Addio a Jerry Lewis

Addio a Jerry Lewis, il Picchiarello del cinema americano

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La sua carriera è iniziata negli anni ’40. Nel secondo dopoguerra conosce Dino Crocetti, meglio conosciuto come Dean Martin. I due formarono una coppia comica perfettamente bilanciata, nella quale il fascino di Martin si contrapponeva ai tic di Lewis. Il duo si distinse grazie ad una comicità basata sull’interazione tra i personaggi. Lewis ha avuto una vita molto complicata, alla quale ha risposto con eccezionale forza di carattere, messa di nuovo alla prova anche pochi anni fa, 2009, dal dolore per la morte del figlio più giovane, Joseph. Non verrà mai dimenticato il suo umorismo impregnato di nevrosi, imbarazzato, convulso e imbarazzante, irritante, estremo, irrispettoso, cinico e inappellabilmente scorretto, persino noir

Lutto nel mondo del cinema statunitense: è scomparso all’età di 91 anni Jerry Lewis, noto attore, comico e regista. Si è spento, probabilmente per cause naturali, nella sua casa di Las Vegas, dove viveva con la seconda moglie, la ballerina Sandee Pitnick. Una ricchissima carriera, quella dell’amato “Picchiarello”: nel secondo dopoguerra conosce Dino Crocetti, meglio conosciuto come Dean Martin. I due formarono una coppia comica perfettamente bilanciata, nella quale il fascino di Martin si contrapponeva ai tic di Lewis. Il duo si distinse grazie ad una comicità basata sull’interazione tra i personaggi. La coppia lavorò insieme a ben sedici film. Si separarono nel 1956. Pochi anni dopo Lewis realizzò il film “Ragazzo tuttofare”, suo debutto alla regia. Quasi per caso, successivamente diventò anche regista dei suoi film. Dopo una pausa, nel 1980 tornò al cinema con la regia e l’interpretazione in “Bentornato Picchiarello!”. Ritornò al cinema nel 1983, quando Martin Scorsese lo chiamò per interpretare “Re per una notte”, accanto a Robert De Niro. Durante la sua vita, Lewis si è sottoposto a numerosi interventi al cuore, con l’impianto di quattro by-pass e l’asportazione di un cancro alla prostata. E’ stato attivo sul palcoscenico e nella produzione cinematografica fino alla sua morte. Solo nel 2009 ha ricevuto il Premio umanitario Jean Hersholt, una particolare categoria degli Oscar assegnata ad una figura che si è distinta nell’impegno sociale. Il suo fisico ha subito negli anni le conseguenze di cadute e piroette effettuate nelle scene spericolate girate nei film, riportando anche la rottura di una vertebra nei primi anni sessanta; l’assunzione di steroidi lo fece ingrassare arrivando a pesare 120 chili. Lewis ha avuto una vita molto complicata, alla quale ha risposto con eccezionale forza di carattere, messa di nuovo alla prova anche pochi anni fa, 2009, dal dolore per la morte del figlio più giovane, Joseph, a causa di un’overdose di barbiturici.

IL SUO UMORISMO NOIR

Non verrà mai dimenticato il suo umorismo impregnato di nevrosi, imbarazzato, convulso, irritante, estremo, irrispettoso. Cinico e inappellabilmente scorretto. Persino noir, nel senso di comicamente sinistro. Per il novantesimo compleanno di Lewis, celebrato l’anno scorso, la sua vecchia città, New York, aveva inserito un incontro con Scorsese, che con Jerry e De Niro ha girato “Re per una notte”. “Ciao Jerry – ha dichiarato Adriano Celentano – non so se qualcuno ti ha mai detto che fin dai primi tempi, esattamente dal «nipote picchiatello» in poi, in Italia c’era un tizio che scimmiottava le tue mosse. Furono quelli i miei primi momenti di successo.Se penso a quanto sei stato grande qui sulla terra non posso neanche immaginare quello che combinerai lassù”.

Di Jack

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Manuela Canzona

23 anni, laureanda in Scienze del Servizio Sociale presso l'Università degli Studi del Molise, diploma in Liceo delle Scienze Umane economico-sociale, impegnata come volontaria nel Servizio Civile Universale, ho abbracciato il progetto Molise Noblesse Movimento per la Grande Bellezza. Sono una persona empatica e paziente. Mi piace viaggiare ed amo la natura.