Studenti Unimol a Napoli hanno partecipato ad un tirocinio presso i laboratori di Vestibologia, Audiometria, Citologia, Rinologia e Impedenzometria dell’ospedale San Gennaro, approfondendo diagnosi e trattamenti per patologie dell’equilibrio, dell’udito e delle vie respiratorie con il prof. Attilio Varricchio, docente dell’ateneo molisano. A sorpresa anche l’incontro con Alessandro Siani. Nel pomeriggio, eccezionale tour nel Rione Sanità, scoprendo la sua interessante, antichissima storia, le catacombe di San Gennaro e di San Gaudenzio e l’antico Ospedale San Gennaro dei Poveri. Poi nella chiesa di San Severo per la presentazione del volume “Avrò Cura di Te”. La giornata si è conclusa con una cena alla famosa pizzeria Starita a Matger Dei, degustando piatti tipici napoletani e specialità locali
Studenti Unimol a Napoli nella mattinata di mercoledì 8 gennaio, hanno preso parte ai tirocini presso i laboratori di Vestibologia, Audiometria, Citologia, Rinologia, Impedenzometria. A sorpresa anche l’incontro con un simpaticissimo Alessandro Siani.
Studenti Unimol a Napoli: tirocinio all’ospedale San Gennaro
In particolare, i ragazzi hanno frequentato i tirocini nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale San Gennaro di Napoli potendo fare tesoro dell’esperienza, soffermandosi sui singoli laboratori.
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Vestibologia: Per diagnosticare patologie dell’equilibrio, come vertigini, labirintite, sindrome di Ménière, neurite vestibolare. Alterazioni del sistema vestibolare (orecchio interno) responsabili di instabilità o difficoltà motoria.
Audiometria; per perdita dell’udito (ipoacusia) neurosensoriale, conduttiva o mista. Patologie come acufeni (ronzii) e iperacusia (ipersensibilità ai suoni). Screening per la diagnosi precoce di sordità congenite o acquisite.
Citologia: Studio delle cellule, ad esempio in caso di patologie infiammatorie o sospette neoplasie a carico delle vie aeree superiori o della gola. Diagnosi di infezioni o tumori nasali, sinusali o faringei tramite esami citologici.
Rinologia: Diagnosi di patologie del naso e dei seni paranasali, come riniti allergiche, sinusiti croniche o polipi nasali. Malformazioni anatomiche, come deviazione del setto nasale o ipertrofia dei turbinati.
Il prof Attilio Varricchio ha dato la possibilità a ciascun studente di provare il rinoscopio su un modello anatomico realizzato a mano da un artista ceramista.
Audiologia/Impedenzometria
Per lo studio delle patologie dell’orecchio medio e interno per valutarne la funzionalità. Per la diagnosi di otiti medie sierose, disfunzioni della tuba di Eustachio, o otosclerosi.
Visita al Rione Sanità
Nel pomeriggio, invece, i futuri medici e chirurghi del quinto anno, assieme alla tesista, Sabina Iadarola, hanno visitato l’antico e misterioso Rione Sanità con le guide competenti e disponibili della cooperativa La Paranza, nata nel 2006 e da allora particolarmente attiva e propositiva sul territorio. Questo quartiere di Napoli fa parte della Municipalità 3 Stella-San Carlo all’Arena. Corrisponde ad un’area ubicata a nord delle mura vicereali del capoluogo campano e precisamente a nord del Borgo dei Vergini fino alle falde della collina di Capodimonte. Precisamente inizia da piazza Vergini e comprende la zona di via Sanità, Piazza Sanità, fino alla zona dell’Ospedale San Gennaro detto dei Poveri.
Un po’ di storia
Il Rione Sanità fu edificato alla fine del XVI secolo in un vallone utilizzato sin dall’epoca greco-romana come luogo di sepoltura. In questo rione sono sorti ipogei ellenistici e catacombe paleocristiane, come quelle di San Gennaro e San Gaudioso, stringendo una forte relazione, tra uomo e morte, che si è protratta nei secoli, e dimostrata dal cimitero delle Fontanelle, adoperato per ospitare le vittime della grande peste del 1656.
Ospedale San Gennaro dei Poveri
Già nel XV secolo era situato in piena campagna, presso la paleocristiana basilica di San Gennaro fuori le mura e un monastero abbandonato, un lazzaretto per appestati, quello che sempre dopo la peste del 1656 fu ampliato e divenne l’attuale ospedale di San Gennaro dei Poveri. Perché sia stato collocato qui un ospizio per ammorbati lo si può riscontrare dall’etimo della zona, riconducibile alla sua salubritas sia naturale che sovrannaturale, dal momento che era allora incontaminata e sede delle catacombe, responsabili di miracolose guarigioni. Inizialmente destinato ad accogliere importanti famiglie nobiliari e facoltosi borghesi della città, col passare del tempo è diventata una delle zone più popolari di Napoli.
