Giudice molisana trovata morta, tutti i retroscena. Francesca Ercolini, nipote della Presidente del Consiglio Regionale del Molise, Angiolina Fusco Perrella, si sarebbe impiccata, ma una nuova inchiesta apre ad una ipotesi terribile. Ordinata la riesumazione. Il marito, l’avvocato Lorenzo Ruggeri, avrebbe costretto Francesca «a una vita non conforme alla normale esistenza. 6 gli indagati: oltre al marito, tre funzionari delle forze dell’ordine e il medico legale che eseguì la prima autopsia sul corpo della giudice, nonché il figlio 15enne
Giudice molisana trovata morta e derubricata a suicidio. Ma ci sono diversi punti oscuri nella vicenda e dei particolari che non tornano. Francesca Ercolini, giudice originaria di Riccia, presidente della Seconda sezione civile del Tribunale di Ancona, era la nipote di un big della politica regionale molisana, la presidente del Consiglio Regionale, la compianta Angiolina Fusco Perrella.
Giudice molisana trovata morta dal figlio e dal marito: indagati
Francesca Ercolini fu trovata impiccata con un foulard nella propria casa. E a trovarla furono proprio il marito e il figlio, che erano usciti un’ora prima.
Giudice molisana trovata morta, caso riaperto
Dunque, è stato riaperto il caso della giudice trovata morta nella sua abitazione di Pesaro (dove viveva con il marito e il figlio) il 26 dicembre 2022. Secondo una prima ricostruzione si trattò di suicidio, ma ora nuove indagini potrebbero portare a nuove verità. La prossima settimana, venerdì 23 maggio, il gip del Tribunale de L’Aquila conferirà l’incarico a un perito che dovrà, dopo che il corpo della donna sarà riesumato, effettuare una nuova autopsia. La decisione è nell’ambito di un incidente probatorio richiesto dalla Procura dell’Aquila.
Corposo il Registro degli Indagati
Nel frattempo, il nuovo filone d’indagine ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di diverse persone, tra cui il marito di Francesca, l’avvocato Lorenzo Ruggeri, e il medico legale che eseguì la prima autopsia.
Giudice molisana trovata morta, 6 indagati
Sei gli indagati: oltre al marito, tre funzionari delle forze dell’ordine e il medico legale che eseguì la prima autopsia sul corpo della giudice. Per loro, che respingono le accuse, le ipotesi di reato, a vario titolo, sono depistaggio, violazione del segreto istruttorio, falsa perizia e omissione d’atti d’ufficio. Già in passato la magistratura aveva indagato nell’ambito familiare per maltrattamenti e istigazione al suicidio.
Su questa ipotesi insiste la madre della vittima, Carmela Fusco (sorella di Angiolina). Infatti nel novembre scorso, quando il pm dell’Aquila aveva chiesto di archiviare la posizione del marito, il giudice rigettò la richiesta, accogliendo l’opposizione di Carmela Fusco. Nel frattempo sono stati disposti sequestri, perquisizioni, analisi sui dispositivi elettronici in uso alla famiglia. Evidentemente qualcosa è venuto fuori perché si riaprisse il caso
Sequestrati il telefono e la casa della giudice
Disposti anche il nuovo sequestro del cellulare e dell’abitazione della giudice deceduta e l’esperimento giudiziale (ovvero la ripetizione simulata del rinvenimento del cadavere ad opera dei familiari).
Carmela Fusco, una mamma coraggiosa
Lo si deve alla tenacia di Carmela Fusco, sorella dell’indimenticata presidente del Consiglio regionale del Molise, Angiolina Fusco, se i riflettori si sono riaccesi sulle indagini. Carmela ha sempre saputo che la figlia non si è tolta la vita, pretende di sapere cosa sia davvero accaduto quel giorno di Santo Stefano, nella casa di viale Zara.
Le incongruenze segnalate dall’avv. Lattanzio
L’avvocato Giuseppe Lattanzio, del foro di Campobasso, che rappresenta il legittimo desiderio di verità di una madre, ha depositato presso la Procura dell’Aquila un esposto corredato da una corposa consulenza medico-legale, redatta da un team guidato dal chirurgo forense Claudio Luciani. Nella relazione emergerebbero incongruenze significative rispetto agli esami eseguiti nelle ore immediatamente successive alla morte della giudice.
Inoltre, il gip Marco Billi ha anche accolto la richiesta di esperimento giudiziale: nell’abitazione dove Francesca fu ritrovata priva di vita, attualmente sotto sequestro, sarà ricostruita la scena del decesso.
Le immagini delle violenze subite: indagati il marito e il figlio 15enne
Emerge un’altra storia, finita sul tavolo di una procura. Ad innescare le indagini della Procura di Pesaro prima, e di quella dell’Aquila poi, competente per fatti che riguardano i magistrati operanti nelle Marche, c’è stata infatti una denuncia dei familiari: della madre, con la quale la vittima si sentiva tutti i giorni, e del fratello, avvocato, che ha presentato tutta una serie di documenti, tra cui chat e video delle conversazioni con la vittima.
Documenti che hanno portato gli inquirenti a iscrivere nel registro degli indagati il marito della donna, un 56enne avvocato di Pesaro e a mandare il fascicolo alla procura dei minori per quanto riguarda il figlio 15enne. Entrambi sono accusati di maltrattamenti.
Lividi, escoriazioni sfuggite al medico legale
Dal materiale fornito dalla madre della giudice emergerebbero infatti violenze domestiche vere e proprie, con lividi ed escoriazioni su varie parti del corpo. Secondo l’ipotesi dell’accusa, arrivata a questa conclusione anche ascoltando i familiari e i conoscenti della donna, il marito avrebbe costretto Francesca Ercolini «a una vita non conforme alla normale esistenza».
Messaggi madre figlia tutte le sere
Con la madre, che viveva a Campobasso, Francesca chattava quotidianamente e le mandava materiale audio e video che l’anziana signora ha conservato sul cloud del cellulare. Un consiglio che le era stato dato dalla figlia «Perché se ne abbia memoria». Ed è in quelle immagini che sarebbero emerse le tracce inequivocabili di lividi ed escoriazioni, che «sarebbero il risultato delle violenze domestiche cui era sottoposta la donna».
2 PM alla Procura de L’Aquila
A causa di attriti all’interno della procura dell’Aquila il caso è finito addirittura sotto la lente di ingrandimento del Consiglio Superiore della Magistratura. Il primo Pm titolare dell’inchiesta, Marco Maria Cellini, aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per il marito, ma l’istanza sarebbe stata respinta da un altro Pm, Simonetta Ciccarelli.
Dopo l’esposto della madre la salma di Francesca Ercolini sarà riesumata.
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