Venezuela: medicine finite, niente cibo nei supermercati. Crisi umanitaria senza fine

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Venezuela vittima di una gravissima crisi umanitaria. Mancano farmaci, anche quelli di uso comune, cibo, gli scaffali dei supermercati sono vuoti. I venezuelani residenti all’estero, preoccupati per la vita dei propri parenti, inviano continuamente generi alimentari per far fronte a questa drammatica situazione. Da anni la Comunità Venezuelana in Italia, insieme ad altri paesi europei, ha promosso diverse attività per farsi eco della situazione in cui versa il Venezuela. Sono state inoltrate tantissime denunce presso diverse ONG, in ordine alla ripetuta e continua violazione dei diritti umani.

(UMDI – UNMONDODITALIANI) Guerra civile in Venezuela. Il popolo venezuelano sta attraversando una catastrofe umanitaria senza precedenti ed i mass-media italiani ne parlano poco o nulla. Il paese sudamericano sotto il “Regime” di Nicolas Maduro ed il suo cosiddetto “Socialismo del XXI secolo” teorizzato da Hugo Chavez su una economia pianificata unicamente sostenuta dalla vendita del greggio (il Venezuela è uno dei paesi con le maggiori riserve del mondo) e sbriciolatosi con il crollo dei prezzi del petrolio è ormai sull’orlo del baratro, come hanno intitolato, nei giorni scorsi diversi telegiornali nel mondo. La Crisi sanitaria in Venezuela, la carenza di farmaci raggiunge livelli e cifre elevatissime, da crisi umanitaria, ma il governo continua a bloccare l’apertura di un canale umanitario. Quasi la totalità dei farmaci in Venezuela, compresi quelli di uso comune, l’ibuprofene, un semplice analgesico, antipiretico, trattamenti per l’ipertensione o farmaci per il controllo delle nascite, non sono attualmente molto disponibili, anzi, sono praticamente introvabili.

Medicinali che scarseggiano Moltissime associazioni di volontariato dall’Italia, laiche e cattoliche, si prodigano per inviare migliaia di chili di medicinali all’anno, tramite associazioni venezuelane ed Onlus attive per cercare di alleviare le sofferenze della popolazione. Di fronte a una crisi così profonda, tanti pazienti, soprattutto quelli in situazione più critica, restano per settimane privi di trattamento, con conseguenze facilmente immaginabili. Più di 15.000 pazienti con patologie legate all’apparato renale, con necessità di dialisi, non ricevono dei trattamenti adatti alle loro condizioni di salute,oltre 45.000 pazienti sieropositivi  subiscono la mancanza di farmaci antiretrovirali,circa il 60 per cento delle donne in gravidanza non ricevono adeguata assistenza ed aumentano esponenzialmente i casi di gravidanze tra le adolescenti a causa della scarsità di presidi anticoncezionali.

Nel baratro Come se non bastasse, le strutture ospedaliere sono fatiscenti, le condizioni igienico-sanitarie pessime, mancano sapone e guanti, ma il dato decisamente più allarmante è un altro: il tasso di mortalità infantile negli ospedali pubblici è aumentato di oltre 100 volte rispetto al 2016 e parimenti la mortalità per le neo-mamme è cresciuta di ben 5 volte! La spirale inflazionistica del Venezuela è schiacciante, nel 2017 addirittura più del 1642 per cento. Queste cifre esorbitanti, azzerano il potere d’acquisto dei venezuelani, al punto che l’87 per cento di loro non riesce a soddisfare con il proprio stipendio i bisogni alimentari primari, quindi la gran parte di essi, riesce a consumare a stento un pasto al giorno e inoltre gli scaffali dei supermercati sono vuoti, creando così denutrizione nella popolazione per la mancanza dei beni di prima necessità come latte, farina e uova. I venezuelani residenti all’estero, preoccupati per la vita dei propri parenti, inviano continuamente generi alimentari per far fronte a questa drammatica situazione.

E’ importante ricordare, in questa tragedia, anche il dramma dimenticato di tanti nostri connazionali, una stima approssimata per difetto indica in circa 3.000.000 gli italiani ed i loro discendenti presenti in Venezuela. Proprio questi ultimi, subiscono l’acuirsi della crisi tra di essi si contano numerosi morti per la delinquenza comune, l’insicurezza ecc e sono completamente lasciati a loro stessi, senza che nessuna autorità italiana abbia fatto alcunché in loro tutela. Tra di essi possiamo contare anche diversi detenuti per reati d’opinione, come Antonio Ledesma (sindaco di Caracas) e Leopoldo Lopez (leader dell’opposizione in carcere da tre anni) e marito dell’italiana Lilian Tintori. Da anni la Comunità Venezuelana in Italia, insieme ad altri paesi europei, hanno promosso diverse attività per farsi eco della situazione in cui versa il Venezuela. Sono state inoltrate tantissime denunce presso diverse ONG, in ordine alla ripetuta e continua violazione dei diritti umani.

Manifestazioni di aiuto Bisogna evidenziare che al momento il Venezuela condivide con Siria, Bielorussia ed Iran, il rifiuto alla cooperazione internazionale in materia di diritti umani. I mass-media italiani continuano a non parlarne. Questo silenzio li rende complici di una dittatura che sta causando la rovina di un intero Paese. Sono state pertanto organizzate varie iniziative: sabato 29 aprile 2017, in Piazza di Porta San Giovanni a Roma dalle ore 15 alle 19, i Venezuelani residenti a Roma e non solo, scenderanno in piazza per spiegare e denunciare apertamente quello che i giornali e le tv italiane hanno taciuto finora. Altre manifestazioni per lo stesso giorno sono state convocate dal Partito politico di Voluntad Popular Italia: Napoli a Piazza Plebiscito, Pachino a Piazza Vittorio Emanuele, Bassano del Grappa a Piazza Garibaldi, Mantova ed altre 80 città nel mondo.

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