Anello verde a Pompei che consegue il “2024 ASLA Professional Award”, uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale nel campo dell’architettura del paesaggio, l’impegno complessivo per la realizzazione è di circa 8.000.000 euro di cui 3.400.000 euro destinati alla realizzazione del primo lotto attualmente in corso
Anello verde a Pompei, il progetto prevede la riqualificazione del percorso paesaggistico fuori le mura che, con circa 4 km di sviluppo lineare, diviso in 11 zone da Porta Anfiteatro a Villa di Diomede, interessa anche le altre aree agricole e verdi che circondano gli scavi archeologici.
Anello verde a Pompei
Le strategie di tutela e valorizzazione delle componenti naturali del patrimonio culturale di Pompei conseguono un nuovo prestigioso riconoscimento internazionale: il’ “2024 ASLA PROFESSIONAL AWARD”.
Fino da quando ebbero inizio gli scavi di Pompei (a metà del secolo XVIII) fu ben chiara la consapevolezza, come venne dichiarato dall’Ispettore Giuseppe Fiorelli un secolo dopo, che la città avrebbe svelato un ben più ampio territorio del suo originario sviluppo.
Si trattava senz’altro di una grande città, non solo costituita da domus e vie, ma anche da ampi spazi “a giardino”, come risultò poi gradualmente dagli estesi studi archeobotanici.
Anello Verde per la città antica di Pompei
Ed ecco che tutto questo oggi si consolida nell’affascinante progetto di “Un Anello Verde per la città antica di Pompei”, che consegue il “2024 ASLA Professional Award”, uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale nel campo dell’architettura del paesaggio, attribuito per la prima volta ad uno studio italiano, lo Studio Bellesi Giuntoli.
Tale riconoscimento ha fatto seguito a quello del City’scape International Prize con il Primo Premio nella categoria degli interventi su parchi e giardini storici per il programma strategico di restauro, rigenerazione e cura del Paesaggio di Pompei, e con la Menzione d’Onore nella categoria Tourism Landscape per il progetto realizzato con il coordinamento del Parco Archeologico di Pompei diretto da Gabriel Zuchtriegel.
Impegno complessivo di circa 8.000.000 euro
Il premio, consegnato a Washington, ha espresso il giudizio della giuria nel seguente modo: “A sensitive and interesting approach on how to protect and regulate a heritage site through landscape design”, ovvero: “Un approccio sensibile e interessante su come proteggere e regolare un sito del patrimonio culturale attraverso la progettazione del paesaggio”.
L’intervento, promosso dal Ministero della Cultura e il Parco Archeologico di Pompei e progettato dallo Studio Bellesi Giuntoli con il coordinamento del RUP Paolo Mighetto, è stato cofinanziato per circa 870.000 euro da fondi PNRR Ministero della Cultura, con un impegno complessivo di circa 8.000.000 euro di cui 3.400.000 euro destinati alla realizzazione del primo lotto attualmente in corso.
Il progetto prevede la riqualificazione del percorso paesaggistico fuori le mura che, con circa 4 km di sviluppo lineare, diviso in 11 zone da Porta Anfiteatro a Villa di Diomede, interessa anche le altre aree agricole e verdi che circondano gli scavi archeologici.
L’anello verde di 4 km
Il progetto tende a valorizzare al massimo la fruizione del Parco Archeologico e della città di Pompei, stimolando i residenti ed i turisti a vivere attivamente la straordinaria bellezza di questo sito unico.
Si tratta diun anello verde di 4 km, che circonda le mura dell’antica Pompei: una sorta di “Parco cuscinetto” in cui necropoli e ville romane extraurbane si fondono armoniosamente con le aree coltivate e con le foreste mettendo a fuoco il carattere storico del sito.
In tal modo anche il percorso di visita si arricchisce creando itinerari più inclusivi e luoghi di sosta per i visitatori, offrendo nuove aree funzionali, attorno ad una sorta di “spina dorsale principale della rete di collegamento tra il sito archeologico e il territorio” aprendo altresì nuovi punti panoramici e vie di collegamento tra la città antica ed il paesaggio del Vesuvio e del Golfo di Napoli, mentre gli ecosistemi circostanti si integreranno con la nuova infrastruttura verde.
I giardini di Pompei arricchiscono la conoscenza e l’interesse
Da qui forse l’avvio di uno dei più interessanti progetti che si basarono sulla interpretazione botanica dei numerosi affreschi a tema vegetale delle domus, studi svolti da vari scienziati in passato, ma che sono stati ora una documentazione essenziale e assai preziosa per lo studio e la redazione del relativo progetto.
Ricordiamo qui come sia stata l’archeologa americana Wilhelmina Feemster Jashemski che nel 1979, con il suo volume “I giardini di Pompei“, abbia molto arricchito la conoscenza e sollecitato l’interesse per la flora di Pompei.
Negli anni ’80 poi la conoscenza del paesaggio antico fu molto ampliata dagli studi della biologa (dirigente del Ministero per i beni culturali) Annamaria Ciarallo che, nella sua “Flora Pompeiana”, elencò oltre 200 specie vegetali esistenti in epoca romana antica e progettò, alla fine degli anni ’90, un circuito pedonale esterno alle mura, di grande valore paesaggistico.
Il progetto e i suoi protagonisti
Ed ecco che ora “l’Anello” raccoglierà tutti questi interessanti progetti, ridistribuendo anche meglio i notevoli flussi di visitatori e proteggendo meglio i resti archeologici. Ne nasceranno due circuiti collegati, uno all’interno e uno all’esterno delle mura storiche, l’ultimo liberamente accessibile ai residenti.
Il parco collegherà aree verdi esistenti e nuove, dal Pinuspinea al Cupressus sempervirens, creando fra l’altro nuovi spazi pubblici come aree gioco e aree di sosta e attraversando le necropoli fuori le mura.
Questi i nomi legati al progetto:
Project Credits, Paolo Mighetto, Project Manager – Archeological, Park of Pompeii, Maurizio Bartolini, First Gardener for Archeological Park of Pompeii, Alessandro Marradi, EngineeringConsulting, Alberto Giuntoli, PhD. International ASLA, Landscape and Planning, Lorenzo Pacini, Landscape and Planning, Silvia Bellesi, Landscape and Planning, Lorenzo Casulli, Designer, Fabio Villasanta, Landscape and Planning, Martina Simeone, Landscape and Planning, Milena Meniconi, Agronomist, Giovanni Minucci, Social ConsultingDichiarazione del progetto.
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