RIM XIX edizione a Roma. Il Rapporto Italiani nel Mondo è essenziale per creare connessioni e rafforzare le relazioni. Il dibattito ha evidenziato come il numero degli italiani registrati all’AIRE sia raddoppiato negli ultimi anni. Inoltre è stato evidenziato che i giovani laureati tra i 25 e i 34 anni costituiscono il 50,6% degli emigrati nel 2022
RIM XIX edizione si è svolta a Roma, presso il TH Carpegna Palace Hotel, il 5 novembre. L’incontro del Rapporto Italiani nel Mondo è stato curato dalla Fondazione Migrantes. Il dibattito si è focalizzato sulla mobilità internazionale degli italiani e sull’esigenza di riformare il sistema di cittadinanza, affinché si adatti ai cambiamenti sociali e demografici, promuovendo l’integrazione e la coesione sociale.
RIM XIX edizione: gli italiani all’estero sono una realtà complessa
Ad aprire il dibattito è stato Mons. Pierpaolo Felicolo, della Fondazione Migrantes, che ha evidenziato quanto il Rapporto Italiani nel Mondo (RIM) sia essenziale per creare connessioni e rafforzare le relazioni. Ha fatto riferimento al messaggio di Papa Francesco riguardo alla mobilità e all’inclusione delle persone migranti, sottolineando come gli italiani all’estero rappresentino una realtà complessa, fatta di persone di diverse età, esperienze e origini geografiche.
Paolo Pagliaro: evoluzione del RIM
Paolo Pagliaro, dell’Agenzia 9 Colonne, ha parlato dell’evoluzione del RIM, evidenziando come il numero degli italiani registrati all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) sia raddoppiato negli ultimi anni, passando da circa 3 milioni a oltre 6 milioni nel 2024. Ha spiegato che il RIM è diventato uno strumento cruciale per analizzare le dinamiche migratorie, contribuendo a modificare la percezione sociale del fenomeno migratorio.
Delfina Licata: aumento vertiginoso degli Italiani all’estero
Invece, l’anima, la storia e la memoria del RIM, nonché la madrina di quella che è considerata la “bibbia” delle migrazioni italiane nel mondo, Delfina Licata, ha discusso dell’incremento della presenza italiana all’estero, sottolineando che dal 2006 la crescita ha superato il 97%. Ha evidenziato che i giovani laureati tra i 25 e i 34 anni costituiscono il 50,6% degli emigrati nel 2022, esprimendo preoccupazione per la unilateralità migrante dell’emigrazione italiana e insistendo sull’importanza di incentivare i rientri in un’ottica di migrazione circolare.
Ricciardi e Russo: la scuola come luogo d’integrazione
Toni Ricciardi (Pd) e Paolo Emilio Russo (FI) hanno affrontato il tema della necessità di riformare la legge sulla cittadinanza (Legge 91/1992), proponendo di ridurre i tempi burocratici per il suo ottenimento. Ricciardi ha sostenuto un approccio realistico, mentre Russo ha posto l’accento sul ruolo della scuola come luogo d’integrazione. Entrambi hanno concordato sull’urgenza di rivedere la legge, concentrandosi su ius scholae e ius sanguinis, e sull’importanza di collegare la cittadinanza all’identità dei migranti e all’interesse per il futuro del paese.
Fabio Porta: oltre le ideologie, il futuro dell’Italia e le relazioni col Brasile
Fabio Porta (Pd, ripartizione America Meridionale) ha sottolineato che il dibattito sulla cittadinanza dovrebbe andare oltre le ideologie, focalizzandosi sulla situazione sociale e demografica dell’Italia, con un’attenzione particolare alla recessione demografica e allo spopolamento delle aree interne. Ha anche affrontato il tema delle relazioni storiche tra Italia e Brasile, concentrandosi sulle difficoltà dell’emigrazione italiana e la perdita della lingua italiana tra le nuove generazioni.
Mons. Perego: cittadinanza europea – cittadinanza globale
Mons. Carlo Perego, Presidente della Fondazione Migrantes, ha chiuso l’incontro sottolineando l’importanza di considerare la cittadinanza in una prospettiva globale, in cui le persone possiedono spesso più cittadinanze e dove le dinamiche migratorie sono in continuo cambiamento. Ha proposto una riforma delle leggi sulla cittadinanza, motivata dalla necessità di rispondere ai mutamenti demografici e culturali, evidenziando l’urgenza di un aggiornamento normativo che favorisca l’inclusione e il riconoscimento dei diritti fondamentali in un mondo sempre più mobile. Ha inoltre parlato della cittadinanza europea come un nuovo modello di protezione e integrazione.
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