Pubblicità farmaceutica dal 1850, al centro di una mostra a Torino inaugurata l’8 novembre al Palazzo del Rettorato, che racconta la sua evoluzione storica. L’esposizione illustra l’evoluzione della comunicazione sui farmaci per il dolore e le malattie reumatologiche, evidenziando il ruolo della pubblicità nel progresso medico e nella diffusione delle conoscenze. Importante l’attenzione sulla diagnosi precoce per migliorare la qualità della vita dei pazienti e sull’impatto storico delle malattie reumatiche, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della ricerca e dell’informazione.
Pubblicità farmaceutica dal 1850 la cui esposizione è stata inaugurata l’8 novembre nella Sala Principe D’Acaja del Palazzo del Rettorato di Via Po 17, a Torino, alla presenza delle autorità locali e ci sarà fino al 17 novembre. Dall’8 novembre ha preso il via la mostra Storia della pubblicità farmaceutica per la terapia del dolore e delle malattie reumatologiche.
Pubblicità farmaceutica dal 1850: dalla scoperta alla cura
La conoscenza che abbiamo delle malattie reumatologiche è frutto degli ultimi duecento anni di ricerca: se oggi, infatti, possiamo individuare più di 200 diverse patologie che colpiscono oltre 5 milioni e mezzo di italiani, agli inizi dell’800 erano perlopiù sconosciute. A contribuire agli studi per la loro individuazione e allo sviluppo di terapie è stata la pubblicità, nata in quegli anni e diventata subito il mezzo di diffusione prediletto per le aziende farmaceutiche.
Come la pubblicità ha ascoltato e risposto ai bisogni delle persone
“Inaugureremo con grande entusiasmo la prima Mostra sulla Storia della Pubblicità a Torino, – commenta il professor Leonardo Punzi, Direttore dell’ISR, Istituto di Storia della Reumatologia – per dimostrare come le tecniche di comunicazione, per essere efficaci, anche in campo medico devono saper interpretare i bisogni della popolazione e usare espressioni artistiche di qualità. Le pubblicità che verranno mostrate al pubblico, testimonianze del periodo storico che va dal 1850 alla prima metà del ‘900, erano realizzate per prodotti a libero acquisto in farmacia, senza ricetta medica. Il valore storico sta nel mostrare ‘come eravamo’ e l’importanza dei farmaci per il dolore anche in un’epoca in cui non si conoscevano ancora bene le sue cause.”
Malattie reumatiche: un’eredità storica e un futuro promettente
“Alcune malattie reumatologiche, come la gotta, sono famose per aver interessato in passato personaggi di prestigio, come Galileo, Michelangelo, Garibaldi e Cristoforo Colombo – conclude il dott. Enrico Fusaro, co-organizzatore della Mostra – La maggior parte, però, si sono sviluppate dal 1800 in poi. Se oggi possiamo controllare i sintomi di oltre 200 patologie con farmaci come il cortisone, entrato nella pratica clinica solo dal 1950, e medicinali innovativi come i biologici, è proprio grazie agli investimenti nella ricerca e alla diffusione di informazioni riguardo le patologie, anche attraverso la pubblicità. Oggi è un messaggio importante che vogliamo trasmettere ai cittadini.”
Diagnosi precoce, la chiave per una migliore qualità di vita
“I pazienti reumatologici soffrono spesso di ritardi diagnostici. – spiega Gian Domenico Sebastiani, Presidente SIR e Direttore della UOC Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma –Spesso sono necessari anche 7 anni per scoprire di soffrire di artrite psoriasica, 5 per la spondilite anchilosante, 3 per la sclerosi sistemica e 2 per l’artrite reumatoide. Anche per questo è importante studiare la storia di queste patologie: per comprenderne i meccanismi e garantire così individuazione precoce e terapie innovative.
È con questo obiettivo che nel 2020, a Venezia, è nato l’Istituto di Storia della Reumatologia, per volere della Società Italiana di Reumatologia, e con lo stesso scopo oggi portiamo queste conoscenze in giro per l’Italia, quest’anno a Torino. Oggi, infatti, mostrare l’impatto che la propaganda ha avuto sull’individuazione di nuove patologie e sulla ricerca permette di comprenderne l’enorme potenzialità, anche in termini di prevenzione e di corretta interpretazione dei sintomi. Una situazione sulla quale SIR è impegnata in prima linea, perché diagnosi precoce significa migliore qualità di vita.”
Conoscere per prevenire
“Le malattie reumatologiche causano numerose disabilità, addirittura il 57% dei pazienti dichiara di avere bisogno di aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane – sottolinea Roberto Gerli, Past President SIR – Le probabilità di svilupparne aumentano se la patologia non viene diagnosticata rapidamente e le terapie non vengono intraprese subito. Questo dimostra l’importanza dell’informazione e della comunicazione, perché maggiore è la conoscenza di sintomi e disturbi, maggiori saranno le diagnosi precoci. La pubblicità in questo contesto ha avuto un ruolo davvero importante.”
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