Caso Garlasco l’alibi che non regge più, lo scontrino del parcheggio che dice cose diverse da quelle delle cellule telefoniche e le certezze d’un tempo che vacillano. Su tutto il nome di una persona che potrebbe aver fornito il famoso scontrino e che potrebbe aver avuto una relazione finora tenuta segreta.
(Adnkronos) – (UMDI)
Caso Garlasco l’alibi sempre più incerto del nuovo indagato. Le celle del telefono della madre di Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, agganciano le celle di Garlasco e Gambolò, mai quella di Vigevano, dove c’è il parcheggio di piazza Ducale dell’ormai ‘famoso’ scontrino che costituisce un riscontro alle dichiarazioni messe a verbale dal 37enne.
Caso Garlasco l’alibi, i tabulati
Il ticket indica come orario le 10.18 ed è stato pagato per un’ora. E’ quasi passata un’ora da quando in via Pascoli a Garlasco la ventiseienne è stata uccisa e il killer – è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere l’allora fidanzato Alberto Stasi – non ha forse bisogno di un alibi. I tabulati del 2007 – anni in cui si mandavano sms e il telefono 3G serviva per parlare – sono limitati a pochi eventi, come appunto sms, conversazioni effettuate o ricevute, ed eventualmente chiamate senza risposta.
I dati raccolti nell’inchiesta e atti del fascicolo si concentrano sulle attività dei giorni precedenti la morte di Chiara e la mattinata del 13 agosto. La madre di Sempio alle 8.41 e un minuto dopo di quel lunedì riceve due sms della compagnia telefonica; alle 8.47 invece manda due sms a una persona con cui ha diversi scambi già la sera precedente. Probabilmente con l’ex vigile del fuoco sentito di recente nella nuova inchiesta. Il suo cellulare aggancia Garlasco, cella che copre la sua abitazione e gran parte del comune della Lomellina.
Alle 9.09 risulta invece l’invio di un sms (non si conosce il contenuto) dove la cella aggancia dalla donna è Gambolò e chi riceve il messaggio (sempre lo stesso conoscente) si trova a Vigevano in zona Aguzzafame. I dati reali si fermano qui: il cellulare della madre di Sempio non fornisce più indicazioni forse perché una volta a casa avrebbe potuto utilizzare il telefono fisso presente in ogni abitazione fino a pochi anni fa.
Caso Garlasco l’alibi della libreria chiusa
“lo verso le 8.15 sono uscita per andare a fare delle commissioni, sono andata in un paese vicino per far fare il telecomando del cancello, ho fatto la spesa in un supermercato di Gambolò e sono tornata a casa verso le 10. Mi sono mossa con l’unica macchina che avevamo all’epoca in famiglia” dice a verbale. L’auto quindi la prenderà Sempio per andare in libreria (chiusa) a Vigevano, dice sentito dai carabinieri.
I contatti telefonici con due amici – chiamate e sms si concentrano tra le 9.58 e le 12.18 – dimostrano la presenza di entrambi gli interlocutori a Garlasco. I tempi di percorrenza da Garlasco a Vigevano e viceversa risultano compatibili con i dati telefonici estrapolati dagli investigatori.
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