Tamponi ai Vip e non ai medici. Post su Facebook del Dottor Valli, prima di morire di Covid

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Il Dottor Valli, dopo un mese di lotta, si è spento il 9 Aprile a causa del Covid-19. Si era lamentato, tramite un post su Facebook, del mancato tampone che aveva richiesto dopo aver mostrato i sintomi compatibili con quelli del nuovo coronavirus.

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Il medico romano, Edoardo Valli, è morto a causa del covid19. Aveva pubblicato, il 14 Marzo, su Facebook un post nel quale dichiarava: “Vedi fanno il tampone a Zingaretti, Porro, Sileri, io ho febbre da 3 giorni . Stasera a 38,7 ma chiamato il numero regionale mi dicono che con questi sintomi non è necessario, “stai a casa”, e se peggioro chiamare il 118! Boh spero che scenda (la febbre) ho preso la tachipirina, già sto sudando ma faccio il medico…”. Valli aveva scritto questo messaggio, perché dopo essere tornato, l’8 Marzo, dal Trentino Alto Adige, e aveva iniziato a mostrare sintomi influenzali che non miglioravano con il passare dei giorni. Egli ha, quindi, deciso di chiamare il numero regionale per l’emergenze e hanno ritenuto necessario non fare il tampone. Solo dopo essere stato al Policlinico di Tor Vergata per un controllo, hanno effettuato il tampone che poi è risultato positivo. Ha lottato per un mese ricoverato al Gemelli di Roma, ma a causa di un peggioramento delle sue condizioni, per una crisi respiratoria, si è spento il 9 Aprile.

I RICONOSCIMETI PER IL DOTTOR VALLI

Il Dottor Valli era riconosciuto per aver fatto nascere tantissimi bambini, specializzato in ginecologia ed ostetricia. Il Dottore aveva ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per le sue pubblicazioni scientifiche. In sua memoria si esprime il Rettore dell’Università Orazio Schillaci: “Questa mattina ci ha lasciato dopo una strenua battaglia contro il Covid durata un mese, il prof Edoardo Valli, eccellente medico, caro amico di tutti noi colleghi, e gentiluomo di altri tempi”. il Professore ci tiene a ricordarlo, non solo professionalmente, ma anche per il suo lato umano e afferma: “Soprattutto tengo a sottolineare che era stimato ed amato da tutti i colleghi in modo trasversale, come nessun altro (condizione talvolta rara negli ambienti universitari), non solo per la sua esperienza sul lavoro ma per la sua bontà, umanità e disponibilità. Tutti noi affranti e increduli ci stringiamo alla Sua famiglia, alla moglie Alessandra, ai figli Valeria e Francesco, certi di avere avuto il privilegio di condividere un tratto di Vita con una persona speciale”.

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