Accensione riscaldamenti 2025 quando accendere i termosifoni? Tutto dipende dalla zona climatica in cui vivi. Scopri le date ufficiali, le ore consentite e le sanzioni previste per chi non rispetta le regole
Accensione riscaldamenti 2025 con l’arrivo anticipato del freddo e le temperature sotto la media stagionale, molti stanno già pensando di accendere i termosifoni, tuttavia è importante ricordare che l’accensione dei riscaldamenti è regolata da una normativa nazionale che stabilisce date precise in base alla zona climatica del comune di residenza. L’Italia è divisa in sei zone climatiche, dalla A, ovvero, la più calda alla F cioè la più fredda, indipendentemente dai confini regionali. Ogni zona ha un proprio calendario e un limite di ore giornaliere in cui è possibile tenere accesi i riscaldamenti.
Accensione riscaldamenti 2025, zone climatiche
È importante verificare eventuali ordinanze comunali che possono variare le date e la durata di accensione dei riscaldamenti per particolari esigenze, come per un freddo intenso o in caso di temperature ancora alte.
Zona climatica A dal 1 dicembre al 15 marzo per un massimo di 6 ore giornaliere: Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle.
Zona climatica B dal 1 dicembre al 31 marzo per un massimo di 8 ore giornaliere: Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento.
Zona climatica C che da 15 novembre al 31 marzo per un massimo di 10 ore giornaliere: Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa.
Zona climatica D dal 1 novembre al 15 aprile per un massimo di 12 ore giornaliere: Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia.
Zona climatica E dal 15 ottobre al 15 aprile per un massimo di 14 ore giornaliere: Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Torino Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza ed Enna.
Zona climatica F nessuna limitazione di gradi ed orario: Cuneo, Belluno, Trento
Temperatura massima in casa e sanzioni
Per chi non rispetta queste regole sono previste delle sanzioni. In caso di irregolarità durante controlli a campione, si rischiano multe da un minimo di 500 euro a un massimo di circa 2.500 euro. Sanzioni valide anche se non si rispettano le temperature di riscaldamento che secondo la normativa possono essere al massimo di 20°C in casa ma con una tolleranza di due gradi. Anche in questo caso, in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, possono autorizzare temperature più elevate.
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