(Adnkronos) –
È Matilda Ferrari la ragazza travolta questa mattina da un camion a Giustino, in Val Rendena in provincia di Trento, mentre stava attraversando sulle strisce pedonali per andare a scuola al liceo Guetti di Tione di Trento. La 15enne era una promessa del pattinaggio, faceva parte del gruppo Sporting Ghiaccio Pinzolo Pattinaggio Artistico e Ritmico, che si allena presso il Palaghiaccio di Pinzolo, a pochi chilometri di distanza da dove è avvenuto l'incidente. Matilda nel paese era conosciuta per essere un'atleta che aveva riscosso anche risultati di rilievo per la sua giovane età e, per questo, era avviata verso una brillante carriera di pattinatrice professionista. E sul profilo Instagram del gruppo sportivo, un video celebra la sua "fantastica" stagione sportiva culminata con una medaglia di bronzo alla finale Coppa Italia. La famiglia è nota nella Val Rendena perché proprietaria di una storica pasticceria a Pinzolo. "Per la nostra comunità è un momento molto difficile. Siamo vicini alla famiglia della ragazza", ha detto all'Adnkronos Manuel Cosi, sindaco di Giustino, spiegando che sul posto sono arrivati "tutti i mezzi di soccorso e si attende una ricostruzione degli eventi". "Matilda era una pattinatrice di grande grinta, riusciva a trasmettere la sua passione a chi la guardava. Il suo sorriso è per me indimenticabile, purtroppo è volata via troppo presto, perché aveva davvero grande talento", ha affermato all'Adnkronos l'allenatrice della 15enne Katerina Knoblochova. La donna ricorda la sua atleta con voce rotta e tra le lacrime, le due avevano un rapporto speciale. Matilda era "una grande lavoratrice, determinata e il suo carattere riusciva a farle raggiungere risultati importanti. Era un po' birichina, una casinista -aggiunge con un sorriso- non potevi non accorgerti di lei". Tra allenatrice e atleta si è creato un legame che solo lo sport può costruire. Una relazione data da fatica e ore trascorse insieme. Infatti, spiega Knoblochova, "ci vedevamo tutti i giorni. La scuola finiva alle 13 e poi stavamo insieme tutto il pomeriggio, passava quasi più tempo con noi che con la famiglia. Poi c'erano le trasferte, dai primi di ottobre un weekend si e uno no c'erano le competizioni, nazionali e internazionali". I progetti in ballo per Matilda erano tanti, l'allenatrice racconta che la ragazza aveva avuto "un infortunio al ginocchio dopo essere arrivata terza ai campionati italiani alla fine della scorsa stagione, stando ferma 4 mesi. Era riuscita a recuperare e avevamo montato due nuovi programmi per questa stagione, che si sarebbe aperta a Pinzolo, a casa sua, l'11 e il 12 ottobre". Matilda aveva ottenuto diversi "risultati, era anche stata convocata più volte dal Comitato Trentino per gare importanti", spiega l'allenatrice. E la sua era una passione condivisa in famiglia. Infatti, racconta Knoblochova, "anche la sorellina più piccola pattina, andavano a fare il tifo a vicenda alle gare. Una famiglia splendida e disponibile, che sosteneva la ragazza nella sua passione per il pattinaggio". —[email protected] (Web Info)
