Gianni Colalillo con Cromie in Transito apre la mostra inaugurata il 4 ottobre presso la Galleria d’Arte Contemporanea di Termoli, la Nuova Officina Solare, a cura di Nino Barone, con testo critico di Rocco Zani. L’esposizione dell’osteopata nativo di Bojano e residente in Isernia, è visitabile tutti i giorni fino al 17 ottobre
Gianni Colalillo con Cromie ci colpisce l’animo, rapisce profondità recondite diffondendo emozioni. Le opere dell’artista in esposizione fino al 17 ottobre, tutti i giorni dalle 18 alle 20:30, Corso Nazionale 12A. La mostra rientra tra le iniziative della Ventunesima Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
Gianni Colalillo con Cromie: Titolo della mostra
“Cromie in transito” è il titolo della mostra che si presenta come un viaggio immersivo nel linguaggio pittorico dell’artista isernino, Gianni Colalillo. Nell’universo dell’arte contemporanea il linguaggio visivo abbandona ogni schema rigido. L’artista sviluppa una narrazione pittorica che sembra vivere: nelle sue opere non c’è mai staticità. Nelle sue tele, che si presentano come paesaggi, emergono il potere evocativo del colore e i contrasti tra luci e ombre.
L’artista Colalillo, chi è ?
Giovanni Colalillo, Gianni per gli amici, vive e lavora a Isernia, ma è nato a Bojano. Un bravissimo osteopata, che ad un certo punto ha sentito il bisogno di lasciar affiorare l’emozione creativa. Nato nel 1964, inizia a dipingere nel 1978, all’età di 14 anni. Dal 2009 è socio della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino. A partire dal 2010 espone al pubblico le sue opere, fino ad allora conservate nel privato. La sua ricerca analizzata, tra gli altri, da Guido Folco, editore e direttore di Italia Arte.
Rocco Zani: la pittura in movimento di Gianni Colalillo!
Secondo le parole del critico Rocco Zani, presente all’inaugurazione, le opere dell’artista non rispettano schemi codificati e le cromie rimandano a visioni in movimento. L’effetto è quello di un continuo divenire, una pittura in movimento.
“Abbattuta la necessità di un dire regolamentato o codificato per una imputazione consonante , l’arte contemporanea si è fatta cortile dell’immaginario, palestra entusiasmante di sperimentazione tout court, di intrighi più o meno celati, di riepiloghi e disfatte, di sbandamenti e stupori. Per forme, segni, finanche per inediti sillabari – afferma il critico Zani – Accade allora che Gianni Colalillo viva consapevolmente questo segmento di storia individuando in una sorta di originale scrittura un senso, ovvero il principio, della propria narrazione.”
Gremita l’inaugurazione
Molto partecipe il pubblico, numerosi visitatori tra appassionati, amici, artisti e cultori d’arte. Ha dimostrato un grande interesse per le opere e ha dialogato con l’artista. Un incontro partecipativo che ha confermato l’intensità comunicativa dei lavori di Gianni Colalillo.
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