Guerriero mi pare strano, la pellicola che ha destato polemiche e critiche che mette in dubbio l’autenticità delle opere datate al VI secolo a.C. e rinvenute da un contadino abruzzese nel 1934
Guerriero mi pare strano, il regista da tre anni affronta un tema abbastanza complicato, ossia l’autenticità del Guerriero di Capestrano. La statua del Guerriero fu rinvenuta da un contadino abruzzese nella piana del Capestrano. Era il 1934: Michele Castagna affondò il suo bidente nel terreno, senza immaginare che quello che aveva colpito era una delle statue più importanti della storia italiana, diventata in poco tempo il simbolo dell‘Abruzzo forte e gentile. Accanto al Guerriero, oggi conservato nel Museo Archeologico di Chieti, fu ritrovato anche il busto di una donna -la moglie del guerriero oppure la figlia– soprannominata, in seguito, la Dama del Capestrano.
Guerriero mi pare strano, ma di una bellezza abbagliante
Quando si osserva la statua del Guerriero del Capestrano è impossibile non rimanere abbagliati. Sovrastati non soltanto dalla sua grandezza – il guerriero si staglia a un’altezza di 2 metri e 10, la larghezza imponente di 135 centimetri. La statua risalirebbe al VI secolo a.C., dunque una produzione italica.
Diffida alla Soprintendenza
Il 21 ottobre 2024, ci sono state tre proiezioni evento del documentario “Il Guerriero mi pare strano”,
“Dalle diffide della Soprintendenza ai ricorsi al TAR, dalle polemiche aspre e talvolta diffamatorie sui social alla ‘sfida’ con il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, -ha affermato il regista Alessio Consorte – è finalmente arrivato il giorno di svelare il film,“.
Un falso storico?
“Ad oggi, il ministero non possiede dati certi che possano smentire la mia tesi. Anzi, poche fotocopie datate lo affermano in maniera inequivocabile: si tratta di un falso storico. – dichiara il regista Consorte – Ho assistito personalmente al convegno scientifico promosso dalla Drm Abruzzo e dalla soprintendenza per i novant’anni dalla scoperta delle statue di Capestrano, ma non hanno mostrato nessun dato scientifico che possa mettere in difficoltà le mie affermazioni e garantire definitivamente l’autenticità delle opere in discussione. Eppure, hanno promosso l’incontro come ‘convegno scientifico’. Forse sarebbe stato più corretto definirlo un ‘convegno storico’”.
Guerriero di Capestrano del 1934, polemiche e scontri
Il 21 ottobre 2021, debuttava il film “Decumano Maximo”, conquistando il pubblico e della stampa.
Il regista da tre anni affronta un tema abbastanza complicato, ossia l’autenticità del Guerriero di Capestrano. Secondo Consorte, l’opera è stata realizzata secondo una collaborazione con dei funzionari del Partito Fascista nel 1934 per il premio di rinvenimento. “Non è stato semplice girarlo,” chiosa Consorte. “Mi cacciavano dagli studi e avevo contro tutti i ricercatori nazionali e internazionali. Quando sentivano che avrei raccontato la non autenticità delle statue, si abbassava il sipario.“
Un tema culturale interessante ed intrigante
L’attenta analisi si incentra sull’archeologia italiana, in particolare su una delle sue statue più importanti, confutando le teorie consolidate sulla sua autenticità e origine, modalità che ha destato un sacco di polemiche e critiche durante la creazione e la divulgazione del documentario.
Vedere per la prima volta un documentario incentrato su uno dei temi culturali più analizzati e attraenti del ‘900 che ha attratto numerosi storici e appassionati di archeologia.
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