Buio missili paura e confusione: la strategia notturna dell’Iran contro Israele

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(Adnkronos) – (UMDI)

Buio missili paura perchè la guerra tra Iran e Israele si combatte anche sul fronte psicologico. Non è un caso infatti che gli attacchi missilistici da Teheran verso lo Stato ebraico avvengano quasi sempre nel cuore della notte. Come spiega un’analisi del Jerusalem Post, si tratta di una precisa scelta strategica, che combina esigenze operative, limiti tecnologici e una volontà di massimizzare l’impatto psicologico sul nemico. Col favore del buio, l’Iran riesce a ridurre la probabilità che le sue postazioni di lancio vengano individuate da satelliti spia o da velivoli di sorveglianza.

Buio missili paura e rifornimenti difficili

Ma c’è di più. Molti dei missili a lungo raggio impiegati da Teheran, come quelli della serie Shahab, funzionano con carburante liquido e richiedono procedure di rifornimento complesse e pericolose, che li rendono estremamente vulnerabili se condotte alla luce del giorno.  A questi si affiancano missili più agili, come i Fateh-110 o gli Zolfaghar, alimentati a combustibile solido. Sono già pronti al lancio, trasportabili su mezzi mobili e possono essere usati per attacchi a sorpresa.

Tuttavia, una volta attivati, non possono essere fermati, il che rende ogni scelta di lancio particolarmente delicata. Alla base di entrambi i sistemi c’è una necessità tecnica comune: trasportare l’ossidante insieme al carburante, perché i missili operano ad altitudini dove l’ossigeno atmosferico è assente.  Infine, colpire di notte significa anche generare paura e confusione.

Le sirene che svegliano le città nel silenzio notturno e i bagliori dei sistemi di difesa che intercettano i missili amplificano l’effetto emotivo sugli abitanti e inviano un messaggio forte ai governi ostili anche se i missili non giungono effettivamente a destinazione. La scelta della notte risponde quindi a un intreccio di esigenze ingegneristiche, protezione opertiva e impatto psicologico, in una strategia che mira a garantire la sopravvivenza dei vettori e massimizzare l’effetto sorpresa.  

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Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI

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