Oskar Groening, contabile di Auschwitz, muore a 99 anni

Cultura

Il “contabile di Auschwitz”, Oskar Groening, condannato a 4 anni di reclusione è morto. Coinvolto nello sterminio di 300 mila persone, è stato arrestato nel 2015 a 96 anni

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Nel dicembre 2015 la Corte costituzione di Karlsruhe aveva stabilito che l’ex membro delle SS, Oskar Groening avrebbe dovuto scontare la pena 4 anni in carcere per complicità nell’assassinio di 300mila persone, nonostante avesse 96 anni. Nel corso dei mesi, l’avvocato di Groening aveva presentato una richiesta di grazia. Il caso aveva diviso per settimane i pareri tedeschi. Il processo al “contabile di Aushwitz” è uno degli ultimi processi ai responsabili dell’Olocausto. A causa dell’età avanzata i nazisti imputati non sono più ritenuti processabili, proprio su questo punto stanno sorgendo polemiche. Negli ultimi anni, c’è stata una vera e propria svolta nel modo in cui la giustizia della Repubblica federale si è confrontata con le vicende del Terzo Reich. “Per decenni le autorità si erano limitate a perseguire solo coloro che avevano fatto parte della dirigenza o del comando militare dei lager, ossia coloro che si fossero personalmente macchiati di omicidio, o che fossero stati segnalati per atti di particolare  crudeltà”. Infatti in Germania sono stati condannati solo 29 su 6.500 membri sopravvissuti alla Seconda guerra mondiale. Nel 1985 l’inchiesta nei confronti di Groening era stata chiusa a causa delle prove insufficienti in merito ad omicidi commessi dall’ex “contabile” di Auschwitz. Groening stesso non ha mai negato anzi aveva pubblicamente accettato di parlare delle proprie responsabilità, spiegando che con la sua testimonianza voleva “aprire gli occhi a tutti”. Nel 2014, poi, il tribunale di Hannover aveva cambiato rotta, affermando. Che: “Le sue stesse dichiarazioni dimostrano che sapeva dei crimini contro l’umanità commessi ad Auschwitz e nonostante ciò vi aveva preso parte”. Tra le sue mansioni: l’organizzazione delle uccisioni di massa. “Io mi sento colpevole di fronte al popolo degli ebrei, perché sono stato tra coloro che hanno compiuto questi crimini, senza che io sia stato materialmente colpevole chiedo scusa al popolo ebraico, al Signore Iddio chiedo perdono” le ultime parole di Groening.