Ipseoa Vinchiaturo Giornata Mondiale dell’Alimentazione: studenti e docenti riflettono insieme, su salute, cibo e sostenibilità. Cibi ultraprocessati, ricchi di zuccheri e grassi saturi, sedentarietà, i dati preoccupanti del Molise. Promuovere stili alimentari consapevoli, basati sull’utilizzo di alimenti freschi, di stagione e poco trasformati, abbinando una dieta equilibrata a uno stile di vita attivo. La lotta allo spreco alimentare è una priorità!
Ipseoa Vinchiaturo Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Una data importante, quella del 16 ottobre, che si celebra ogni anno per ricordare l’anniversario della fondazione della FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. La scuola è chiamata ad una riflessione su questo tema fondamentale, a maggior ragione una scuola che ha fatto del cibo e della ristorazione il suo tratto distintivo. L’Istituto Alberghiero di Vinchiaturo – sede distaccata dell’Istituto Omnicomprensivo “Lombardo Radice-Amatuzio Pallotta” di Bojano ha ospitato il 16 ottobre un incontro-dibattito dedicato alla qualità e sicurezza dei prodotti agroalimentari e alle strategie per ridurre lo spreco alimentare.
Guidati dalla docente di Scienza degli Alimenti, Piera Piacquadio, gli studenti delle classi quinte hanno affrontato diversi temi partendo da una riflessione: dietro ciò che portiamo in tavola si cela un sistema complesso, dove salute, ambiente e consapevolezza del consumatore si intrecciano. Oggi, più che mai, i consumatori chiedono alimenti sicuri, genuini e di qualità, in grado di fornire un giusto equilibrio di nutrienti ma anche ottenuti nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. Inoltre, considerata la coesistenza di diversi stili alimentari e dietetici, i consumatori moderni sono diventati sempre più esigenti e attenti a ciò che mangiano.
Per garantire un cibo di qualità – ha spiegato la docente – è indispensabile utilizzare materie prime sicure e controllate, rispettando rigorose norme igieniche lungo tutta l’intera filiera produttiva. Diversi sono i fattori che influenzano la qualità totale di un alimento, tanto è vero che è possibile individuare una qualità igienico-sanitaria, una qualità organolettica, una qualità legale, una qualità tecnologica, una qualità d’origine, una qualità nutrizionale, una qualità etica e una qualità ambientale.
Un incontro partecipato, che ha suscitato l’interesse degli studenti che si preparano a lasciare l’istituto per il mondo del lavoro e che hanno formulato domande, proposto strategie, sottolineato l’importanza dei temi trattati nella vita di tutti i giorni. Soddisfatta la dirigente scolastica, prof.ssa Maria Teresa Imparato, che ha sottolineato l’impegno e la partecipazione degli studenti.
Maria Teresa Imparato: Educare i giovani significa formare cittadini responsabili
“Ogni scelta alimentare – ha precisato la dirigente scolastica – è una scelta etica e ambientale. Educare i giovani a riconoscere la qualità, a evitare gli sprechi e a rispettare le risorse naturali significa formare cittadini consapevoli e responsabili. È questo un obiettivo della scuola: promuovere conoscenza, ma anche valori concreti di rispetto e sostenibilità.”
Etichetta: la carta d’identità di ciò che mangiamo!
Si è parlato anche di uno strumento utile per riconoscere la qualità di un alimento: l’etichetta, vera e propria carta d’identità del prodotto, che fornisce indicazioni sulla tracciabilità dell’alimento, sulla sua composizione chimica e nutrizionale, sull’origine, sulla conservabilità e sulle modalità d’uso. In particolare, la tabella nutrizionale, con le informazioni relative al contenuto di calorie, zuccheri, proteine, grassi, fibre e sali minerali, permette al consumatore di compiere scelte più consapevoli e in linea con le proprie esigenze nutrizionali. La lettura corretta dell’etichetta è quindi strettamente collegata all’importanza di seguire una dieta equilibrata: “Solo conoscendo ciò che introduciamo nel nostro organismo possiamo mantenere un adeguato apporto di nutrienti e una dieta equilibrata, utile a prevenire patologie legate a un’alimentazione scorretta, come obesità, diabete e malattie cardiovascolari”.
Obesità, cibi ultraprocessati, sedentarietà
Sul tema dell’obesità, è intervenuta anche la docente Antonella Cofelice, che ha ricordato come questa malattia non dipenda solo dalla quantità di cibo consumato, ma anche dalla qualità nutrizionale della dieta. Cibi ultraprocessati, ricchi di zuccheri e grassi saturi, insieme alla sedentarietà, stanno favorendo un aumento dei tassi di sovrappeso in Italia, con dati preoccupanti anche nel Molise. Da qui l’invito a promuovere stili alimentari consapevoli, basati sull’utilizzo di alimenti freschi, di stagione e poco trasformati, abbinando una dieta equilibrata a uno stile di vita attivo.
Lotta allo spreco alimentare, produzioni sostenibili
Un altro tema centrale del dibattito, legato alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2025, è stato la lotta allo spreco alimentare, una delle sfide più urgenti indicate dall’Agenda 2030 dell’ONU, che, con il raggiungimento dell’Obiettivo 12, mira a dimezzare lo spreco alimentare pro capite globale al dettaglio e al consumo entro il 2030 e di ridurre le perdite alimentari lungo tutto la filiera agroalimentare, promuovendo una produzione più sostenibile.
E tu come riduci lo spreco?
Gli studenti hanno proposto alcune strategie concrete per contribuire al cambiamento: pianificare la spesa in base alle reali necessità, conservare correttamente gli alimenti, preferire prodotti locali, riutilizzare in modo creativo gli avanzi, evitare inutili sprechi attraverso una corretta lettura delle etichette.
Conoscere ciò che mangiamo è un atto di responsabilità
Ridurre lo spreco, hanno ricordato i partecipanti, significa adottare comportamenti consapevoli, rispettare il lavoro di chi produce, valorizzare le risorse naturali e rendere il sistema alimentare più equo e sostenibile. In un mondo sempre più attento alla salute e all’ambiente, conoscere ciò che si mangia diventa un atto di responsabilità verso sé stessi e verso il pianeta.
