Piero Pelù a Bojano con un pubblico numeroso, il rocker fiorentino è tornato in Molise dopo due anni e ha ripercorso i più grandi successi del suo da repertorio solista e di quello dei Litfiba. Un evento rilevante quello del 26 agosto 2024 in piazza Roma.
Piero Pelù a Bojano, piazza Roma ha accolto il cantante con un enorme pubblico caloroso con simboli e magliette dedicate all’artista del rock.
Piero Pelù a Bojano, un ritorno “col botto”
C’è un filo rosso che unisce Piero Pelù al Molise: è così dal 30 agosto 1991, dal giorno dello storico concerto allo stadio Romagnoli a Campobasso, e questo legame non si è mai spezzato, neanche quando nel 2022 i Litfiba si sono sciolti definitivamente e per l’occasione hanno suonato sempre a Selvapiana. A distanza di due anni il rocker di Firenze è tornato in Molise il 26 agosto 2024, non a Campobasso ma a Bojano. Non con il fido Ghigo Renzulli alla sua destra ma con i suoi nuovi turnisti.
Il pubblico delle grandi occasioni con i simboli di Piero
In piazza Roma c’è il pubblico delle grandi occasioni – e non è certo la prima volta per un evento bojanese, ndr – e in fila non ci sono solo gli occasionali e i curiosi ma anche i fan. Si riconoscono: i capelli lunghi, gli outfit total black ma soprattutto il cuore con le corna stampato sulle t-shirt.
Tutti i successi di Piero cantati in piazza Roma
In due ore di concerto il ‘Bandito’ ha ripercorso tutte le tappe della sua carriera solista. In scaletta ci sono il rock latino di ‘Io ci sarò’, la mai doma ‘Toro Loco’ e poi ‘Gigante’, la canzone che Piero ha dedicato al suo nipotino e che lo ha fatto cedere alla nemesi di Sanremo.
Non potevano non esserci le canzoni del nuovo album ‘Deserti’: a Bojano Pelù ne ha suonate 5 e cioè ‘Novichok’, ‘Maledetto Cuore’, ‘Picasso’, ‘Canto’ e ‘Baraonde’.
Un concerto segnato anche dalle perle dei Litfiba e dai messaggi di pace
Ma sono state le perle tratte dal repertorio dei Litfiba a fare la differenza: ‘Cangaceiro’, ‘Fata Morgana’, ‘Proibito’ ma soprattutto sua santità ‘El diablo’: è a questa che viene affidato il compito di chiudere la serata, una serata in cui il cantante non ha nascosto il suo credo politico ma anzi a più riprese ha scandito chiaramente ‘La pace è l’unica vittoria’: il riferimento è agli attuali conflitti armati nel mondo ma la frase in sé è un verso, ormai sempreverde, di ‘Il mio nome è mai più’. Il brano che oggi compie 25 anni e che allora venne cantato insieme a Jovanotti e Ligabue e fu ispirato dalla guerra nella ex Jugoslavia.
La trepidante attesa dei fan per una fotografia
Al termine dell’esibizione i fan lo hanno atteso dinanzi a entrambi gli ingressi di Palazzo Colagrosso nella speranza di una foto. E quindi il titolo di rocker italiano chi lo vince: Ligabue o Vasco? E perché non Piero Pelù?
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