Nobel per la matematica all’Italia. Il genio? Alessandro Figalli 34enne romano

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Dopo Enrico Bombieri nel 1974 il Nobel per la Matematica o Medaglia Fields torna in Italia grazie al giovane talento Alessio Figalli. Una lunga serie di riconoscimenti e tanti altri in arrivo per questo genio dell’analisi

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Il Nobel per la matematica lo conquista l’Italia! A dare motivo di orgoglio e vanto alla nostra nazione è Alessio Figalli, giovane matematico italiano che oggi ha ricevuto a Rio de Janeiro la Medaglia Fields durante il congresso internazionale dei matematici. L’uomo in questione, 34enne romano di origini, ha effettuato gli studi universitari alla Scuola Normale di Pisa dove ha anche conseguito un dottorato. Nel Corso degli studi ha stretto rapporti con l’ecole Supérieure di Lione e soprattutto con Cedric Villani diventato famoso prima per la Medaglia Fields nel 2010 e poi per essere diventato il matematico al servizio del presidente francese Macron. Il talento del Figalli non ha tardato ad emergere tanto che ha ottenuto subito un posto da ricercatore al Cnrs, il Cnr francese. Poco tempo dopo gli è stata offerta una cattedra all’Ecole Polytecnique di Parigi dove è diventato «Professeur Hadamard». Al periodo francese è seguito quello americano dopo un invito dell’università di Austin, in Texas a tenere la cattedra; accetta e 5 anni dopo  decide di rientrare in Europa, accolto dal Politecnico di Zurigo, l’ETH, dove continua a dedicarsi instancabilmente ai suoi studi e alle ricerche, diventando un vero e proprio genio dell’analisi matematica e in particolare specializzandosi sugli aspetti riguardanti il concetto di «trasporto ottimale», ovvero il modo più economico per trasportare una distribuzione di massa da un luogo all’altro. L’elenco dei riconoscimenti internazionali acquisito dai suoi studi è lungo: l’anno scorso in Italia, il Premio Feltrinelli, assegnato dall’Accademia Nazionale dei Lincei. E ora è salito con la Medaglia Fields. L’ultimo italiano a conquistarla era stato Enrico Bombieri nel 1974 che ora è all’Istituto di studi avanzati di Princeton che aveva ospitato anche Albert Einstein. La prova vivente del fatto che la scuola italiana ha tanto da offrire, essendo la culla della cultura mondiale.

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