Un concerto, un libro, una chiesa
E’ seguita, alle ore 19.00 presso la Basilica di San Severo Fuori le Mura, Piazzetta San Severo a Capodimonte, 81, Napoli, la presentazione del volume “Avrò cura di te” (LEGGI QUI L’ARTICOLO curato da Massimo Orlandi che ha scritto l’introduzione e Attilio Varricchio, che ha scritto la prefazione, patrocinato dall’Associazione Italiana Vie Αeree Superiori. Volume che riporta gli atti di un Convegno medico, introdotto da una splendida apertura in Musica dell’Orchestra Giovanile “Sanitansamble” diretta dal Maestro Paolo Acunzo, alla presenza dei due parroci, Don Gigi Calemme e Don Gianni Marmorini. Tra l’Inno alla Gioia di Mozart
e la Marcia di Radetzky, il pubblico è stato coinvolto e ha seguito con grande interesse tributando un lungo applauso
Degustazione della cucina tipica napoletana
La giornata si è conclusa con una cena conviviale presso la famosa pizzeria Starita di Napoli. I giovani provenienti dal Centro-Sud, tutti studenti Unimol di Medicina, hanno potuto degustare i piatti tipici della cucina napoletana, ossia gli angioletti fritti con rucola e pomodorini, la frittatina di pasta e il corno di Maradona con ricotta e pepe nero. A seguire, un ricco giro di pizze a partire dalla S.T.G. napoletana, poi la montanara Starita con ragù vegano e infine una pizza con pomodorino datterino. Dulcis in fundo: angioletti fritti alla Nutella e crema di pistacchio artigianale.
L’accoglienza del prof. Attilio Varricchio è stata perfetta, dall’inizio alla fine. Gli studenti e i partecipanti ringraziano.
Una particolare attenzione va riservata, oltre che all’orchestra giovanile Sanità Ensamble, anche alla cooperativa La Paranza.
Cooperativa La Paranza
Cooperativa fondata nel 2006, in un quartiere diviso tra contrasti e grandi risorse, uno dei luoghi simbolo di Napoli in cui è più evidente la convivenza tra grandi differenze socio-culturali ed enormi risorse. “Proprio da queste risorse pensiamo che debba iniziare un cammino di autosviluppo, – spiegano dalla cooperativa sociale – ed è per questo che abbiamo deciso di mettere le nostre singole esperienze al servizio del Rione Sanità, non per cambiare città, ma per cambiare la città. Individuiamo nuove proposte, strumenti e strategie di coinvolgimento, attraverso la formazione di una nuova mentalità verso il lavoro ispirata ai valori umani e cristiani della cooperativa”.
Le attività de La Paranza
“Grazie all’entusiasmo e alla professionalità, – ci spiegano – contribuiamo al rilancio dell’immagine della città, attraverso la riscoperta del patrimonio artistico e culturale.
Inoltre, abbiamo avviato percorsi formativi e processi di inserimento lavorativo, di scambio e di networking fra persone, enti ed associazioni”.
Il Restauro
“Nella nostra Paranza – aggiungono – ci sono archeologi, restauratori e storici dell’arte, che si occupano dello studio, della supervisione e del restauro degli affreschi e dei mosaici presenti nelle Catacombe”
L’avventura delle Catacombe
“Abbiamo iniziato nel 2006 – proseguono le guide che hanno accompagnato gli studenti di Medicina Unimol del prof. Attilio Varricchio – con la gestione della Catacomba di San Gaudioso, nella Basilica di Santa Maria della Sanità. È cominciato così un percorso che ci ha portato a vincere, nel 2008, il bando storico-artistico di Fondazione CON IL SUD. Questo è stato il primo passo del processo che ha portato al recupero, alla gestione e all’apertura al pubblico delle Catacombe di San Gennaro“.
L’ospitalità
Casa del Monacone il risultato di un progetto di recupero e valorizzazione delle risorse del territorio. Una struttura ricettiva ricavata da un convento, per permettere a turisti e pellegrini di trascorrere qualche giorno nella città partenopea, accolti con calore e nel rigore di valori senza tempo.
Dare un respiro internazionale al Rione
La valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del quartiere è una delle principali attività della cooperativa sociale La Paranza. La bellezza intima, antica, struggente e misteriosa dei luoghi costituisce un’attrattiva di primissimo piano per i flussi turistici italiani e internazionali, e ha contribuito all’inserimento del Rione nel circuito di produttività cittadino.
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