non ci sarà la sfilata dei Misteri. Era successo solo una volta. Una volta per un periodo lungo 7 anni. Dal 1940 al 1946 gli Ingegni del Di Zinno non sfilarono per le vie del capoluogo. A causa degli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale. Il testo del messaggio alla cittadinanza da parte del sindaco Impallomeni datato 4 luglio 1946

(UMDI – UNMONDODITALIANI) Il coronavirus, denominato anche Covid-19, si è manifestato in Italia alla fine di Gennaio 2020, da lì non un attimo di tregua per gli Italianiche sono stati impegnati da allora a combattere sul fronte ogni giorno un nemico invisibile. Le regioni più colpite sono state quelle del Nord-Italia come Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Marche, Toscana e Liguria. Ma anche nelle regioni del Sud, il covid-19 non si è risparmiato, ed oltre a privare le persone dei loro affetti e dei loro cari già da qualche mese, causa decreto #iorestoacasa per arginare il propagarsi dell’epidemia, le priverà ancora per un po’ delle proprie abitudini. Infatti nel capoluogo del Molise, Campobasso, quest’anno non ci sarà la tanto attesa sfilata dei Misteri. Era successo solo una volta, per quello che la storia ricorda, che i Misteri di Campobasso non siano usciti. Una volta per un periodo lungo 7 anni. Dal 1940 al 1946 gli Ingegni del Di Zinno non sfilarono per le vie del capoluogoA causa degli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale. In questa nuova guerra che il mondo sta combattendo, succederà di nuovo. Quest’anno i Misteri non usciranno, almeno non il 14 giugno. Ma sarà comunque complicato recuperare questa edizione entro dicembre. Ovviamente la circostanza, in questo momento di paura, mentre si sta lottando per la vita, può apparire irrisoria. Ma a giugno, quando ci auguriamo di essere usciti dall’emergenza, sarà comunque un colpo al cuore per tutti i campobassani. E ci sarà un nuovo annuncio, come quello fatto nel ’46 dal sindaco Ferruccio Impallomeniche annuncerà di provvedere all’organizzazione per l’anno successivo. “Esistono tradizioni capaci di aggregare città intere, – è questo il messaggio del museo dei Misteri – la Processione dei Misteri, che si svolge a Campobasso il giorno del Corpus Domini, è una di queste e per organizzarla sono coinvolti i volontari dell’Associazione Misteri e Tradizioni, già da alcuni mesi prima della festività. Beh quest’anno però, a causa del Covid-19 o Coronavirus, NON li vedremo sfilare domenica 14 giugno per le vie della nostra bella città tra gli applausi della gente e il carezzevole sole del giugno campobassano. Sicuramente dall’alto la Madonna del Monte, vicino al castello Monforte e il cavaliere S. Giorgio patrono della città, pregano in silenzio, come sono oggi le nostre strade, sorridono, aspettano fiduciosi che tutto passi per poter sentire presto le note del Mosè di Rossini. Sembrano essere ardenti spettatori dei loro amici Santi, è un legame invisibile che unisce terra e cielo in un abbraccio eterno, verso quell’azzurro sfiorato delicatamente dai volti sorridenti dei bambini protagonisti dei MISTERI, a rinnovare da secoli, questo legame di fede e tradizione.”

4 LUGLIO 1946Il testo del messaggio alla cittadinanza da parte del sindaco Impallomeni datato 4 luglio 1946: “Cari cittadini, dal 1940 la tradizionale e popolare “Sagra dei Misteri”, tanto cara al cuore dei campobassani, non ha potuto avere più luogo, sia per le note vicende belliche, sia perché, quasi tutte le macchine si trovano in uno stato deteriorato. Ben poco è stato risparmiato dalla furia della guerra. Pertanto questa Amministrazione, premurosamente sollecita del ripristino della Sagra, che sempre ha richiamato nella nostra Città gente dai paesi della provincia e da quelle limitrofe, informa che all’uopo è stata nominata una Commissione incaricata di raccogliere fondi, nella maniera più larga possibile, dovendosi provvedere alla spesa di oltre un milione, per le necessarie riparazioni delle macchine. Sicuro interprete del sentimento folkloristico della cittadinanza, mai venuto meno, nutro viva fiducia che tutti, a gara risponderanno nella elargizione delle offerte”.

Dal Palazzo di Città, lì 4 luglio 1946. Il Sindaco Ferruccio Impallomeni.

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