Trump firma dazi durante un discorso alla Casa Bianca e dichiara il 2 aprile 2025 come il giorno della rinascita dell’industria americana. Il tycoon ha annunziato dazi reciproci del 10% a tutti, che aumentano poi a seconda dei Paesi. Von der Leyen: la nostra unità è la nostra forza
Trump firma dazi nel tardo pomeriggio dal Rose Garden della Casa Bianca di Washington, le 22.00 in Italia. “Il 2 aprile 2025 – ha dichiarato il presidente U.S.A. – sarà ricordato per sempre come il giorno in cui l’industria americana è rinata. È il giorno della liberazione, il giorno in cui reclamiamo il nostro futuro, uno dei più importanti della storia”. Crollano le borse europee e si indebolisce il dollaro che scende dell’1,1% sull’euro e sfiora 1,1 (1,0987).
Trump firma dazi e dichiara l’emergenza nazionale
Il tycoon ha dichiarato l’emergenza nazionale per ridurre il deficit commerciale e annuncia dazi reciproci del 10% a tutti a partire dal 5 aprile, che aumentano poi a seconda dei Paesi. “Renderemo gli Usa un paese ricco”, ha dichiarato il presidente Trump durante il discorso alla Casa Bianca. “Faremo pagare quello che gli altri ci tassano. – ha spiegato il presidente – Reciprocità significa che faremo agli altri quello che fanno a noi, è molto semplice”.
Quali sono i Paesi colpiti dai dazi?
“I dazi porteranno l’età dell’oro – ha continuato il tycoon– e genereranno miliardi di miliardi di dollari per ridurre le nostre tasse e il nostro debito”.
Le tariffe dei vari dazi:
UE 20%
Cina 34%
Giappone 24%
Svizzera 31%
Gran Bretagna 10%
Australia 10%;
Indonesia 32%
India 26%
Turchia 10%.
Cambogia 49%
Pakistan 29%;
Singapore 10%;
Taiwan 32%
Thailandia 36%
Corea del sud 25%
Sud Africa 30%;
Indonesia 32%;
Israele 17%;
Malesia 24%;
Cile 10%;
Cambogia 49%;
Brasile 10%;
Bangladesh 37%;
Filippine 17%;
Al momento Messico e Canada sono esenti dai dazi reciproci ma soggetti ai dazi del 25% su alcuni beni.
Parmigiano Reggiano per proteggere l’economia americana
“Noi – ha dichiarato il presidente del Consorzio del Parmigiano reggiano, Nicola Bertinelli – non siamo affatto in concorrenza coi formaggi locali: si tratta di prodotti diversi che hanno posizionamento, standard di produzione, qualità e costi differenti: è pertanto assurdo colpire un prodotto di nicchia come il Parmigiano Reggiano per proteggere l’economia americana. I dazi sul nostro prodotto passano quindi dal 15% al 35%. Di certo la notizia non ci rende felici, ma il Parmigiano Reggiano è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente a una riduzione dei consumi”.
Automobili, alluminio e acciaio
La Casa Bianca ha affermato che automobili, componenti di auto, alluminio e acciaio non saranno soggetti ai dazi reciproci.
Siamo in una tempesta ma la nostra unità è la nostra forza
“I dazi colpiranno milioni di cittadini, le bollette aumenteranno, il pezzo dei farmaci aumenterà. – ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – Ne risentiranno aziende grandi e piccole. Siamo in una tempesta ma la nostra unità è la nostra forza”.
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